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“Mondocane video” di Fulvio Grimaldi
GAZA,
VALSUSA, ANTIFASCISMI FASCISTI E CHI CI STA
https://www.youtube.com/watch?v=cfi1OGKY3pg
L’immagine grottesca di Mussolini nel programma dell’atlantosionista
russofobo Aldo Cazzullo “Mussolini, il capobanda”
Cosa
hanno in comune, fatte le debite proporzioni, Gaza e la Val di Susa? Una lotta,
per gli uni, quasi secolare, per gli altri, trentennale. In entrambi i casi mai
abbandonata, per quanto costasse. Pagata con la vita e la devastazione, o con
la devastazione e il carcere. In entrambi i casi una guerra, imposta,
accettata, combattuta. In entrambi i casi una guerra di lunga durata,
combattuta da avanguardie legittimate dal consenso e dal sostegno del loro
popolo.
E
se vogliamo insistere con i paralleli, che, a dispetto della gigantesca
disparità tra le dimensioni, hanno una loro evidenza, ci ritroviamo davanti a
un dato ontologico: la guerra dei pochi contro i tanti, padroni e lavoratori,
feudatari e servi della gleba, colonizzatori e colonizzati, inoculatori e
inoculati, èlite e il resto. Un aggregato di ricchi e potenti, cresciuti
sull’esproprio di altri. I valsusini e chi si affianca a loro, come i
palestinesi e chi ne condivide condizione, diritto, sofferenza, intento e
obiettivi, sono epitome, compendio e simbolo della lotta per liberazione
dell’essere umano. Costi quel che costi, in chiave speculare e contraria al whatever
it takes del noto portavoce di chi, per rubare, arriva ad ammazzare.
Nel
video passiamo in rassegna ciò che non dobbiamo più far fatica a riconoscere e
con cui vogliamo misurarci, i crimini colonialisti inflitti ai protagonisti
delle due vicende per sottometterli ed espropriarli, possibilmente annullarli,
fisicamente nell’un caso, socialmente, politicamente e culturalmente
nell’altro. Ma da questo dato, ormai di larghissima condivisione a livello
mondiale, traiamo una constatazione che mi sembra strategicamente decisiva.
Al
consenso per la lotta dei valsusini condotta nelle uniche forme possibili, consenso
fattosi nei decenni sempre più consapevole e diffuso, non corrisponde, negli
stessi ambiti, quello, altrettanto legittimo, necessario e morale, per i
combattenti palestinesi. Negarlo, ignorarlo, non offrirlo equivale a svuotare
di senso e di effetto la propria partecipazione al loro dolore. Israele e
complici non aspettano altro che di ridurre l’antagonista a vittima, concedendo
alla solidarietà la consolazione di essersi espressa secondo coscienza.
Resta
da dire del programma tv di Aldo Cazzullo con Moni Ovadia, nel quale si
ripercorrono, in termini di rituale esecrazione, vari momenti della vicenda
mussoliniana, con particolare enfasi per ciò che quella dittatura ha comportato
per la popolazione ebrea. E’ l’episodio di una nutrita e invasiva tendenza
generale che vuole riesumare il fascismo in chiave negativa, ma anche
affascinante (tipo “Gomorra” per la Camorra).
Operazione
pianificata, portata avanti da una schiera di giornalisti (Corriere, Stampa,
Repubblica, Giornale, Foglio, minori) che hanno in comune l’assoluta
integrazione nella logica del riarmo, del melonismo crosettiano-piantadosiano,
del sionismo che deve difendersi, del terrorismo di Hamas, della russofobia più
ottusa, delle leggi Sicurezza, del privato su tutto, e via restringendo gli
spazi di sovranità e democrazia.
Dunque,
con evidenza abbagliante, antifascismo da cerimonia a promozione del fascismo
del 2000 e a distrazione dal nazifascismo che compie il genocidio palestinese con
Netaniahu, la maggioranza del suo popolo, da Trump e dai sicari europei.
Stupisce che Ovadia ci fosse, a fare Mussolini nella versione più utile, quella
dal balcone, e i suoi camerati, le sue vittime, i canti del regime, compresa
Faccetta Nera e Giovinezza.
Intanto,
a Gaza….
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