mercoledì 8 gennaio 2025

A NOI!

 


L’onanistica pagliacciata di un migliaio di utili idioti ad Acca Larentia, in memoria di tre fascisti ottusamente trucidati in quella che fu la più ottusa forma di contrasto al fascismo praticata dalla sinistra rivoluzionaria, è risultata pienamente consentita, e quindi appoggiata, dalle Forze del cosiddetto Ordine su disposizione del governo rispetto ai propri archetipi.

Nei momenti di difficoltà, il regime cripto-neofascista, che si dica di destra o sinistra, manovalanza del terrorismo imperiale globale, ricorre allo strumento di repressione già risultato vincente contro la più grande sollevazione storica della società viva italiana dai tempi risorgimentali e della Resistenza: strategia della tensione. Strategia nella quale già mezzo secolo fa ha saputo coinvolgere una sinistra compromissoria, consociativa, autoevirata rispetto alle prospettive rivoluzionarie vantate, ridotta a una specie di ANP (con diversi Abu Mazen) della lotta di liberazione in Italia.

E’ bastato trovare qualche killer di Sistema, che si dicesse antisistema di destra (tipo il Fioravanti di Bologna e di Piersanti Mattarella, oggi ovviamente esonerato e ricuperato), e appendere dietro a Moro imprigionato dai propri apparati il logo BR, con pioggia di volantini dal grottesco eloquio para-rivoluzionario)

Acca Larentia, ha visto celebrare il fascismo alla matriciana sotto gli occhi dei gendarmi di Piantedosi, quelli delle teste spaccate ai filopalestinesi e del carcere a operai pichettisti e a  ragazzi che occupano aule, quelli della Bernini e di Valditara che deculturizzano e quindi decerebrano la società in divenire digitale..

Come già all’inaugurazione della Scala, dove all’esibizione del criptoneofascismo nella sua espressione Briatore-Montenapoleone-Dubai, si evitarono obiezioni di classe e antifasciste investigando e colpevolizzando chi aveva ricordato Costituzione e antifascismo, l’unico elemento di disturbo al tonfo sull’asfalto dello scarpone chiodato delle guerre rimpiante e di quelle da condurre, è stato la singola voce di un passante con il suo temerario e fuoritempo richiamo alla Resistenza. Voce doverosamente repressa e intimidita tramite identificazione e segnalazione alla Digos. La quale Digos assicura che con calma e meticolosità visionerà video e foto dei bracciatori tesi, da meticolosamente poi far sparire negli anfratti segreti dove ci si diverte un mondo a farsi le pippe sui misteri italiani.

Tutto questo è il regalo della Befana Fascista offerto ai schleinisti e al seguito obamian-zelinskista: avranno l’opportunità di indicare alle loro schiere liberali, intrise di campo larghissimo, che il fascismo sta lì, ad Acca Larentia, tra quattro smandrappati a braccio teso. Mica a palazzo Chigi e nella rete di complicità di gerarchetti e federaloni in cui l’amichettismo nero va avvolgendo poteri, affari, etica ed estetica del belpaese. Libertà inclusa.

Peccato che sui polpastrelli di una mano, tesa tra le altre mille, erano chiaramente distinguibili le impronte digitali di tale Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera.. Non è il caso di farci caso.

Come firma vi ripropongo la mia canzone, cantata da Leonardo Carli del Canzoniere Pisano

https://youtu.be/crH010CTo_4

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