mercoledì 30 luglio 2025

Youtube “Mondocane video” di Fulvio Grimaldi GAZA, VALSUSA, ANTIFASCISMI FASCISTI E CHI CI STA https://www.youtube.com/watch?v=cfi1OGKY3pg https://youtu.be/cfi1OGKY3pg

 

Youtube “Mondocane video” di Fulvio Grimaldi

GAZA, VALSUSA, ANTIFASCISMI FASCISTI E CHI CI STA

https://www.youtube.com/watch?v=cfi1OGKY3pg

https://youtu.be/cfi1OGKY3pg

 

  L’immagine grottesca di Mussolini nel programma dell’atlantosionista russofobo Aldo Cazzullo “Mussolini, il capobanda

 

Cosa hanno in comune, fatte le debite proporzioni, Gaza e la Val di Susa? Una lotta, per gli uni, quasi secolare, per gli altri, trentennale. In entrambi i casi mai abbandonata, per quanto costasse. Pagata con la vita e la devastazione, o con la devastazione e il carcere. In entrambi i casi una guerra, imposta, accettata, combattuta. In entrambi i casi una guerra di lunga durata, combattuta da avanguardie legittimate dal consenso e dal sostegno del loro popolo.

E se vogliamo insistere con i paralleli, che, a dispetto della gigantesca disparità tra le dimensioni, hanno una loro evidenza, ci ritroviamo davanti a un dato ontologico: la guerra dei pochi contro i tanti, padroni e lavoratori, feudatari e servi della gleba, colonizzatori e colonizzati, inoculatori e inoculati, èlite e il resto. Un aggregato di ricchi e potenti, cresciuti sull’esproprio di altri. I valsusini e chi si affianca a loro, come i palestinesi e chi ne condivide condizione, diritto, sofferenza, intento e obiettivi, sono epitome, compendio e simbolo della lotta per liberazione dell’essere umano. Costi quel che costi, in chiave speculare e contraria al whatever it takes del noto portavoce di chi, per rubare, arriva ad ammazzare.

Nel video passiamo in rassegna ciò che non dobbiamo più far fatica a riconoscere e con cui vogliamo misurarci, i crimini colonialisti inflitti ai protagonisti delle due vicende per sottometterli ed espropriarli, possibilmente annullarli, fisicamente nell’un caso, socialmente, politicamente e culturalmente nell’altro. Ma da questo dato, ormai di larghissima condivisione a livello mondiale, traiamo una constatazione che mi sembra strategicamente decisiva.

Al consenso per la lotta dei valsusini condotta nelle uniche forme possibili, consenso fattosi nei decenni sempre più consapevole e diffuso, non corrisponde, negli stessi ambiti, quello, altrettanto legittimo, necessario e morale, per i combattenti palestinesi. Negarlo, ignorarlo, non offrirlo equivale a svuotare di senso e di effetto la propria partecipazione al loro dolore. Israele e complici non aspettano altro che di ridurre l’antagonista a vittima, concedendo alla solidarietà la consolazione di essersi espressa secondo coscienza.

Resta da dire del programma tv di Aldo Cazzullo con Moni Ovadia, nel quale si ripercorrono, in termini di rituale esecrazione, vari momenti della vicenda mussoliniana, con particolare enfasi per ciò che quella dittatura ha comportato per la popolazione ebrea. E’ l’episodio di una nutrita e invasiva tendenza generale che vuole riesumare il fascismo in chiave negativa, ma anche affascinante (tipo “Gomorra” per la Camorra).

Operazione pianificata, portata avanti da una schiera di giornalisti (Corriere, Stampa, Repubblica, Giornale, Foglio, minori) che hanno in comune l’assoluta integrazione nella logica del riarmo, del melonismo crosettiano-piantadosiano, del sionismo che deve difendersi, del terrorismo di Hamas, della russofobia più ottusa, delle leggi Sicurezza, del privato su tutto, e via restringendo gli spazi di sovranità e democrazia.

Dunque, con evidenza abbagliante, antifascismo da cerimonia a promozione del fascismo del 2000 e a distrazione dal nazifascismo che compie il genocidio palestinese con Netaniahu, la maggioranza del suo popolo, da Trump e dai sicari europei. Stupisce che Ovadia ci fosse, a fare Mussolini nella versione più utile, quella dal balcone, e i suoi camerati, le sue vittime, i canti del regime, compresa Faccetta Nera e Giovinezza.

Intanto, a Gaza….

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