Video di Adalberto Gianuario per Byoblu della
manifestazione di Firenze, sabato 20 giugno
Dalla protesta alla proposta
Prima erano venuti i bravi incazzati, depistati verso il
discredito dell’opposizione dal Generale dei Carabinieri e feldmaresciallo dei
Forconi, Antonio Pappalardo, una via di mezzo tra un Masaniello rifatto da
Ciccio (Franco Franchi) e il clown Fratellini. E aveva lasciato il tempo che
trova. Poi abbiamo avuto i sediziosi napoletani da Coppa Italia, cugini lontani
dei movidari in automatico “io so’ io e voi non siete un cazzo” di Brera
e Trastevere. Più dignitoso il raduno a Piazza del Popolo, tra il lustro e il
brusco, di alcuni spontaneisti, ahinoi senza capo né coda. Tutti questi, pur nella loro evanescenza
politica, per il circo dell’orrore di Pippo Conte & Co. avevano segnato un
inizio di crisi di audience.
Poi è arrivata la stoccata di Firenze in un 20 giugno tanto
affollato quanto demascherinizzato e felicemente assembrato, dove i corpi, a
detrimento dei virtualisti del digitale e dei farmaseparatori, sono tornati a
incontrarsi e a guardarsi in faccia con le rispettive identità e un gran bel sentire
collettivo. Merito di chi ha concepito, proposto e organizzato, con un coraggio
impermeabile a qualsiasi intimidazione: il Movimento 3V (Vaccini Vogliamo
Verità); per l’implicità libertà di scelta, contro il TSO per tutti, voluto
dai virus-congiurati).
Se cliccate sul link in alto, avrete la visione dell’evento
e degli interventi. E avrete la gioia postuma che frullò per piazza Santa Croce
e poi, al rientro, per le vie del centro. Sotto la statua, stagliata in un cielo festante di
blù, di Dante Alighieri, che, con il solo sguardo, inibiva ai virus-gendarmi di
avvicinarsi, e dei Davide di Michelangelo e di Donatello. Quelli che, con la
fionda, abbatterono il gigante Golia. E oggi hanno disperso nel nulla anche i
60mila miliziani “civili”, probabilmente virtuali, messi in campo,
probabilmente virtuale, dal ministro, probabilmente virtuale, Francesco Boccia.
Alieni virusiani in difesa…
A questo spappolarsi del regime poliziesco-biotecnofascista
e della relativa paura, indotta per imporsi definitivamente, sono accorsi
trafelati, a opporre un argine, i principali branditori dell’”arma fine
dell’umanità”. Dalla banderuola, fluttuante a seconda del prevaler dei venti,
Tedros Ghebreyesus, direttore dell’OMS, ai portavoce mediatici dei virus-coronati,
che in questo caso, per intensità di bile, indico nel mattinale del Conte
Pippo, “Fatto Quotidiano”. Passando dal paradiso promesso di un virus debellato
dal vaccino, concetto virtuale come quello del paradiso dei religiosi, al
purgatorio in cui il virus, seppure attenuato, serpeggia, il capomastro della
Virale Commedia è tornato precipitosamente all’inferno dei 150mila nuovi casi
nel mondo, “il numero più alto in un solo giorno”. Che gli “sciagurati”
di Santa Croce, se ne rendano conto e si ravvedano. Così, Ranieri Guerra, vice
all’OMS dell’etiope Ghebreyesus. Quanto ai media, tutti concordi, scelgo a caso,
per l’immacolato servizio a una causa degno di miglior causa, il Fatto
Quotidiano. Tutti ridotti a rilanciare, contro la vita, la paura.
… e rasi al suolo in Piazza Santa Croce
“Zero Protezioni, nessun distanziamento, il
sindaco Nardella: “Massa di irresponsabili, proveniente da tutta Italia (vero!!),
ha invaso Santa Croce in spregio a ogni regola di sicurezza, tutti
stipati, senza protezioni, qualcuno ha addirittura messo in discussione la
pandemia chiedendo ‘diteci la verità sul covid19’, con la deputata Sara Cunial,
nota per il suo intervento complottista a Montecitorio… Le autorità si stanno
già occupando del caso, è stato un insulto alla città, una brutta pagina che
offende tutti i cittadini responsabili”. E poi giù riprovazione, deplorazione,
anatema, in attesa che le teste virus-coronate concedano l’uso del lanciafiamme
contro i reprobi. Ideona che sicuramente i danticausa di Pippo Conte, carta
assorbente di qualsiasi cosa piova dall’alto.
