sabato 11 gennaio 2025

Al teatrino dei pupi Joe e Volodymyr--- ----- L’ULTIMA SETTIMANA DEI MORTI VIVENTI

 


Formidabile agitazione nel Gran Finale allestito dai pupari prima della calata dell’ultimo sipario e prima che la folla dei bambini che fanno ooohhh si trasferisca all’ombra dell’altro teatrino che, invece, già proclama “Signore e signori, più gente entra e più bestie si vedono!”,

In effetti, il finalone dei pupari in chiusura del teatrino è stato fantasmagorico. Il membro del pubblico che vi sta scrivendo l’aveva ripetutamente – e facilmente - previsto quando, mesi fa, azzardò il pronostico che gli ultimi atti della tragicommedia, prima di arrivare agli effetti del calcio in culo rifilato dal pubblico statunitense ai burattini primattori (stavolta non annullato da brogli), sarebbero stato scoppiettanti.

I burattini, costretti a sgambettare vorticosamente da fili tirati all’impazzata perché quello rimanesse nei fatti e nella memoria il più grande, il più insuperabile spettacolo del mondo, sono in effetti riusciti a farne di tutti i colori. Al pupo Zelensky è stata affidata la missione di prospettare ai fanciulli dell’ooohhh, con lo sgambettamento dalle parti di Kursk, nientepopodimeno che la vittoria sulla Russia, sfuggita perfino a Hitler e Von Paulus. Per la quale ha trovato l’entusiastico incoraggiamento della pupa preferita, di nome Giorgia, che sulla scena si presentava con sullo sfondo l’immagine del fascio littorio. Scenografia che, oltre a prolungare gli ooohhh ha dato nuovo vigore alle stremate forze dei pupi Azov.

Al pupo con turbante e bandierina nera, Al Jolani, agitato dalle esperte mani dei pupari uniti israelo-turco-americani, il compito di tagliare a fette e in buona misura svuotare di scorie la scena dai precedenti allestimenti. Fenomenale successo, ooohhh sconfinati dal pubblico elettrizzato dallo strepitoso coup de theatre del diavolo mutato in angelo. Al pupazzone con turbante e bandierina nera un entusiasmo incontenibile lo ha dimostrato il bimbo Tajani. Nessuno è riuscito a fermarlo quando ha voluto avvicinarsi al proscenio per stringere la manina di legno al suo idolo.

In un successivo quadretto, con il telone di fondo che rappresentava una Beirut in macerie, sempre lo stesso trio di impresari ha messo in campo il burattino preferito, vestito da generale con sciabolone dall’impugnatura a stella di David e fodero a stelle e strisce, al cui i fili si accontentavano di fargli fare su e giù col capo. L’hanno chiamato Joseph Aoun, si presenta come cristiano e piace al papa,

Visto che siamo nell’era della tecnologia, lo spettacolo non poteva non chiudersi con l’eclatante innovazione di una proiezione laser sull’alto dei cieli. Vi si vedeva, calato dal puparo capo celato dalle nuvole, il pupazzetto Joe, anziano e rintronato, prossimo alla pensione, ma ricaricato a molle. Con la corona di re dei pupi che gli scivolava sull’orecchio, conferiva Oscar di latta a due protagonisti dell’epocale presentazione ”Il più grande bagno di sangue della Storia”.

A chi, dunque, la Presidential Medal of Freedom”, massima onorificenza della più grande compagnia di burattini del mondo, conferita ieri dall’ultimo puparo dell’era dei gonzi?

A Hillary Clinton e George Soros.

E qui gli OOOHHH si sono arrampicati fino alla stratosfera.

(Occhio che mancano ancora sette giorni)

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