lunedì 17 settembre 2018

PRIMA MONDIALE DI “BOGSIDE STORY”, il film che racconta la storia di Derry (Irlanda del Nord) e mia dalla "Domenica di sangue" a oggi alla mano dei murales che della città resistente hanno fatto una galleria d'arte e di storia.

PRIMA MONDIALE DI “BOGSIDE STORY”


Il 20 settembre al nuovo cinema Aquila, Roma, Via l’Aquila 68 (Pigneto), alle ore 20, verrà presentato il film “Bogside story”.

Verrà introdotto e commentato dal sottoscritto che nel film rappresenta una specie di filo rosso che unisce gli eventi del 31 gennaio 1972, “Bloody Sunday”, alla Derry e all’Irlanda del Nord non pacificata di oggi, anche alla mano degli splendidi murales con cui un trio di artisti di Derry , a volte riproducendo  le mie fotografie del massacro di civili manifestanti, compiuti dai parà di Sua Maestà, hanno fatto di Derry un’impressionante e affascinante galleria d’arte e di storia della lotta contro  l’occupazione britannica e la repressione unionista.

La”Domenica di Sangue”, che ha visto trucidare 14 cittadini inermi che manifestavano pacificamente per elementari diritti civili – casa, lavoro, sanità, ambiente, scuola, libertà d’espressione – da sempre negati alla popolazione autoctona repubblicana, è stata una vera svolta nella mia vita di giornalista e di essere umano grazie alla rappresentazione emblematica della ferocia  del potere, del cinismo, della capacità di uccidere innocenti e di avvolgere tutto questo nella nebbia della menzogna. Ne trassi l’occasione, essendo l’unico giornalista, insieme a un fotografo francese, riuscito a superare le barriere militari con cui il governo di Londra aveva tentato di bloccare ogni sguardo e ogni udito sulla strage programmata, per uno scoop internazionale che annichilì le versioni ufficiali dell’accaduto e ristabilì la verità, poi confermata da una serie di inchieste giudiziarie a cui le testimonianze mie e dei cittadini di Derry costrinsero il governo. Ritorno oggi in una Derry che non dimentica.

Il resto sul film ve lo dice la scheda qui sotto.

Il link in testa porta a un trailer del film.

Spero che ci vedremo al cinema Aquila il 20 settembre.

Fulvio Grimaldi

Bogside Story

Titolo originale: Bogside Story
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Bogside Story è un film di genere documentario del 2017, diretto da Rocco Forte, Pietro Laino, con Fulvio Grimaldi e Tom Kelly. Uscita al cinema il 20 settembre 2018. Durata 75 minuti. Distribuito da Distribuzione Indipendente.
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5 di 5 su 1 voti
Bogside Strory, il documentario diretto da Rocco Forte e Pietro Laino, narra la storia dell'autorevole giornalista Fulvio Grimaldi, unico foto-reporter italiano a documentare la pacifica Marcia per i diritti civili del 30 Gennaio 1972 a Derry, culminata con il massacro tristemente noto con il nome di Bloody Sunday. 

Fulvio Grimaldi torna in Irlanda del Nord, 45 anni dopo, per testimoniare alla terza inchiesta sul Bloody Sunday.
A Derry scopre che sulle mura esterne delle case del Bogside, il più importante quartiere cattolico della città, sono dipinti dei murales che raccontano gli eventi più significativi della recente storia nordirlandese. Affascinato dalla potenza comunicativa dei murales, uno dei quali ispirato alla sua fotografia divenuta icona della “Domenica di Sangue”, Fulvio entra in contatto con The Bogside Artists, gli autori dei murales, e con le persone che furono coinvolte negli eventi dipinti.

Prende vita così un viaggio tra passato e presente intriso di arte, storia e profonde emozioni. Gli incontri, i ricordi e le testimonianze determinano una drammatica immersione nella realtà di quel luogo e ne raccontano la sua storia: Bogside Story.

IL CAST DI BOGSIDE STORY:


21 commenti:

alex1 ha detto...

Un film sul Bloody Sunday e con protagonista Fulvio, al ritorno sul grande schermo! Mi dispiace non venire alla presentazione, ma spero che lo faranno girare in molte sale e magari in qualche festival internazionale!

alex1 ha detto...