Espressioni di frustrazione dovuta a questa Santa Croce
indomita, dopo che, per quattro mesi di reclusione e vessazioni, si era pensato
di aver ridotto il popolo a gregge, castrato per non riprodursi neanche in
spirito e per produrre più lana. Una rabbia, al momento impotente, per una
disobbedienza che sta diventando movimento e “resistenza, rivoluzione,
rinascita”. Parole a cui avevano disseccato ogni senso fin dal 1945, o
anche solo dal ‘68-77, in qua, arrivando a sostituirle con parole false,
gravide di senso opposto, tali da chiuderci dentro a un muro rispetto al quale
quello di Berlino, o, peggio, quello in Palestina, sono prodromi perfezionabili.
Gatti e Montanari, medici liberi
Gli interventi delle persone citate nel video di Gianuario
sono quelle che hanno suscitato l’entusiasmo e i cori dei manifestanti. Quanti?
Per la virus-stampa tra i 3000 e i 4.500. Ovviamente manipolati al ribasso per
quell’istinto che la fa manipolare verso l’alto, l’altissimo, i numeri dei casi
e dei morti di “pandemia”. Ma se è accertato che 8000 persone hanno firmato per
il Movimento 3V, in piazza accanto al palco; e che un serpentone, che si
divincolava per tutta la piazza, è andato ad acquistare il libro del Dr.
Stefano Montanari, scienziato delle nanoparticelle, grande combattente e grande
perseguitato, è difficile che siano di meno dei 10.000-13.000 calcolati da chi
riprendeva l’evento. Ha fatto vibrare la piazza l’intervento di Antonietta
Gatti, moglie di Montanari, fisica, bioingegnere, docente universitaria e, fino
alle sue denunce, consulente del nostro governo e dell’UE. E’ stato bello
ritrovarla in trincea, dopo che l’avevo intervistata per il documentario “L’Italia
al tempo della peste”, in merito alle sue scoperte sulle nanoparticelle che
stanno decimando animali e umani nelle regioni sarde in cui imperversano le
esercitazioni militari Nato e gli esperimenti delle fabbriche di esplosivi di
mezzo mondo.
Dal sito R2020 potete riascoltare gli interventi in difesa
della Costituzione, dei nostri diritti, delle nostre libertà conculcate e
contro gli abusi inflittici da governanti che non rendono più conto al popolo e
neppure al parlamento, ma a mandanti nostri nemici Nemici che Sara Cunial
definisce “criminali e assassini”, in quella piazza come nel più
bell’intervento udito alla Camera da tanto tempo. Un discorso che ai
responsabili dei nostri dolori e affanni non ha risparmiato niente, tanto da
esseri sparso per il mondo come disvelamento delle oscene nudità del re. Ne
hanno potenziato la voce le sintesi della folla: “No 5G, No vaccini, No
banche, No Tav, Sovranità, Difesa del Lavoro, Scuola Pubblica, Verità sul
Covid-19, Costituzione, Le mascherine in Arno…”
Sara c’è
Entusiasmo e condivisione hanno raggiunto l’apice all’intervento
della parlamentare Sara Cunial, espulsa dai 5 Stelle, evidentemente “per
onestà”, principio di un tempo, ma che, sparendo insieme al Movimento nel
ventre capace ed irsuto del PD, da quelle parti ha perso ogni significato. Ha
colpito il chiodo sulla testa e ha così allargato, insieme agli smascherinati
in piazza, una prima crepa nel muro di cui si è detto sopra. Lo ha fatto anche
riandando all’origine del muro circondariale, con capomastro “il
pluripresidente della Repubblica”, a cui va riferito il clima in cui ha
potuto imporsi uno “scientismo dogmatico”, cui si devono i veleni che
hanno fatto prosperare “TSO, deportazioni, reclusioni, riconoscimenti
facciali, e intimidazioni”, tutti in violazioni dei nostri “diritti
costituzionali e umani”.
