https://www.youtube.com/watch?v=aZA-4MAaXys
Visione TV “Dietro il sipario”: Francesco Toscano cone
Fulvio Scaglione, Moreno Pasquinelli e Fulvio Grimaldi
Un’umanità sopravvissuta alla decimazione operata da inganni
pandemici, truffe climatiche, terrorismi di Stato e di Impero, manipolazioni
migratorie, sterminio di poveri, Zelensky, Trump, Biden e Draghi, prosseneti
mediatici, si ritrova in piazza sotto i vessilli della Palestina (alla faccia dei
“pacifisti “equidistanti”).
IL Sud emisferico e politico e il cuore del mondo
eurasiatico si schierano con i martiri combattenti di Gaza e della Palestina. L’ultimo
e il più feroce dei colonialismi, quanto a sostegni internazionali, può contare
solo sui colpi di coda del Jack lo Squartatore di Washington. Ha, cioè, gli
anni, probabilmente i mesi, contati. Al netto dell’armageddon tuttora in bilico
sui neuroni bacati di quelli dell’11 settembre.
Agitando lo stendardo, lacerato da testimonianze e prove
avverse, del falso terrorismo Hamas del 7 ottobre, Israele, sempre sconfitta
sul campo, bombarda ciò che c’è da bombardare, privilegiando ospedali e rifugi
ONU. Tecnica del cojio dove mi va di cojere. Per fare del lago di sangue,
creato 75 anni fa, un mare. Morto.
Tecnica in atto a Gaza e in Cisgiordania, propedeutica in
Siria e Libano, progettata per l’Iran. Il disegno, nel quale è storicamente
incastonata la Grande Israele dal Nilo all’Eufrate, l’avevano iniziato a tratteggiare
con la demolizione dei custodi storici di quelle lande: guerre a Iraq, Libia,
Siria, Libano, Yemen e le cosiddette primavere arabe, fallite in Egitto,
Tunisia, Algeria. Fondamentale, a questo punto, seccare la sorgente di ogni diritto,
e relativa resistenza, a partire da quella palestinese, cordone ombelicale del mondo
giusto e libero.
E’, insieme alla fine dell’ucrainizzazione dell’Occidente, rimasta
appigliata soltanto a regimi europei dall’istinto mignottaro, la fine della globalizzazione
a regime totalitario unipolare. Sancita da BRICS, Russia, Cina, Sud del mondo.
C’è ancora chi, come Zelensky e Netaniahu, cerca la
scappatoia del topo. Divorare tanto formaggio, fino ad affrontare spavaldamente
il rischio di scoppiarne, congenito nei divoratori. Nella Roma prima
zelenskizzata, ora netaniahuzzata, perennemente atlantizzata, ontologicamente
dalla parte dei genocidari dei poveri, si prova il calcio d’angolo contro la
squadra Popolo.
Messa alle strette da incompetenza, cialtronaggine familista
e clientelare, malaffare, spudoratamente inetta, la cosca
Meloni-Salvini-Nordio-Crosetto fa il lancio al primo palo: la Costituzione.
Premierato subito, un feldmaresciallo eletto dal popolo (libero e bene
informato!) e perciò inamovibile grazie a un parlamento funambolo sulla corda dell’autoconservazione
economica, a una magistratura eunuchizzata, a un popolo pettinato da sinistra e
ammanettato da destra.
Cosa ci guadagniamo noi? Una trionfale secessione dei ricchi
travestita da autonomia differenziata, nella quale ciò che studiano i ragazzi è
dettato da una manica di ignorantoni e come – e se - ci si cura la salute lo organizza
l’associazione a delinquere delle cliniche a gettone.
A Gaza, amici carissimi, stanno male, ma neanche noi ci
sentiamo tanto bene.
Forza e coraggio. E organizzazione. Non solo per la piazza. Costruire
la trincea in cui resistere e poi uscirne a conquistare il territorio. I
movimenti smuovono le acque, ma è l’organizzazione che le fa diventare
corrente.
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