Narrazione di genere, rubrica ormai fissa. Si parla della detenuta tedesca ma di origini georgiane che ha assassinato i due suoi figli gettandoli entrambi dalle scale nel reparto infantile del carcere di Rebibbia. Molti, me compreso si sono indignati che dei neonati, che non hanno commesso alcun reato debbano vivere de facto reclusi in un ala del carcere, spesso fin dalla nascita solo perché la loro madre, forse non la migliore possibile ha commesso un reato, generalmente abbastanza grave, in quanto come si è visto le madri di bambini fino a tre anni, come la ciecatrice di William Pezzullo, in carcere non ci vanno.
Ebbene guardate che sottile rovesciamento di frittata dell'ineffabile "Repubblica". Non è giusto che i bambini di madri delinquenti stiano in carcere, per cui non è che vanno affidati a madri più decenti e fatti uscire dal carcere, ma udite udite, bisogna fare uscire le madri delinquenti e sistemarle insieme ai loro figli in una confortevole casa famiglia, (con tanto di assistenti e psicologi). Come se poi quei poveri bambini non avrebbbero fatto la stessa fine con quella madre anche in una casa famiglia. I padri ovviamente sarebbero così esclusi dai figli, che resterebbero ad uso esclusivo della madre.
https://www.repubblica.it/cronaca/2018/09/20/news/carceri_i_bimbi_di_rebibbia_discarica_sociale_e_la_riforma_mai_fatta_per_paura-206969091/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P9-S1.8-T1

Anonimo ha detto...

Lei scrive sempre degli ottimi articoli. Peccato che abbia rotto con Paola Pisi di Uruknet. Ricordo ai bei tempi che formavate la coppia di controinformatori più carismatici, acuti e lungimiranti del web.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo#
Grazie per l'apprezzamento.
Purtroppo l'unilateralismo iracheno sunnita anti-iraniano e antiscita di Paola Pisi rende ogni collaborazione sulla situazione geopolitica impossibile.

Anonimo ha detto...

Comunque sia, Uruknet ha chiuso da un paio d'anni. Ho scritto alla Pisi domandandole perché non lo riapre e questa è stata la risposta: "L'Iraq non esiste più. Cosa potrei scrivere?" Lei concorda con questa affermazione? Pare di sì considerata l'assenza della questione irachena sul suo blog ormai da un bel pò di tempo.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo@
Un mio docufilm sull'Iraq, girato durante l'aggressione del 2003, si intitola: "Chi vivrà, Iraq!"
L'Iraq è in un mare di guai, tra occupazione Usa, Isis, malgoverno, sabotatori alla Moqtada al Sadr, ora al servizio dei Sauditi, dunque di Israele. Ma ha un popolo nobile forte e le sue milizie popolari hanno combattuto alla grande e sconfitto l'Isis, nonostante i costanti sabotaggi degli Usa.

Anonimo ha detto...

Certo ma il partito Baath è morto e con esso il sogno panarabista.

Anonimo ha detto...

come un augurio, un pezzo d'altri tempi di P.Bertoli. 1967. Augh!! mmg - https://www.youtube.com/watch?v=bH9d_5PhlCM

Anonimo ha detto...

visto che si parla di iraq e Medioriente, voglio stigmatizzare un commento di Minniti, peraltro in linea con l'idea di primato occidentale tanto quanto il convertito Salvini che è passato dal padano iperboreo all'italico filorusso per convenienza imprenditoriale, in merito al decreto immigrazione -Altri paesi hanno fatto in anni passati come sta facendo l'Italia. A un certo punto si sono svegliati e hanno visto dei loro figli che facevano attentati nelle loro capitali- praticamente a Minniti è sfuggito un ventennio di massacri dall'Afganistan alla Libia vera causa o quanto meno principale dell'impotente delirio terroristico -coercizioni e veicolazioni del sistema occulto a parte. dal nulla al nulla.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo@
Il partito Baath non è affatto morto e ha dimostrato la sua vitalità e forza in 7 anni di resistenza a mezzo mondo. Il panarabismo è nel dna di ogni arabo.
A Minniti sarà sfuggito quel che gli à sfuggito. A te è sfuggito che quelli che fanno attentati in giro per il mondo sono tutti "figli" dell'Impero atlantico-sionista.

Anonimo ha detto...

