I nostri media: “a Berlino 15.000 negazionisti”
https://twitter.com/i/status/1289506873251528704 (si apre con
CTRL e clic sul link)
A Portland “manifestazioni liberal-pacifiche"
Tedeschi? Tutti nazisti!
Forse, dopo che intorno a 800mila cittadini tedeschi, sbavagliati
e demuseruolizzati, di ogni età, provenienza, identità sociale e sesso, hanno marciato
sotto gli occhi del mondo e del Bundestag (non dei nostri media), palazzo della
Merkel e dei suoi compari della dittatura viral-digitale, per il viale Unter den Linden di
Berlino, all’insegna della parola d’ordine “Fine della pandemia –
Giornata della libertà”, qualcuno la smetterà. La smetterà di spaccarci
le gonadi con i film dove ogni tedesco, in uniforme o meno, urla e sbraita come
un licantropo cui abbiano pestato un piede. La smetterà di dare del nazista a
ogni tedesco nato prima del 1945 (e anche dopo). La finirà con il ripetere i
deliri di Paolo Barnard e tanti altri conclamati “bio-storici” per i quali il
nazismo sta nel DNA di ogni tedesco. Compresi Beethoven, Leibnitz e Goethe. Si
stancherà delle rievocazioni strumentali dei 6 milioni di vittime, finalizzate
a ricattare un’intera nazione con un debito perpetuo, politico e finanziario, e
a distogliere l’attenzione da genocidi in corso compiuti dalla propria parte.
Il totale rovesciamento del paradigma lo ha dimostrato, con
acuta consapevolezza “tecnicoscientifica”, una bandiera con la nuova svastica
sventolata dai manifestanti.
Quasi un milione di persone in Germania si sono riunite il
1.Agosto nella capitale (1,3 milioni per
i giornali locali, 750mila per chi ha misurato, 15mila per le “autorità” e
tutti i media italioti, possiamo generosamente mediare sul mezzo milione)) a
conclusione di una serie di manifestazioni di massa, iniziate a Stoccarda e che
hanno poi percorso città e paesi dal
Reno all’Oder, dal Brandenburgo all’Alta Baviera.
E’ il tasso di contagiosità dell’insurrezione
anti-covid tedesca si è subito dimostrato di molto superiore a quella del
povero virus: a Londra, il giorno dopo, immediata ripetizone sotto forma di catapulte
di negazionismo (evviva!) sparate da migliaia di persone contro l’operazione e
il suo simbolo, la mascherina:
https://www.rt.com/uk/496879-london-mask-protest-bbc-downing-street/?utm_source=Newsletter&utm_medium=Email&utm_campaign=Email (CTRL + clic)
E’ la stampa, bellezza!
La nostra informazione, nella sua indefettibile lealtà
all’Ordine costituito, ha dato ancora una volta il meglio di sé. Nella
conferenza stampa tenuta due giorni prima dell’evento epocale tedesco da Sara
Cunial alla Camera dei Deputati (ve ne ho mandato ieri il video), le era stata
riconosciuta la qualifica di Ufficio Pubbliche Relazioni dei Poteri, laici e
clericali, formalmente legali e effettivamente criminali, più o meno
abusivamente costituiti.
Da dove viene quel fetore?
Mantenendo pienamente fede a tale suo ruolo, questa
eccellenza nella comunicazione del Biotecnofascismo in evoluzione grazie a
Covid, ha provato, a forza di riprese strettissime, con non più di una dozzina
di presenze umane, di ridurre quella immensa massa antagonista a 10-15.000
irresponsabili complottisti e negazionisti. All’estrema destra (”il manifesto” e
gli oligopoli mediatici di Elkann, Cairo, De Benedetti, Berlusconi) non è
sfuggita l’occasione, una volta di più, per percepire, dal quasi milione di
comuni cittadini smascherinati e manifestanti contro la menzogna e per la
libertà, il presunto tanfo dei neonazisti dell’AFD, di ultradestri, sovranisti,
populisti e complottisti ontologici vari. E soprattutto di “negazionisti”,
termine che accosta ognuno delle centinaia di migliaia ai negatori
dell’olocausto che, come è noto, vanno incarcerati. E, come si diceva che la
bellezza sta nell’occhio di chi guarda, qui si deve proprio dire che il fetore
sta nel naso di chi annusa.
