Fulvio Grimaldi
Aggiungo una considerazione relativa alla notizia del giorno su una magistratura che si fa strumento di quella che, accanto alle guerre, è oggi la più criminale strategia antiumana dell'imperialismo: la migrazione coatta.
Quella con la cui gestione in Libia si ottiene tra l'altro
la difesa di un regime che ci garantisce la perdurante agonia e il persistente
sfruttamento di quel paese.
Per qualsiasi dei suoi atti cialtroneschi e devastatori
della politica, dell'etica, dell'ambiente (Grandi Opere micidiali a gogò),
Salvini, questo rappresentante perfetto dell'abietto livello qualitativo della
nostra classe politica, meriterebbe i 6 anni di galera richiestigli dal PM di
Palermo, piuttosto che al suo fermo della nave di Open Arms, nave scuola di
tutti i trafficanti di merce umana al servizio e al soldo della nuova tratta
degli schiavi. .
Per una volta, per motivi suoi, buoni o cattivi, anzi
pessimi (“aiutiamoli a casa loro”, secondo i moduli del colonialismo vintage),
questo gaglioffo aveva agito inconsapevolmente nell'interesse della lotta di
tutti i paesi depauperati, destabilizzati e predati, paesi di origine e di
approdo. Genti, soprattutto giovani, vittime della gigantesca operazione
neocolonialista di sradicamento di popolazioni dai paesi delle risorse dalle
proprie radici, dal proprio ambiente, dalla propria identità e dal proprio futuro.
individuale e collettivo, dal destino storico di difesa e di riscatto della
propria comunità.
Genti destinate alla destabilizzazione culturale e sociale
di altre società e al ruolo di manodopera schiavista, con l'effetto collaterale
di porre il mercato del lavoro nazionale
-precariato totale, caporalato pilastro della Grande Distribuzione,
calmieramento salariale nazionale - alla mercè della manipolazione selvaggia
dei padroni.
Aggiungo una considerazione relativa alla notizia del giorno
su una magistratura che si fa strumento di quella che, accanto alle guerre, è
oggi la più criminale strategia antiumana dell'imperialismo: la migrazione
coatta.
Quella con la cui gestione in Libia si ottiene tra l'altro
la difesa di un regime che ci garantisce la perdurante agonia e il persistente
sfruttamento di quel paese.
Per qualsiasi dei suoi atti cialtroneschi e devastatori
della politica, dell'etica, dell'ambiente (Grandi Opere micidiali a gogò),
Salvini, questo rappresentante perfetto dell'abietto livello qualitativo della
nostra classe politica, meriterebbe i 6 anni di galera richiestigli dal PM di
Palermo, piuttosto che al suo fermo della nave di Open Arms, nave scuola di
tutti i trafficanti di merce umana al servizio e al soldo della nuova tratta
degli schiavi. .
Per una volta, per motivi suoi, buoni o cattivi, anzi
pessimi (“aiutiamoli a casa loro”, secondo i moduli del colonialismo vintage),
questo gaglioffo aveva agito inconsapevolmente nell'interesse della lotta di
tutti i paesi depauperati, destabilizzati e predati, paesi di origine e di
approdo. Genti, soprattutto giovani, vittime della gigantesca operazione
neocolonialista di sradicamento di popolazioni dai paesi delle risorse dalle
proprie radici, dal proprio ambiente, dalla propria identità e dal proprio futuro.
individuale e collettivo, dal destino storico di difesa e di riscatto della
propria comunità.
Genti destinate alla destabilizzazione culturale e sociale
di altre società e al ruolo di manodopera schiavista, con l'effetto collaterale
di porre il mercato del lavoro nazionale
-precariato totale, caporalato pilastro della Grande Distribuzione,
calmieramento salariale nazionale - alla mercè della manipolazione selvaggia
dei padroni.
Nessun commento:
Posta un commento