Non è sufficiente che ci obbedisca. Se non soffre, come facciamo a essere certi che non obbedisca alla nostra volontà ma alla sua? Potere vuol dire infliggere dolore e umiliazione. Potere vuol dire ridurre la mente altrui in pezzi che poi rimetteremo insieme nella forma che più ci parrà opportuna....Se vuoi un'immagine del futuro, pensa a uno stivale che calpesti un volto umano in eterno. 1984 .

Anonimo ha detto...

@ Non ho precisi riferimenti culturali e non me ne rammarico esclusivamente nella speranza di non aver codificato idee e strutture concettuali che spesso sono figlie della storia (filosofica e religiosa) antica, personalmente sempre prodotto dell’elite culturale distante dal quotidiano popolare. Interesse rivolto alla convinzione che –il libero pensiero borghese- che fu privilegio di chi aveva nell’opportunità dello studio dei sistemi sociali politici e quindi mentali delle strutture che reggevano e reggono tuttora il mercato attraverso la logica del lavoro come realizzazione umana, potesse fungere da traduttore per le masse. Il senso di questa premessa lo rivolgo al tentativo di comprendere il fascino-prostrazione verso il filantropismo delle colonne del capitalismo mondiale che dalle miniere di oro e uranio traggono le sostanze per indurre popoli e parti di esse verso l’allineamento dolce al lavoro pro-sviluppo, che passa per l’ecologico ed il sostenibile(ossimoro per LaTouche) e all’acculturazione tecnologica finalizzata alla formazione da impiegare nel nuovo capitalismo inter-etnico e quindi a detta di chi opera nell’umanitarismo del diritto, nell’inclusione delle masse di quello che veniva definito sud del mondo. E’ evidente che il suddetto fascino porta in seno una multi visione, la prima è quella superficiale per la quale –val bene qualsiasi capitale per giungere al fine del ,cercare e salvare. La seconda è la convinzione che usando il capitale –dal capitalismo borsistico speculativo- si tenta in maniera ‘coperta o da insider’ di annichilire il capitale stesso volgendolo al mondo come riappropriazione del maltolto. Terzo livello è l’idea, per chi vi opera socialmente e nelle varie aree-strutture, di sacrificarsi come avanguardia che entra nel salotto buono, anticamera della stanza dei bottoni, per salvare il mondo con una grande truffa, truffando cioè e magari con una certa presunta complicità, chi ha truffato e spolpato le comunità locali del mondo a suon di modernismo industriale e ricatti (considero conflitti e guerre come epilogo dell’ultima ratio verso chi non accetta la logica dell’imposizione esterna il cui aspetto esoterico è quello del grande 'sacrificio cabalistico nazi romanico' espropriazione dell'intimistico animismo dei popoli selvatici). Ritengo così che il vasto e variegato mondo della moderna cooperazione sedicente non governativa ma liberal-capitalistica, trovi le forze in quella parte di capitale umano sapientemente addestrato nelle università del mondo sotto la spinta del fatidico Giovanni 8-32, che l’evangelismo da ecologia metropolitana usa come Bibbia, essendo realtà Vangelo. Da Langley con stupore, capendone la forza, ne fecero uno slogan.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimmo@
Con tutto il rispetto e tutta la stima per interventi che denotano notevole sapienza, ma anche qualche difficoltà di intelligenza per comuni mortali, ricordo che quando si dice "commento" una qualche attinenza al soggetto che si commenta dovrebbe esserci.

Anonimo ha detto...

@ -2- ....pronta fu la risposta, sempre para biblica, della succursale mediorientale -By way of deception thou shalt do parafrasi del più o meno italianizzato - perché con le decisioni prudenti si fa la guerra
e la vittoria sta nel numero dei consiglieri -da .i proverbi 24-6. Tanto per dire che un Salvini col vangelo in mano ed un Vendola-Bertinotti fedeli a cl e al papa Berger-olho potevano solo essere le due rispettive e asimmetriche risposte della base sociale popolare italiana. Dopo il pensionato rat-singer, dove l'accezione di rat arriva al simbolico -traditore- ; del mandato se già previsto; delle prevedibili denigrazioni per ortodossia (almeno realistica); del successore hippy come ulteriore conferma alle pre-destinazioni....questioni tuttavia di spirito. ps-scusa ma l'attinenza è rispetto e il rispetto al tuo lavoro. Nel caso specifico nulla si potrebbe aggiungere alla questione nord-irlandese se non la testimonianza di chi c'era.

