Modello
Guantanamo e Genova G8
L’ETAT
CEST MOI. E spara.
https://www.youtube.com/watch?v=civGu7RiNV4
“Lo stato siamo noi" "La legge e uguale per
tutti" Due frasi che non hanno nessun legame con la realtà. Noi dobbiamo
fare pressioni per cambiare questo stato in cui siamo. Grazie per i suoi video”.
Questo è uno della valanga dii commenti arrivatimi nei primi
venti minuti dopo la pubblicazione del video “L’etat cest moi”
pubblicato sul mio canale Youtube. Solo per dire quanto l’argomento
fascistizzazione, implicito nel titolo qui sopra, rappresenti una
preoccupazione tanto sentita quanto ignorata da chi ne è il generatore.
Una volta Moreno Pasquinelli, in una discussione sul tema
che ogni minuto, ora, giorno, da oltre due anni, ci impongono il regime e
l’intera struttura sociopolitica impostaci dall’Occidente politico tutto, mi
consigliò di non utilizzare il termine “fascismo” per definire la condizione
che sentiamo stringerci al collo. Disse il fascismo è scientificamente una cosa
ideologica precisa, rinchiusa in quel suo tempo. Meglio parlare di autocrazia,
autoritarismo, dispotismo, tirannia, oligarchia…
E perché no democrazia? Visto il contenuto che questa
occulta sotto le sue tanto sgargianti quanto stracciate vesti. A parte la
battuta, Moreno ha ragione: tocca essere rigorosi nel classificare opere e
forme. Ma poi ho visto che anche in questi mesi nel Venezuela riconsegnato al
popolo rivoluzionario dopo un ennesimo tentativo golpista rispedito alla Casa
Bianca (ai precedenti avevo assistito e lo racconto nei docufilm “Americas
Reaparecidas” e “L’Asse del Bene”) si rinnova la denuncia del
fascismo di ritorno. E lo chiamano proprio fascismo e se c’è qualcuno che l’ha
sperimentato e che da un quarto di secolo lo sente picchiare alla porta, chi
meglio dei venezuelani?
Così a Caracas, ogni due per tre, organizzano convegni,
conferenze, seminari, incontri intitolati all’ antifascismo. E quanto tutto
questo sia tempestivo lo dimostrano le oltre 120 delegazioni internazionali
interessate. Le conferenze più recenti sono delle settimane dopo il tentativo
CIA e sodali interni di disconoscere la vittoria di Maduro alle elezioni. E non
è che siano ripetitive e si parli solo di svastiche e Operazioni Condor. il
fascismo ha modi e aspetti molteplici nei quali si manifesta e tanti livelli su
cui opera tra Pentagono e Wall Street, accademia e tecnica: statale, sociale,
economico, culturale, etico, tecnocratico, esoterico, finto spirituale….
Ecco, il filmato, di cui il link nel titolo, parte da questo
insegnamento: se parli di fascismo e fascistizzazione ti capiscono subito
coloro che ne sentono addosso la puzza, meglio che se sei precisino e parli di
autocrazia. Fascismo sta nella memoria collettiva e nell’esperienza universale
del grosso che pesta il piccolo. Che siano quelli in orbace, camicia bruna, o nella
tenuta normalizzante di un qualche fantoccio con le zanne, messo su da CIA o
NATO. Pensate a Volodymyr, “difensore della libertà e delle democrazia”.
In questo filmato ci si inoltra tra alcune, simboliche,
delle tante ortiche fatte prosperare dal regime Meloni, ma anche da
predecessori proclamati cultori di democrazia (del resto incompatibile con il
capitalismo del Terzo Millennio), tra le margheritine a capo chino di quel gran
prato che chiamavamo Belpaese modellato dalla Resistenza.
Si parla di pretoriani: picchiatori, assassini, torturatori,
mentitori, depistatori e compiacenze di cui questa genìa di regime beneficia.
Fino al punto da provare – l’iniziativa legislativa è di queste ore – ad
avviarla a un’impunità di tipo IDF israeliano: lo scudo legale per cui non
varrà più il principio, divenuto disinvolto meme, menzionato dal mio
spettatore, che la legge è uguale per tutti e lo stato non sono quattro compari
di merende arrampicatisi nei palazzi del Potere, ma il popolo.
Alle milizie messe in campo a difesa di quei palazzi, il liberi
tutti della mancata obbligatorietà dell’azione penale, iniziativa semmai riservata
al fidato Procuratore Generale della Corte d’Appello e non più al meno
controllabile PM che vale per tutti gli altri. Ai servizi segreti, quelli delle
stragi di Stato, la licenza e l’onere molto remunerativo di farsi operativi e perfino
capi di gruppi mafio-terroristici. Agli accademici e esponenti di Enti Pubblici
o partecipati, l’obbligo di farsi spie a sostegno di quei noti servizi.
Ai comuni mortali, dopo le città dei 15 minuti, zone rosse
impenetrabili per non turbare ciò che potere e pretoriani stabiliscono essere i
propri esclusivi campi di gioco e d’azione.
P.S. Si è appena saputo che la galleria degli orrori
fascisti si è arricchita di un nuovo modus operandi. Ovviamente a difesa del
genere che da troppo tempo attende di essere trattato al pari dei maschi. A
Brescia hanno catturato giovani donne che manifestavano pacificamente contro le
devastazioni ambientali, le hanno portate in guardina (forse con quei blindati
dove, come da auspicio di Delmastro, non si respira), fatte spogliare nude,
costrette ad accovacciarsi per vedere se nei loro organi della riproduzione ed evacuazione
celassero armi proprie o improprie. Questi ci precedono sempre di una
lunghezza.
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