Non avendo ancora perfezionato la separazione del grano
degli asserzionisti dal loglio dei negazionisti in merito a Covid-19 e
transumanesimo digitale, le Piattaforme della rete hanno dovuto lasciar passare
ben altre cifre e altre vedute su quanto di sconvolgente, nell’assetto
programmato per la nuova società globale, è avvenuto ed è partito, si spera, da
Berlino. Il che non ha impedito alla “Verità”, pure unico giornale che qualcosa
di marcio nell’Operazione Virus l’ha percepita e l’aria di regime che gira l’ha
denunciata, di ridurre la prima grande manifestazione contro i virusiani a
misera fotonotizia in quinta. Pari sollecitudine del governativo-orgasmatico
Foglio Quotidiano. La nuova “Repubblica” di Elkann, primatista comprovata di
Fake News, ha fatto sfoggio più di spavento che di sfregio alla
professionalità, tacendo il fatto del tutto. Mentre “il manifesto” una
colonnina ai cattivi “negazionisti” germanici l’ha dedicata, ma sempre
nell’ambito di una impostazione come piace al Deep State USA.
Si tratta, nel caso del foglio, sovvenzionato da
inconsapevoli cittadini, come da banche e multinazionali dell’energia fossile e
digitale, della zanzara cocchiera dell’intero schieramento mainstream di
destra, tutta estrema, e, dunque turiferaro del pandemista Conte. Comprensibile
l’entusiasmo italofilo del “New York Times”, organo talmudista e
vessillifero di ogni pandemia, virale e bellica. Oggi scioglie inni e fumiga
con incensi i cervelli degli sprovveduti, in onore della giunta Conte e della
sua formidabile inventiva nella numerazione di “contagiati” e decessI che gli ha consentito di immediatamente
rispondere con un nuovo “allarme rosso” ai nazinegazionisti di Berlino.
/
Corriere della Sera online
GERMANIA
Coronavirus,
a Berlino 15mila negazionisti in corteo contro le misure anti-Covid
Tra i manifestanti anche no-vax ed
estremisti di destra. Hanno marciato senza mascherine e senza distanziamento
fino alla Porta di Brandeburgo all'insegna della «Giornata della libertà»
Grazie, Germania, danke
I tedeschi hanno mostrato direzione e partecipazione. Hanno
riproposto a noi tutti l’identità di resistenti, nemici di quanto tra
Bilderberg, Davos, Big Pharma e Silicon Valley, con il concorso di nani da
giardino politico-mediatico-culturali, si è andato complottando. Sbilanciandoci
neanche troppo e alla vista dell’apocalissE anti-umana, programmata da questi cavernicoli
usciti dai laboratori dove si è coltiva un darwinismo alla rovescia, potremmo
dire che hanno aperto la via alla rivoluzione. Da noi di rivoluzione necessaria
parlano Sara Cunial, Davide Barillari e pochi altri con, per ora, poco seguito.
Tutti gli altri hanno rosicato, e alla grande: La destra estrema, che si fa
passare per sinistra (dal “manifesto” agli altri media, coristi di regime e
chierichetti dell’impero), gli omologhi bigotti clerico-atlantisti della destra
moderata. E, ben separati sui loro strapuntini, le mummiette in dissoluzione
che si arrogano il titolo di estrema sinistra, seccati per essere stati
distolti dalle loro novene per migranti e molteplicità arcobaleno dei generi.
Il Virus si schianta al Ministero degli interni
Per ora quella di Merkel e soci è stata una
risposta tra ipocrito-democratica e impotente. La polizia ha proibito la
manifestazione, impedendo all’ultimo oratore di parlare, quando era
praticamente finita. Il ministro degli interni ha promesso “provvedimenti” (a 750mila?).
Ma sommessamente, dato che ancora gli incombe il disastro di quella “Coronavirus
Kommission”, con le massime autorità accademiche tedesche di medicina,
sociologia, economia, giurisprudenza, cui aveva affidato una relazione su come
il governo aveva “risposto alla sfida”. La relazione produsse la valutazione
unanime che il governo aveva sbagliato tutto e che gli effetti erano stati
disastrosi. Il ministro, atterrito, proibì la prevista pubblicazione del
documento. Ma non mancò il solito, prezioso, “whistle blower”, la gola profonda
dotata di coscienza, che spifferò l’intero rapporto a un giornale. E fu il
patatrac. Quello che probabilmente ha contribuito ad alimentare l’evento di
Berlino e la diffusa insofferenza dei tedeschi.
Da noi, facendo leva su un’opinione pubblica
più per fila destr (come marcia la “sinistra” liberal-imperialista), la
reazione alla crepa aperta sabato nel Bundestag da mani opposte a quelle
utilizzate nell’incendio del Reichstag nel 1933, è stata più scomposta e
viperina. Le istituzioni rimaste in campo dopo lo sterminio della Costituzione,
Primo Ministro non eletto e Presidente della Repubblica eletto da elettori
scomparsi, hanno attivato le ombre del parlamento, il Golem detto Comitato
tecnico-scientifico, e l’apparato propagandistico che qualcuno si ostina a
chiamare “giornalismo”.
Correre ai riparti, grida manzoniane
E così, sostenuto da grida manzoniane sulla ripresa della
peste, dei suoi “contagiati” (gli asintomatici che malati non sono e che,
quindi, possono essere moltiplicati all’infinito) e dei suoi morti (basta
metterli dentro tutti a forza di tamponi che rilevano un virus per quanto
innocuo), il potere ha immediatamente bastonato chi pareva traballare sulla
prosecuzione del terrorismo. Tipo le Ferrovie che ai signori chic delle Frecce
Rosse avevano consentito di tornare a occupare tutti i posti in carrozza. Guai!
Per i tecnoscienziati con i galloni dei feldmarescialli si torna ai signori
tutti distanziati come prima, anche peggio. I pendolari, ammassati come sempre,
non contano.
Ma, a parte le solite stronzate, una cosa serissima l’hanno
perfezionata. I quattro sciagurati che si sono messi insieme per fare il mazzo
all’umanità intera sentono scricchiolare qualcosa. Roditori che ne raschiano il
fonDo della barca. Terrorizzati dall’incresparsi del mare che si aspettavano di
navigare piatto, aumentano il tasso di terrorismo da seminare tra i pesci per
indurli a rifugiarsi nella rete. Dopo la vecchia “Task Force Fake News” degli
“esperti” all’orecchio di Conte Pippo, fakenewisti d’antan a caccia di
giornalisti veri, immediatamente approvata anche la Commissione d’inchiesta
parlamentare sulle Fake News. Dal ridicolo di scribacchini di regime, reclutati
per fare i delatori di contravventori agli ukase tecnoscientifici, a una
commissione che ancora meglio si attiene al modello orwelliano del “Ministero
della Verità”, con grande scorno dei nostalgici del troppo tollerante
Minculpop. Si scherza, ragazzi, ma occhio a questi. Malfattori mediocri, ma
senza pietà. Quante teste, penne, voci, telecamere, schiacceranno, ora che sentono
bruciargli il fondo dei pantaloni dai popoli del mondo che stanno prendendo
coscienza dell’inaudito imbroglio. Che incominciano a capire e a muoversi, oggi
qui, domani là… qui e là,
io amo la libertà
e nessuno me la toglierà mai...
e nessuno me la toglierà mai...
https://www.rt.com/usa/496847-portland-protests-burn-bible-flag-pig/?utm_source=Newsletter&utm_medium=Email&utm_campaign=Email Portland, Oregon, manifestazioni
pacifiche
E’ assai istruttivo dare un’occhiata, dopo il video della dimostrazione di Berlino, a quello sui moti di Portland, Oregon, simbolo e culmine di quanto è avvenuto a Seattle e che ancora prosegue in tante città americane. Resi immuni da ogni sospetto di eterodirezione e strumentalizzazione, grazie alle targhe “Black Lives Matter” (figlia adottiva delle Ford Foundation) e “Antifa” (vestita e armata da Soros), i violentissimi tumulti a danno più di cittadini, negozianti, amministratori, che di brutali poliziotti, devono spianare la strada al più corrotto e demente dei Democratici, Biden, presentando all’elettore una nazione in corso di combustione da Covid e razzismo per colpa dell’incerto su Covid e guerre Trump.
Per il nostro
giornale unico e la nostra radio-tv unica la manifestazione anti-Covid è quella
dei cattivi, la jacquerie che sta devastando il paese, la rivolta dei buoni.
Sono il riflesso assolutamente fedele del giudizio che ne danno i Bill Gates,
Soros, Rockefeller, Biden e i suoi Democratici, Obama e i suoi Clinton, Bezos,
Zuckerberg e soci, la Cia, il Pentagono, Pompeo, Wall Street, George Soros e
quant’altro sta muovendo i fili dei burattini da vaccinare tutti, con tanto di
identità digitale sottopelle, e da tenere ognuno per conto suo a digitare da
casa. A non far danni. Le iniziative di Sara Cunial e collaboratori, scienziati
e giornalisti veri, non potevano venire in un momento migliore.
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