Il messaggio trasmesso e in pieno accolto è quello di
riprenderci la nostra sovranità. La nostra è una nazione che sembrava preda
dell’Alzheimer, tanto da farsi guidare in direzioni mai scelte, verso qualsiasi
umiliazione e privazione. L’epifania di Sara, di Davide Barillari, il
consigliere regionale del Lazio dimessosi dai 5Stelle con un intervento
memorabile, e ora la loro, e di tanti altri, presenza nelle piazze d’Italia e
in rete, sono forse la luce in fondo al più tenebroso tunnel che questo popolo
abbia mai dovuto attraversare.
E Alessandro Di Battista?
Nella mia lettera aperta a Di Battista quando è ricomparso
sulla scena politica chiedendo che finalmente il movimento fosse coinvolto
nella sua interezza nella linea, ho rinunciato a scegliere tra le due ipotesi
poste: rigenerare il Movimento dall’interno, o rompere e riprendere da capo. La
risposta sembra avermela dato un leader che mi era sembrato, insieme ad altri e
a gran parte della base, quanto restava di vivo e antagonista nei 5Stelle. Ed è
la risposta che mi ha fatto stabilire nel titolo il punteggio di 3 a 1 nel
confronto con Sara Cunial. Tre gol a Sara per la riaffermazione e il rilancio
di tre principi fondanti: il respingimento della manovra liberticida e
distruttiva sul piano economico, sociale, morale, democratico, di un governo
appeso ai fili dei grandi manovratori farmaco-digitali-finanziari della
transumanità; la ripresa di tutti i concetti strategici dei 5Stelle, a partire
dalla sovranità popolare; l’opposizione netta e irrinunciabile al sistema di
potere in atto.
Di Battista l’ho visto alla “Nove”, nel programma “Accordi
e disaccordi” di Scanzi, Sommi e Travaglio. Il punto, o gol, che gli
andrebbe assegnato, riguarda la pubblica conferma dei principi guida del primo
Movimento, quelli che gli hanno dato la strepitosa maggioranza alle ultime
elezioni. Ultime in senso temporale, ma, per come gira il vento, forse anche in
senso assoluto. Le ha ribadite con forza nell’intervista. Poi, però, si è
chiuso nella difesa dell’indifendibile. Cito a memoria: Il premier Conte ha
gestito il problema del Coronavirus nel modo migliore. Appoggio e elogio a un
personaggio venuto dall’alta finanza,.della quale si è messo al servizio totale
per il progetto di una catastrofe umana feroce e disumana senza precedenti. Beppe
Grillo resta un cardine, padre, fondatore, tiranno e traditore dei 5 Stelle.
Un Di Battista incompatibile con l’altro
Sono due affermazioni che fanno a cazzotti con tutto il
resto e lo svuotano di significato. Conte è stato il manutengolo che a forza di
bugie e imbrogli, per conto di profittatori cinici e senza scrupoli, ha messo
in quarantena un popolo e i suoi diritti fondamentali. E la cosa peggiore mai
successa a questo paese. Grillo, dato il suo ruolo e il suo ascendente, ha
verticalizzato il movimento, lo ha uniformato alle sue scelte e ai suoi
intrighi e lo ha fatto letteralmente ruminare e poi digerire dalla forza
politica più di palazzo e più compromessa. con male pratiche mai vista.
“L’amore” che Dibba dichiara al Movimento, è l’amore per una noce secca e
frantumata. Farebbe bene a rivolgerlo al popolo tradito dai suoi vertici. E’
ancora in tempo.
Mi è sembrato, attraversando la folla di Santa Croce, di
rivedere le facce dei felici, perché sacrosanti e salvifici, vaffa dì un tempo.
Facendomi strada verso il palco tra le persone assiepate, anzi, “assembrate” al
punto che dovevo urtare, pestare piedi, sgomitare, non registravo fastidi, ma sorrisi, gentilezza,
comprensione, gente che mi si apriva. Tra quelle persone, dalle facce scoperte
e dai corpi vicini erano rinati i sensi rubati: la vista degli altri come sono,
non travisati; il tatto della cortesia, della curiosità, dell’affetto,
dell’erotismo; l’udito di parole, buone, belle e giuste, non camuffate da
mascherine. Perfino l’olfatto che, nell’incipiente serata, percepiva il profumo
del soffio leggero in arrivo dai colli. Un profumo che mi riporta all’infanzia
tra gli ulivi e i pini di Fiesole e, molto dopo, alla Curva Fiesole, quando
giocavano Julinho, o Antognoni, o Baggio. Miracolo di un nuovo inizio.
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