Radioroma.tv
- Francesco Capo intervista Fulvio Grimaldi https://www.radioroma.tv/2025/01/30/oms-ddl-sicurezza-e-referendum/ da 04’ a 28’53
Decreto
Sicurezza - uscita dall’OMS - liberazione Al Masri – Siamo tutti spie – Siamo
tutti mafia e terrorismo - varie ed eventuali
Ramy,
per essere scappato su uno scooter guidato da un amico che non aveva la
patente, per questo grave delitto altrui è inseguito, fatto cadere, spiaccicato
contro un muro, giustiziato. Come? Da chi si fa simultaneamente gendarme,
pubblico ministero, cronista eccitato della manovra per farlo cadere, giudice
ed esecutore della sentenza capitale. E cancellatore, a forza di minacce, delle
riprese che ne documentano il servizio svolto.
Nell’Italia
di Meloni il poliziotto, per quanto faccia, ha lo scudo legale. In questo caso
si andrà dall’omicidio stradale colposo all’archiviazione. E se un PM
recalcitra, si sa come agire. D’altronde, per chi spacca teste a qualcuno che
paia avvicinarsi troppo a un obiettivo sensibile, tipo Grande Opera o Sinagoga,
non vorremmo mica impedire di incriminarlo perché ha opposto resistenza
coprendosi il cranio con le mani!
Men
che meno potremmo tollerare coloro che nelle nostre carceri della rieducazione
facciano opposizione passiva a chi ne cura proprio la rieducazione. Per cui è
ora che la si faccia finita con una magistratura che si permette di incriminare
guardie carcerarie di cui i video mostrano la sana rieducazione a forza di
botte e torture, tipo a Santa Maria Capuavetere, Trapani o al Cesare Beccaria
milanese. Il record di 90 suicidi, nuova forma di esecuzione extragiudiziale,
nelle carceri del terzo anno dell’era Meloni, primato anche europeo, è un dato
che ci fa ben figurare anche rispetto alla media di appena 18 suicidi/anno negli
USA e alle appena 25 condanne a morte eseguite negli Stati Uniti nel 2024 di
Biden.
Osama
Al Masri, noto e provato carceriere, torturatore, stupratore di minorenni,
assassino, con incarico ufficiale da un regime golpista di criminali
mafioterroristi, ricattatori a mezzo di migranti, è arrestato in Italia su
mandato della Corte Penale Internazionale alla quale il nostro Stato aderisce.
Nel giro di 24 ore, nella totale inerzia del responsabile Ministro della
Giustizia, ne vengono ordinati il rilascio, l’ospitalità su un aereo di Stato a
nostre spese e la riconsegna alla sua missione umanitaria. Con tante scuse a
coloro che in Libia lo avrebbero accolto in trionfo.
Per
il ministro Piantedosi era “pericoloso”, ma solo per gli italiani. Tanto che
nelle carceri per migranti e patrioti che il “generale” gestisce a Tripoli su
mandato del governo nostro amico, può essere nuovamente apprezzato per torture,
stupri, anche di minori, e assassinii. Sarà un capitolo del Trattato Mattei?
Avvedutamente
dell’Albania, tramite crociere a nostre spese, s’è fatta la discarica di
migranti di cui si deve capire se maltrattarli lì, ricuperarli come forza
lavoro schiavista che faccia da calmiere alle paghe dei lavoratori
connazionali, o rimandarli da dove erano venuti, magari al carcere di Al Jadida
del “pericoloso”, solo per noi, Osama Al Masri.
Si
tratta di delocalizzazioni, di persone e altro, comportamenti compresi. Quelle
che il morganatico partner-sponsor-padrino della Meloni, Donald Trump, ha testè
ribadito nel solco di Bush, Clinton, Obama e Biden, promettendo Guantanamo a
milioni di immigrati, stavolta latinos. Nessuno dei “terroristi” fin qui
detenuti è mai stato destinatario né di imputazioni specifiche, né di processi,
né ovviamente ha mai visto avvocati.
Cionondimeno,
Trump, memore di come a Guantanamo vengono trattati i “sospetti”, ha garantito.
“Guantanamo will be tough, very tough…” Sarà dura, molto dura”. E
qui lo spirito di Trump sapeva proprio di afrori libici.
Immigrati,
peraltro, senza i quali il sistema agricolo, della manodopera da due soldi e 14
ore nei tanti servizi USA, collasserà. Ovviamente a vantaggio del rilancio
della produzione domestica e dai dazi con cui il rimodulato commercio
internazionale trumpiano manderà in vacca quanto il capitalismo extra-BRICS contava
ancora di spremere da consumi e consumatori.
