Enrico mi intervista su un
argomento che sarà insolito, ma è centrale alla vita di chi ha conosciuto e
frequenta uno spicchio di mondo che non conosce il male
L’armonia e la funzionalità del
rapporto con l’ambiente, la saggezza di come stare al mondo in ogni frangente,
l’intuito vergine, la consapevolezza dei propri diritti e di come difenderli,
la coesione, l’antenna che ti dice chi hai di fronte, il saperla più lunga, il
riconoscere i propri sbagli, la mortificazione per aver turbato chi ti vuole
bene, il bene senza il male, l’ansia dell’attesa, la curiosità ininterrotta a
360 gradi, la desolazione e l’incomprensione dell’abbandono, il fare squadra e
il saper stare e fare da solo, il perdonare dove ci vuole, la simulazione
difensiva, l’humour, il gioco, il rifiuto della prepotenza, la dignità, la conciliazione
dell’autodeterminazione con la volontà altrui, la storia della vita sulla Terra
nei propri occhi, movimenti, pelo…
Se frammenti di tutte queste cose sono depositati in me, lo devo soprattutto a lui, unico, plurimo ed eterno. Se dio c’è, lui ne è un pezzetto.e io sono nato da una sua costola.
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