sabato 1 settembre 2018

RISPOSTA A MASSIMO FINI DE "IL FATTO QUOTIDIANO" A PROPOSITO DI AL SISI, ISIS E REGENI



(Una versione ridotta è stata inviata a lettere@ilfattoquotidiano.it)

Caro Massimo Fini,

da un giornalista esperto e libero come Lei mi sarei aspettato una maggiore circospezione nei giudizi su Al Sisi, Fratelli Musulmani e Regeni e una minore adesione alla vulgata propagandistica del colonialismo occidentale (Il "Fatto Quotidiano, "Il cielo poco stellato dei 5 Stelle tra Al Sisi e la guerra afghana", 1 settembre 2018).

Non dovrebbe esserle sfuggito che i FM, creatura partorita dagli inglesi nel 1924 contro il nascente risveglio panarabo, sono da sempre al servizio del recupero del controllo anglosassone sul mondo arabo, che Morsi, eletto appena dal 17% dei cittadini,  è stato cacciato da una rivolta popolare di cui si sono fatti carico i militari, ma sostenuta da 20 milioni di firme, tra l’altro per la sua repressione sanguinosa dei copti e delle lotte operaie, per il suo integralismo religioso con l'imposizione della Sharìa a una nazione storicamente laica e per la sua fornitura di volontari al jihadismo anti-siriano. 

Se in Egitto vige un forte controllo sulla popolazione, non certo nei termini da Lei acriticamente sussunti dalla disinformazione occidentale (tenga presente le grottesche – e poi smentite - bufale di organi del Dipartimento di Stato come Amnesty o HRW su Iraq, Libia, Siria), dovrebbe anche dirsi che il paese è sottoposto a una feroce guerra terroristica dell’Isis che non distingue tra civili, poliziotti, soldati e alti funzionari dello Stato e che è il braccio armato dei FM. 

Dal sua articolo esplode una contraddizione sbalorditiva. L’Isis le va bene se massacra egiziani per conto dei suoi mandanti occidentali e del Golfo, e le va male quando sabota il sacrosanto sforzo di liberazione dei Taliban da questi stessi mandanti. 

Quanto a Regeni, ne andrei a vedere il curriculum, tutto segnato dalla formazione di quadri dell’Intelligence negli Usa, da collaborazione con gli spioni John Negroponte (Squadroni della Morte in Centroamerica e Iraq) e McColl (MI6) in “Oxford Analytica”, probabilmente soppresso dai suoi stessi datori di lavoro una volta bruciato dal video in cui offriva 10.000 dollari al sindacalista purchè gli fornisse un “progetto”, ovviamente eversivo. Bruciato ma ancora da utilizzare da morto.

Non le provoca il minimo sospetto la circostanza che venisse tolto di mezzo nel momento in cui Roma e il Cairo concludevano grandi affari petroliferi a spese di altre potenze occidentali e serviva un cadavere tra i piedi di Al Sisi?  

Affermare poi che i servizi segreti egiziani, eredi di Nasser e Mubaraq, temuti in tutto il Medioriente, non siano capaci di far sparire un cadavere torturato,"come fa bene la mafia", fa davvero torto alla sua rispettabile storia professionale. Il cadavere di Regeni, con terrificanti segni di tortura, andava trovato, visto, mostrato al mondo e utilizzato per togliere dalla scena politica e petrolifera egiziana un concorrente robusto come l'Italia dell'ENI. 
Oltrechè per additare alla riprovazione universale un governante laico, sostenitore del generale Haftar in Libia, esponente dell'unico parlamento e governo eletti dai libici, e dalle intollerabili aperture verso la Russia di Putin.
  
Con stima,

Fulvio Grimaldi
Giornalista, inviato di guerra, già BBC, RAI-TG3 e di molte testate italiane e internazionali.



8 commenti:

Anonimo ha detto...

https://youtu.be/Rbw3umql82E

Fred ha detto...

ancora una volta giù il cappello!
Grazie

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo@
Caro amico, ancora una volta chiedo a te e a tutti di inviare link a youtube o ad altro SOLO inserendo anche una nota sul contenuto dello stesso link.Perdo un sacco di tempo per andare a controllare se nel link non ci sono cose da troll, o insulti, o altra roba sconveniente. Grazie.

alex1 ha detto...

Ottimo articolo ed educata ma decisa richiesta ad un giornalista solitamente attento e razionale (e spesso anche controcorrente rispetto al mainstream). Non so perché ma il Fatto Quotidiano quando si parla di politica estera sembra trasformare anche importanti firme in cantori dell'atlantismo, nel filosionismo, nell'antiarabismo e sopratutto in una russofobia al limite dell'isteria (vedi titolo di ieri "La Russia mostra i muscoli" per un esercitazione all'interno del proprio territorio).

Carlos ha detto...

l'Egitto ha circa 100 milioni di abitanti, di questi il 59% ha diritto di voto. 20 milioni di firme(prese come lo sai solo tu..) su 59% rappresentano 1/3 dell'elettorato e 1/5 della popolazione. Se 1/3 dei votanti ha il diritto di rovesciare un qualsiasi governo allora vuol dire che giustifichi qualsiasi Pinochet,Videla, Papadopoulos che prende il potere. A forza di spingerti più a sinistra degli altri hai fatto il giro e sei finalmente collocato nel tuo ambiente naturale, l'estrema destra.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Carlos@
Direi che un terzo dei votanti che hanno firmato per cacciare il fondamentalista islamico, strumento dell'imperialismo, sterminatore di copti e operai e le cui firme non sono state smentite neppure dai media di regime, sono qualcosina di più del 17% che a suo tempo votò per il Pinochet integralista in elezioni boicottate da tutti gli altri.
Mi sa che se davvero avessi fatto il giro mi troverei accanto a te che scambi una rivolta di massa per il laicismo e contro l'imperialismo e i suoi manutengoli, per i golpe degli Usa che vanno installando dei Fratelli Musulmani (leggi Isis) qua e là.

Alex1 ha detto...

Anche i bolscevichi avevano poco più del trenta per cento nell'assemblea costituente alla presa del palazzo d'inverno. Erano forse di destra?

Alex1 ha detto...

Anche i bolscevichi avevano poco più del trenta per cento nell'assemblea costituente alla presa del palazzo d'inverno. Erano forse di destra?