Anonimo ha detto...

@ -3- ultima provocazione. Come quel Woi di là, non fu tanto profetico quanto indicativo, nell'insinuare fomentare e co-finanziare l'attacco al demone dell'est.

Tuttavia per tornare al serioso, un chiarimento avrei da chiedere e cioè quanto la chiesa anglicana e quella vaticana si giocarono e giocarono in Irlanda del nord, che ruolo ebbero e quanto e se l'opposizione tra chiese influì negli eventi e quanto era legato al passato nella veicolazione delle suddette 'fedi religiose', se possibile. grazie.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo@
Successore "hippy"? Accredito alla falsa credenza. Non hippy, ma collaboratore complice della globalizzazione mondialista giudaico-cristiana

Anonimo ha detto...

Non pubblicare questa follìa, ve la regalo tanto per.

Tra lettere omesse o modificate, tra simbologie lettere e dalle pronunce, tra spostamenti di persone e famiglie per i diversi e più motivi, tra la rielaborazione fantasiosa e tra modifiche necessarie e adattamenti del momento, tra significanti occultati per necessità e codici, più la famiglia è antica più è strutturata e soggetta alle diverse reinterpretazioni.

Quindi, di primo acchitto il suono e la persona riportano immancabilmente a Grimm.
Da –aldo- inteso come vecchio ed esperto. Inevitabile :- le rime esperte di G . La cui radice storica parte dalla yogh sassone e dal suo simbolo specchio di 3 per arrivare all’india e alle indie –jà-ji-, inevitabilmente attratta dalla prima massoneria –la vera- G era set come sette tanto quanto la posizione in alfabeto., intimamente legato a Ra, da cui Ra-Ma , grande Ra/maha ra.
Nelle concatenazioni occultate/occultabili e quindi immaginabili, sempre tanto per; legato ad alt (antico, alto-lontano) la parola Hare –Fulvo, ramato—abram aubur ambrato- in hindi Rama avatar di Visnu (vinus per Roma come Siva – vasi,bicchieri,giare Brama, maha bar/ grande incontro-momento-passaggio ----da qui Ab ram . per inciso bar bari sta (imbroglio benevolo per la dialettica) come rab maestro esperto (classico del barista di un tempo)
Ma ancora G ramo alto . e altri significati ancora …. giri mal do o gri onomatopeico , direbbe la serratura alla chiave e viceversa e da qui il grimaldello….per definizioni e autonomine popolari e senza scuola.
…e altre ancora. Un saluto al Kan guevara.
Con rispetto e tenacia, pur se volutamente ingenuo e convinto che ci sia del buono anche in Marcos, nel mst e del male in governanti che hanno giocato con le opportunità, rinnovo la mia personale stima.
An-alfabeta, ma con G.

Penso proprio sia l’ultimo post.

Fulvio Grimaldi ha detto...

anonimo@
Credo proprio che debba essere l'ultimo che lascio passare. Siamo una povera conventicola di intelligenze mediocri, ma ci teniamo a occuparci dei temi che qui si trattano ed evitiamo di solito i solipsismi, per quanto ben vestiti.

Anonimo ha detto...

Perché Mondocane? Perché non Mondogatto? Strano nome per un blog politico.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo@
Ce n'è di più strani. Se vai a vedere la mia fotina sul blog capirai perchè mondocane. Sicuramente non mondogatto, il mio bassotto, la cui ideologia condivido, si risentirebbe.
Il gatto si fa i cazzi suoi, col bassotto ci facciamo i cazzi nostri e contro gli altotti.
Mondocane, uno perchè il mondo fatto dai cani sarebbe un mondo migliore. Due, perchè il mondo fatto dagli uomini, anzi dai caporali, è un mondocane.

Massimo ha detto...

Caro Fulvio un breve commento sulla manovra economica appena varata dal governo populista gialloverde tanto avversato dai radical chic di sinistra che sono ormai da tempo molto più avvezzi a dare soldi e regalie a banche e industriali da strapazzo che non a concedere una possibilità al cittadino del popolo non ce lo fai?
Rinnovo la mia stima verso di te e il tuo pregevole lavoro di cui questo sull'Irlanda non è che una parte.