martedì 5 gennaio 2021

Leonardo (Finmeccanica), governo italiano e CIA nella notte del blackout dei conteggi ----- SCOOP DEL SECOLO IL RUOLO DELL'ITALIA NELLA FRODE ELETTORALE USA? ....... Un capostazione CIA pentito, due server della Cia e il cambio degli algoritmi, il satellite militare di “Leonardo”, “Leonardo negli USA”, un manipolatore ex sottosegretario di Obama-Biden...



 

E’ responsabilità del patriota proteggere il proprio paese dal suo governo” (Thomas Paine)

Ne ho parlato martedì pomeriggio, a Vox Italia TV, con Francessco Toscano e Alexander Dugin, analista geopolitico odiatissimo dai globalisti e definito dal New York Times “il filosofo più diabolico del mondo” e quindi, per assioma, da seguire con interesse. Il tema era questo mondo in preda a spaccature abissali e confluenze criminali. Il link è https://youtu.be/9sGJoGm6zp8 oppure https://www.youtube.com/watch?v=9sGJoGm6zp8&t=141s    

Conte sapeva? “Leonardo” faceva?


 
La domanda è: sa il sergente, messo dallo Stato Maggiore a capo del nostro plotone d’esecuzione economico-sociale-intellettuale, che la massima industria di armamenti italiana, settima nel mondo, avrebbe partecipato agli ormai evidentissimi brogli elettorali negli USA? Perchè lo scandalo da politico, in quel caso, diverrebbe anche giudiziario. C’è chi lo afferma e pretende di dimostrarlo. Sarebbe lo scoop del secolo. Ne aveva scritto , tempo fa, “La Verità”, quotidiano sanfedista e atlantista, ma l’unico che alzi la testa contro la protervia del regime. Ovviamente nessuno lo riprese e la sconvolgente ipotesi morì lì.

Assange vince. Il prezzo? La libertà di stampa uccisa, il dissenso ridotto a malattia mentale


 
Ma prima una doverosa premessa, tra riso e pianto. La giudice britannica ha negato l’estradizione di Julian Assange, giornalista-eroe e martire, rivelatore delle nequizie belliche e diplomatiche USA, Julian Assange. E non c’è che da ridere per la vittoria di una mobilitazione mondiale in difesa sua e della libertà di stampa, ormai quasi solo ridotta a vuota formula. Ma non c’è che da piangere per il decennio di ingiusta e sadica carcerazione di un portatore di verità che nessuna sevizia ha potuto piegare. E anche di rabbia per l’ipocrisia di questa marionetta giuridica che motiva il provvedimento con il rischio che Assange commetta suicidio nelle insicure carceri statunitensi e che, però, ribadisce la validità di tutti i 18 capi d’accusa mossi al giornalista più integro e coraggioso dell’attuale orizzonte comunicativo e che gli infliggerebro pene fino a 175 anni. Il governo USA ha subito fatto ricorso.

La battaglia non è finita, Assange continua a languire in condizioni abiette nel carcere di massima sicurezza di Belsham, la lotta continua. Ovviamente senza i media generalisti e senza la FNSI, occupati giorno e notte a gonfiare la bufala Regeni. Onore, invece al Messico di Obrador, odiatissimo dal “manifesto” e dagli USA, che ha offerto asilo politico ad Assange. Altri eroi della libera stampa sono Chelsea Manning e Edward Snowden. Battiamoci anche per loro.


Statua di Snowden, Assange e Manning, creazione di Davide Dormino

A chi i miliardi UE? A chi i servizi segreti?

Su una questione sono d'accordo le forze politiche globaliste, antinazionali e antidemocratiche della maggioranza che ci sgoverna con la forza e le idee del disordine pubblico: sull'alzare l'asticella della repressione, prolungare lo stato d'assedio, detto "emergenza" e offrire al moloch del Grande Reset il sacrificio umano italiano. Su altri due bocconi le stesse forze del disordine, del Nuovo Ordine Mondiale e del disonore nazionale, si vanno sbranando: l'allocazione a sè, agli amici e agli amici degli amici del tesorone UE di 209 miliardi (ovviamente a strozzo per le generazioni future) e il controllo dei servizi segreti.

Sappiamo benissimo, per averlo sperimentato sulla nostra pelle, cosa significhino i servizi segreti per la vita della Repubblica (non solo nostra), dal bandito separatista per conto CIA, Salvatore Giuliano, attraverso le stragi fascio-statali, alle bombe mafio-statali e a tutto l'altro terrorismo di Stato, dall'immediato dopoguerra all'era Covid. Nella diatriba tra l’illusionista da fiera rignanese, che si esibisce a beneficio di ogni multinazionale da rapina che gli faccia un fischio, e l'azzecagarbugli di Volturara Appula, scovato da Beppe Grillo su mandato della Cupola nella sacrestia di Padre Pio, si vanno spaccando maggioranza e governo E’ perchè qui si decide chi dei due e quale delle cosche ci somministreranno la fase conclusiva della cura. Il nodo gordiano è l’intreccio di due corde che, per loro, sono da arrampicata, per noi da patibolo: i soldi e i servizi.

Contro Trump, prima con il Russiagate e poi con i brogli?