A
Guantanamo, dopo un quarto di secolo di detenzioni arbitrarie di gente
dall’aria sospetta, rastrellata qua e là, soprattutto dove si prega islamico e
su cui si sperimentava, col water boarding, fino a che punto la si
poteva far soffrire e avvicinare alla morte senza ucciderla, Trump scaricherà i
migranti “illegali”. Insomma coloro che fame e miseria indotta nei rispettivi
paesi dalle multinazionali e dai golpe USA, erano venuti per riprendersi
qualche briciola di compensazione.
La
nostra Guantanamo si chiama Albania e, più recentemente, Al Jadida di Tripoli.
Il più straccione dei colonialismi non poteva che essere postfascista. Ma
finchè noi buoni rassicureremo i cattivi e grossi d’Occidente che le vittime
delle loro spoliazioni di popoli e continenti da spoliare vanno “accolte
tutti”, tutto questo continuerà a funzionare a meraviglia.
Lo
spirito di Trump è dunque disceso su di noi. O è vero il contrario, si parva
licet magna comparare? Mai sottovalutare chi pensa di rimettere nello zaino,
ritrovato in mansarda, il bastone da maresciallo (vedi Federico II di Prussia).
Bastoncino, nella fattispecie, ma sostenuto da robusti manganelli e ampie
riserve di olio di ricino.
Con
il Decreto Sicurezza, ora in discussione al Senato, di spirito trumpista i
nostri palazzi si sono già mostrati investiti. Qualche episodio che da tale
spirito – feroci con i deboli, compiacenti con i forti e duri - è stato
generato, lo abbiamo ricordato sopra.
Avendo
fornito sostegno morale e materiale, strumenti, denari e affettuosa complicità
a chi di questo spirito si è mostrato valente anticipatore, pensiamo a
Zelensky, Netaniahu, Milei, Abu Mazen, golpisti CIA vari tra Georgia, Romania,
Venezuela, la ricaduta di quanto appreso da tali frequentazioni non poteva che
essere il Decreto Sicurezza. Un decreto non solo per il mero carcere a chi
scrive una frase su un palazzo, fa un picchetto ai cancelli, occupa un’aula o
un reparto, si sdraia davanti alla ruspa che abbatte ciò che si oppone al
Ponte, alza nude mani, come detto prima, contro la mazza dell’anonimo
poliziotto.
Un
decreto propedeutico alle riforme. Fondamentale per impedire sul nascere
qualsiasi opposizione sociale, che una nazione ancora consapevole di sè e dei
suoi diritti conquistati col sangue, potrebbe/dovrebbe produrre rispetto a:
fine della tripartizione del Potere statale, Premierato, Autonomia
Differenziata. Quel “paese rivoltato come un calzino” che l’ereditiera del
Ventennio ci ha promesso. E nel quale l’ordinato svolgimento delle cose non
viene turbato da ubbie parlamentari, o da magistrati che si attengono alle
leggi ancora esistenti, ma in fondo si pensano opposizione.
Va
detto, al netto di tutto questo, che lo Zeitgeist di Trump pare voler investire
anche chi, in effetti, da tempo avrebbe dovuto subire perlomeno un semaforo
rosso. L’uscita dall’OMS può essere letta su vari registri. Chi dell’OMS, come
tanti ingiustamente colpiti, pensa, anzi conosce, tutto il male possibile; chi
sa del suo direttore fellone che, da ministro della Salute in Etiopia, ha
nascosto un’epidemia di colera per non turbare i flussi turistici; chi ne
conosce il board di vaccinari miliardarizzatisi grazie al vannamarchismo Covid,
non può che annuire.
Tanto
più che oggi, con il suo nuovo Trattato Pandemico e il suo Nuovo Regolamento
Sanitario Internazionale, quel grumo di nequizia redditizia conta di mettersi
in tasca parlamento, governo e popolo di tutto il mondo (i paesi hanno un anno
per dire di no).
Poi,
vai a sapere se si tratta di sostituire alla dittatura sanitaria sul mondo, una
dittatura economica, tecnologica, suprematista, artificialmente intelligente,
costellata di Guantanamo e Decreti Sicurezza. Ti viene da chiederti se quella
che viene respinta, in nome di sovranità e trasparenza, come la manipolazione
della salute e dell’autodeterminazione del cittadino, possa conciliarsi con chi
a quella salute e a quella autodeterminazione pensa in altro modo.
Tipo
prendere qualche milione di persone, bombardarle a casa loro per 15 mesi, poi
sbatterle fuori e infilarle in case altrui (un po’ alla sionista, con gli ebrei
messi dai britannici in Palestina). E, visto che riluttano, che sopravvivono a
bombe e fame, cacciare anche l’UNRWA, che per 80 anni ha permesso agli
espropriati e rapinati di istruirsi, mangiare, coltivare, vestirsi, fabbricare.
Esserci.
Spirito
di Trump.
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