venerdì 3 novembre 2023

JACK LO SQUARTATORE IN MEDIORIENTE

 

 


Byoblu-Mondocane Puntata 3/6

In onda domenica 21.30, repliche lunedì 9.30, martedi 11.00, mercoledì 22.30, giovedì 10.00, sabato 16.30, domenica 09.00

Ci trovate varie cose, perlopiù scellerate, che sono quelle dello Stato criminale, specializzato in infanticidi. Alle quali corrispondono altre, spesso esaltanti, ma rigorosamente “ammutate” (silenziate, secondo Dante), tipo l’eroismo e i successi della Resistenza palestinese a Gaza nell’infliggere pesanti perdite (“dolorose”, secondo l’ammissione tra i denti del capo infanticida) alle SS attaccanti.

C’è la vergogna delle vergogne di un regimetto all’insegna delle vergogne, oltre che delle incompetenze, del dilettantismo, delle gaffe sesquipedali e del costante tentativo di verticalizzare se stessi e mettere sotto noialtri (premierato, parlamento proforma, magistratura nei ceppi). Yo soy Georgia ha ordinato al valletto Massari, ambasciatore all’ONU, di astenersi nel voto sulla risoluzione, chiesta da 40 paesi e votato da 120, per un cessate il fuoco nel genocidio e per il rispetto dovuto a 2,300.000 civili a Gaza, al 30 ottobre assassinati in 10.000, al 60% donne e bambini.

E non si sa quanti restano sotto le macerie. Le avete viste le macerie? Non vi ricordava Hiroshima? Sapete come le ha commentate Amihai Eliyahu, appropriatamente ministro israeliano dei Beni Culturali? “Far esplodere e spianare tutto è una delizia per gli occhi. Dovremmo pensare a dopodomani e distribuire lotti edificabili a tutti coloro che hanno combattuto per Gaza…”

Voto vigliacco, servile, disumano. Perché? Perché la risoluzione non avrebbe contemplato 1) il diritto all’autodifesa di Israele (così chiamano i genocidi); 2) la condanna del terrorismo Hamas (così viene definita la lotta di liberazione sancita dal diritto internazionale. E teniamo conto che quel “terrorismo” è stato smentito dagli stessi israeliani. Trattavasi perlopiù di “fuoco amico”) e 3) la liberazione incondizionata dei prigionieri (detti “ostaggi”).

Risate macabre. Tutto falso. L’ha scoperto Claudio Messora di Byoblu. Quei tre punti c’erano, eccome, nella risoluzione. Solo che l’Italia, Giorgia, Massari, i media, hanno fatto finta di non vederli. Guai a disturbare il mini-olocausto, interrompere l’alluvione di sangue altrui che solo gli ebrei sono autorizzati a scatenare, dato che hanno avuto nonni e bisnonni fatti oggetto di analogo sterminio. E la vittima resta vittima in eterno, secondo Isaia (della cui profezia Netaniahu si dice esecutore), anche se si trasforma in Jack lo Squartatore?

Sbaglio, o sento fischiare l’arma fine-del-mondo che qualcuno a questo punto mi tira? Si, sento bene: “Antisemita!!!”

Petardo bagnato. Ho viaggiato, vissuto, pianto e riso tra i semiti fin dal 1967, Guerra dei Sei Giorni, quando ho visto, dall’alto di un carro armato con la stella di Davide, su cui facevano viaggiare i giornalisti, bruciare villaggi e cacciarne in esilio perpetuo gli abitanti. Semiti.

Si, palestinesi, semiti. Dato che basta un rigo di enciclopedia per spiegarvi che i 450 milioni di arabi sono tutti semiti, figli di Sem. Sem figlio di Noè, insieme a Cam e Jafep, progenitori dei neri e dei bianchi rispettivamente. L’ha detto un passaggio diluviale nella Bibbia, dunque credibile almeno quanto la profezia di Isaia attuata da Netaniahu ammonticchiando corpicini spezzettati a Gaza e in Cisgiordania (e in Siria e in Libano e domani, Grande Israele, chissà dove).

E allora come faccio a essere antisemita, se i semiti sono arabi e lo sono tutti i palestinesi e io piango e rido con loro? E gli ebrei? Ce ne sono, di semiti, certo, ma sono pochini. Sono i sefarditi di Israele, semiti convertitisi in tempi anche lontanissimi, all’ebraismo. Gli altri, che proiettano su mezzo Medioriente il progetto Grande Israele, sono gli ashkenazi, gente arrivata da fuori, da lande a colonizzazione indoeuropea. Ce lo racconta con tanto di precisissima storiografia uno dei grandi storici ebrei israeliani, Shlomo Sand: “L’invenzione del popolo ebraico”.

Restate perplessi? Parliamone, confrontiamo i dati. Mica possiamo andare sempre avanti col metodo Pregliasco-Burioni: zitti voi, che siete dei negazionisti. Sappiamo come va a finire: Pregliasco e Burioni zittiti dagli effetti di un vaccino di merda.

E ce ne sono altri, di storici israeliani illustri (ovviamente non possono più stare nel paese dove regna un corrotto serial killer che fa massacri per distrarre i giudici che lo vorrebbero mettere dentro). Vale la pena conoscerli: Ilan Pappè, ora all’Università di Exeter, “La prigione più grande del mondo”, “La pulizia etnica della Palestina” e ”Ultima fermata Gaza” e Norman Finkelstein (genitori periti ad Auschwitz): “L’industria dell’olocausto”, “Una nazione sotto processo”. Tre storici, tre eroi. Anche perchè si sa cosa rischiano.

Sistemato l’uso e l’abuso della qualifica di “semita” e “antisemitismo”, sua derivazione, strumentale, ma paralizzante e occasione per efficaci False Flag. Ci resterebbe da dare un’occhiata a quello altra clava con cui sistemano i critici di Israele: “antisionismo”. Ma qui mi fermo, dato che c’è tutto nella puntata. Dateci un’occhiata.

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