Scritto nell’aprile 2011, con l’attacco Nato alla Libia di
Gheddafi in corso, in occasione della beatificazione del “Santo subito”
polacco. Ribadito oggi, con dedica al suo successore attuale, meritevole di
analoghi apprezzamenti per aver perpetuato la storica adesione della Chiesa
alle migliori pratiche del potere temporale. In questo caso Covid-19.
Frenesia mediatica di distrazione di massa, parallela a
quella di distruzione di massa per la grande rivincita del colonialismo alla
Graziani (un terzo dei libici gassati, sparati, impiccati), attorno alla
beatificazione del migliore degli ontologicamente eccellenti papi e al
matrimonio del principotto anglomassonico William, collaudatosi degno erede al
trono della sterminatrice Vittoria con la partecipazione in ghingheri da
guardia scozzese nel mattatoio Nato dell’Afghanistan.
Soffermiamoci sulla prima, degna di collera quanto la
seconda lo è di nausea. Anche perché a turlupinare, truffare, obnubilare e
manipolare la gente sono stati quelli i santi cristiani ad insegnarlo per
primi, meglio di tutti e per duemila anni, alle cricche del dominio, dello
sfruttamento e della morte. Vediamoli, i meriti di Karol Woytila, papa vandeano e restauratore da far vergognare Pio IX.
Teologia della liberazione, di cui ho conosciuto i
nobilissimi esponenti in Brasile, vituperata e rasa al suolo come l’impero
laico amico comandava. Teologia che affiancava gli esclusi nella ricerca della
vita e della dignità. Cospirazione, in combutta con Cia, mafia, P2 e reazione
mondiale, contro la Polonia sovrana e socialista, alla cui sovversione offriva
i denari sottrattici con l’8x1000 “per il sostegno della Chiesa e delle sue
opere di carità”. Riabilitazione e connubio con la setta fascista-vandeana del
vescovo Lefevbre. Assalto al Nicaragua rivoluzionario dei sandinisti in
combutta con i briganti “contras” finanziati dalla CIA mediante traffici di droga.
Micidiale epifania sul balcone accanto al generale
Pinochet, a sostegno della più stragista delle dittature latinoamericane;
fraterna solidarietà e incarichi di massimo livello (Propaganda Fide) al
delinquente cardinale Pio Laghi, sodale dei generali argentini dei
desaparecidos unitamente all’attuale conducator atlantista Bergoglio.
Intima collaborazione e protezione al braccio squadrista del
papa, la mafia cattolica dell’Opus Dei, cane da guardia del potere finanziario
e contro le eresie laiciste; lancio degli speculatori e trafficoni di Comunione
e Liberazione e della Compagnia delle Opere alla conquista di mercati, servizi
e della spoliazione dei beni pubblici in consorteria con il peggiore malaffare
nazionale e internazionale.
Sostenitore dei “Legionari di Cristo”, altra miliizia
squadrista, in spregio – o per merito – dei suoi sodalizi con la criminalità
politica e di un superiore generale pedofilo; occultatore fuorilegge di tutti
gli episodi di pedofilia che infestano ranghi bassi e alti dell’edificio
ecclesiastico; padrino e patrono del banchiere mafioso e piduista, probabile
assassino di Papa Luciani, Marcinkus; beatificatore di serial killer come il
vescovo croato Stepinac, stragista ustascia al servizio della Gestapo, e due
missionari battistrada del genocidio colonialista in Messico; cappellano
militare dei fascisti croati responsabili del genocidio di serbi in Slavonia e
nelle Krajine.
Beatificazione a furor di un popolo vittima di
circonvenzione di incapace e di successori che, in tal mondo, si assicurano identico
trattamento post mortem, dopo una vita in stile di marketing religioso
finalizzato ad accreditarsi come partner politico, culturale e belligerante
delle élites occidentali impegnate nelle nuove crociate per lo sfoltimento
dell’umanità e la dittatura sui sopravvissuti. Oggi il beatificatore non ha
trovato, nel suo impegno per il rilancio
di millenarie superstizioni lobotomizzanti, mezzo minuto per apostrofare, nel
giorno di Pasqua, i responsabili della strage degli innocenti in Libia. Ma ha
trovato tempi e agi ed encomi da dedicare al presidente dell’Honduras, Porfirio
Lobo, installato grazie ai golpisti attivati da Obama e protagonista quotidiano
della repressione sanguinosa di un popolo, martire vero, ma dal lato sbagliato.
Responsabile diretto di uccisioni, torture, sparizioni
forzate, stupri, cacciata di contadini dalle loro terre a vantaggio di una
banda di latifondisti e delle multinazionali, il narcofascista Lobo sarà ospite
d’onore, insieme ad altri esponenti del crimine politico occidentale, alla
beatificazione del facinoroso sodale dei suoi predecessori.
Poi è venuto Bergoglio, cresciuto e prosperato, muto, cieco
e sordo, nell’Argentina dei Videla e Massera, dei figli dei desaparecidos
rubati e i loro genitori torturati e poi gettati in mare dagli aerei. Con lui, a
mettere a frutto i meriti conseguiti nel proprio passato venezuelano, il segretario
di Stato Parolin, collaboratore del noto cardinale Berton e poi nunzio
apostolico. Un fulgido campione della Chiesa latinoamericana più impegnata
contro la rivoluzione bolivariana ed emancipatrice di Ugo Chavez.Tout se tien.
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