 
Ricordiamo, nell’intreccio tra Stato Profondo americano e statarello profondo nostro, il contributo alla balla hillariana del Russiagate, lanciato dal regime Renzi contro Trump? E l’esplicita accusa di Trump al nostro governo di allora, ora del tutto insabbiata e archiaviata, dopo l’opportuna scomparsa dalla scena dell’italo-maltese (?) Joseph Mifsud? In mano ai nostri servizi, il docente dell’’Università “Link”, dagli olezzi spionistici, frequentato dai vertici 5Stelle? Ebbene il thriller del complotto italo-globalista contro il sovran-populista dal ciuffo polentato avrebbe una seconda puntata dalla risonanza storica.

A dispetto di quelli della fissa “Obama-Clinton-Biden-l’Eden in terra”, con la sentenza, mesi prima, di Pelosi e Hillary che “Biden deve vincere anche se vince Trump”, le prove dell’immane frode elettorale c’erano già: i voti postali illegali, il conteggio elettronico falsato di Dominion, i pacchi di voti pro-Biden tirati fuori dagli armadi dopo la partenza degli osservatori, il video che li dimostra, il blackout notturno nei conteggi in cinque Stati decisivi e la successiva totalità dei voti per Biden. Ebbene, sono precedenti che dovrebbero, per semplice sequitur, avvalorare la bomba di cui al titolo: governo e “Leonardo” sicari della frode. Poi verrano le smentite, l’indignazione, magari anche la dimostrazione di una frottolona bel costruita e vedremo.

Da Francoforte a Roma, da Palazzo Chigi a Leonardo, da Leonardo al suo satellite militare, da lì a Leonardo-USA e fino alle urne

Sarebbe andata così. All’origine c’è, mai smentito e mai confermato, l’assalto di forze speciali USA a una sede segreta CIA a Francoforte, nella quale si sarebbe gestito un server in relazione ai voti in corso. La sparatoria avrebbe lasciato sul terreno cinque morti. Un secondo server sarebbe stato operato dall’ambasciata USA a Roma Poi esce un rapporto, con articoli e video, dell’imprenditore High Tech, Patrick Byrne, finanziatore di squadre private della sicurezza cibernetica incaricate di seguire le elezioni del 2020. Si legge: a Fiumicino giungono due operativi sospettati CIA, di cui esisono le foto e di cui ancora non è stata comunicata l’identità.

Fiumicino, i presunti agenti

Portano con sè, forse da Francoforte, gli strumenti informatici - algoritmi -, che, passati per il server all’ambasciata, sarebbero stati consegnati al colosso degli armamenti “Leonardo”, da sempre vicino agli ambienti dell’Intelligence (l’oggetto sociale lo richiede) e a volte da essi diretto.


 Metamorfosi degli algoritmi

Gli algoritmi in questione sarebbero stati tali da modificare quelli allestiti dalla società di trasmissioni di dati e conteggi, “Dominion”, da sempre vicina al Partito Democratico, alla CIA e operativa nel voto del 3 novembre. Il materiale alterante il regolare conteggio sarebbe stato inviato negli USA da un satellite militare della “Leonardo”. Che è a maggioranza - 30% - dello Stato. L’indirizzo USA al quale sarebbe finito sarebbe quello della “Leonardo DRS”, filiale statunitense dalla casa madre, retta da William Lynn III. Costui è stato sottosegretario alla Difesa sotto la presidenza Obama-Biden, ma anche consigliere della Raitheon, la più grande industria di armi del mondo, socio dell’Atlantic Council, think tank dei falchi necon, ed esperto da lunga data di sicurezza nazionale.

I nuovi algoritmi sarebbero poi passati dalla “Leonardo” statunitense alla “Dominion” e sarebbero entrati in funzione annullando quelli già in uso, esattamente nelle due ore notturne nelle quali c’è stato l’incredibile interruzione dei conteggi in quei cinque Stati. Dopo quel blackout simultaneo, tutti i voti a Biden e più nessuno a Trump, che fin lì era in vantaggio. Il rapporto ne deduce che, dato che il controllo azionario e gestionale della “Leonardo” è dello Stato, nell’operazione non può non essere stato coinvolto il governo italiano con l’attuale suo premier. Il che ci farebbe capire per quale motivo Giuseppe Conte ci tenga tanto a mantenere i servizi al proprio guinzaglio e gli accreditati vincitori delle elezioni americane ne condividano l’ambizione. Che, tra parentesi, se finissero in mano a Renzi, per i nostri padrini storici non cambierebbe molto.

Il video-bomba

Stanchi di leggere, potete vedere ed ascoltare tutto questo in versione originale nel video a questo link:

https://threadreaderapp.com/thread/1345229465840828417.html 

Vi incontrerete una alto dirigente della CIA, Brad Johnson, ex-capo stazione e poi fondatore e presidente dell’associazione “Americans for Intelligence Reform” (Americani per una riforma dell’Intelligence. Vedi Google) che, quanto da me è riassunto, lo racconta e illustra in dettaglio e, devo dire, con un alto tasso di convinzione.

Ora, prima che la censura possa incenerirci e seppellire la vicenda, prendete nota e rifatevi un’idea su quanto è successo ed è stato accreditato in merito alle elezioni americane e di cosa davvero sia questa nazione “dal destino manifesto”. Quella che sul Covid non ha i dubbi che ha Donald Trump. Quella delle 7 guerre di Clinton, Obama, Biden e Hillary; quella delle pandemie infinite di Bill Gates, dei suoi affini e dei suoi suoi sguatteri vendisalute e vendipatria.

 La frode elettorale è un delitto

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