mercoledì 6 gennaio 2021

DAI RE MAGI ALLA BEFANA, METTIAMO I PUNTINI SULLE I --- Anno che viene, anno che va (un mio video raccolto da “comedonchisciotte”)



 

Il sito “comedonchisciotte”, uno dei siti storici e più validi dell’informazione corretta e libera, mi ha chiesto una breve valutazione di quanto è successo, di quanto rischia di succedere e di quanto dovrà succedere. Ecco il link.

https://drive.google.com/file/d/1qmt0QFU2wjFWYHkixjJiccXiFaz7GiUs/view?usp=sharing

Mentre mi sto facendo le abluzioni del mattino, sento da San Pietro l'uomo sodale dei generali argentini borbottare formule senza senso che la massa dei fedeli meccanicamente ripete e che, al suono ampio di antiche musiche roboanti e seducenti, amplificate dall'effetto eco, narcotizzano il pensiero. E' il metodo setta.


 

6 gennaio, Befana. All'origine "epifania", apparizione, dal greco. Tre re magi venuti da vari angoli della Terra offrono omaggi, doni e devozione al bambinello nato 13 giorni prima, intorno al solstizio d'inverno, perchè sanno che diverrà un loro collega, il "re dei Giudei". Come tutte le ricorrenze cristiane di alto significato, anche la festa del 6 gennaio è stata sottratta ad antichissime cerimonie, praticate da popoli ed etnie diversi, e deformata in strumenti slegati dal ciclo naturale, ma utili al potere politico della Chiesa. L'arrivo dei re, con le loro lontane e diverse provenienze, Europa, Africa e Asia, intende uniformare il rito cristiano ed estenderlo a tutte le genti conosciute sotto un'unica dottrina, un'unica verità, un unico dominio. Doveva essere l'inizio di una governance mondiale, la globalizzazione. Come sappiamo, oggi, col Covid, vi ci hanno fatto quasi arrivare.


 

Natale, Pasqua, Befana, inizio, fine, messi e raccolti, nascita e morte, vicende meteorologiche e cicli naturali, che tutti testimoniavano l'intima connessione dell'uomo con il mondo naturale e il suo reciproco confermarsi e celebrarsi, diventano rito esclusivo della nuova religione, intesa a imporre la sua interpretazione al resto della popolazione mondiale. Al matrimonio viventi - mondo naturale - pluralità degli dei, realtà tutte intimamente connesse, viene sostituita la relazione gerarchica dio unico - suoi rappresentanti in Terra - essere umano. La condizione per vivere in armonia con se stessi e l’esistente, cambia radicalmente.

Torniamo alla Befana. Per fortuna, il paganesimo non è mai del tutto morto. Specialmente tra i popoli più civili. A bambini e genitori, la vecchia in stracci che arriva su una scopa di notte, passa per il camino, riempie la calza dei doni, interessa assai di più dei tre re, del resto già invecchiati nel presepe dell'anno passato e sepolto. Anche se con la scopa, il naso adunco e la vecchiezza, la Chiesa della buona Befana fece addirittura una strega, come quelle che bruciava sui roghi, tanto era l'odio per le tradizioni pagane.

 L'orrendo presepe innovativo a bobina elettromagnetica (5G) in San Pietro 2020.

 Naturalmente i tre Re Magi furono la solita mutazione genetIca di personaggi molto antichi. Misteriose creature magiche, spesso volanti, che in tanti paesi, come in Spagna e in Grecia fin dal X secolo a.C., portavano messaggi e regali propiziatori per il raccolto futuro. I romani collocarono la festa nel loro calendario, rendendo omaggio alla fine dell'anno solare e all'inizio del solstizio: donne magico-divine, a volte la dea Diana, a volte Sàtia o Abùndia, sorvolavano per 12 notti i campi portando fertilità ai futuri raccolti.

 


Quando prevalse la vecchia sulla scopa, i doni si trasformarono in dolci e carbone. Il quale carbone divenne una punizione solo nella versione dei propagandisti cristiani, appassionati di colpe e punizioni. Prima era considerato dono al pari degli altri, dato che nel buio e freddo inverno portava luce e calore, come del resto fonte di calore era la calza della befana. Per primo ricorse alla calza il re Numa Pompilio: nel solstizio d'inverno l'appese in una grotta, dove una ninfa amica l'avrebbe colmata di doni.

Tutto cambia a partire dal III secolo, quando il teologo cristiano Origene d'Alessandria per primo proclamò Re Magi quei visitatori a Betlemme. Coerentemente con la globalizzazione che impazza oggi, formulata dai più potenti della Terra a fini di un Nuovo Ordine Mondiale, il rapporto significativo doveva essere tra tre re e un futuro re dei Giudei e successivo re degli umani tutti. Una faccenda tra sovrani.

I nomi Melchiorre (da Melech, re), Baldassarre (da Balthazar, mitico re babilonese) e Gaspare (da Galgalath, re di Saba), compaiono solo nel VI secolo, quando così battezza gli aristocratici adoratori di Gesù lo storico Agnello nel suo "Pontificalis Ecclesiae Ravennatis". Naturalmente ci deve essere anche qualche pastorello intorno al fanciullo uomo, re e dio, sennò il summit dei coronati, con tanto d’oro, incenso e mirra, risulterebbe troppo di élite. La vicinanza con potenti vari, re, imperatori, presidenti e banchieri,  si è poi rivelata strutturale.


 Tutto questo operare sui riti pagani, per renderli docili e utili al dilagare della Chiesa, non pare aver funzionato, se tuttoggi, dopo duemila anni, è ancora una benefica vecchietta volante a fare epifania nella nostra vita reale e nel nostro immaginario collettivo. I cristiani avranno tolto di mezzo, fisicamente, milioni di pagani, non credenti, infedeli, eretici; ci avranno lasciato, a forza di distruzioni, incendi e carcarari (operai che riducevano in calce le statue, i templi e i monumenti antichi), l'1% del patrimonio classico; ci avranno pure anticipato l’inferno se fossimo sgaiattolati fuori dal dogma. Ma, per Giove, la Befana è sopravvissuta e lotta insieme a noi.

 






Nessun commento: