giovedì 12 novembre 2020

DI BATTISTA, TROPPO POCO TROPPO TARDI

 

 ALESSANDRO DI BATTISTA, TROPPO POCO TROPPO TARDI?

 

 Fra pochi giorni ci saranno i cosiddetti Stati Generali del Movimento 5 Stelle. La denominazione data richiama la procedura francese con cui la monarchia tentò di evitare la rivoluzione di poco dopo. Non ci riuscì. Ci riuscirà di sicuro il vertice monarchico del Movimento che, copiando il modello tripartito istituzionale francese – aristocrazia, clero, popolo – si è precostituito una maggioranza di due a uno: parlamentari, amministratori e attivisti. Vale a dire due categorie di poltrone redditiere e una di volontari dell’impegno politico idealista. Dagli esiti politico-morali ai quali Grillo e Di Maio, l’emissario del Nuovo Ordine Mondiale digitale e il ragazzotto incolto, arrivista e furbetto, con i rispettivi cortigiani, hanno portato le due componenti di grillini diventati mestieranti della politica al servizio dei poteri antipopolari, questo pseudocongresso ha il risultato prestabilito.

 Invio un documento di Alessandro Di Battista, che verrà discusso a questi Stati Generali del Movimento 5 Stelle. Movimento che continua a intestarsi un nome che valeva per una realtà politica del tutto diversa, addirittura opposta.

Penso che questo programma per il futuro del movimento, seppure privo di una visione complessiva di una società che intendeva por fine allo “stato di cose presenti” (e invece lo ha rafforzato), possa essere di interesse per individuare quali ne sono le posizioni e direttrici. E’ sicuramente un segnale di netta opposizione a quanto si è andato configurando/degenerando ai vertici di un movimento che rimane ormai se stesso solo in settori della base, quelli della terza componente, e in alcuni rappresentanti europarlamentari.

 Comunque, in questo paese, rispetto alla coalizione politico/partitica, quasi onnicomprensiva, dall’estrema destra consociativa della sedicente “sinistra”, attraverso una democrazia cristiana imbarbarita (PD), con in funzione di supporto il M5S, fino alla destra-destra, che esprime qualche sprazzo populista, cioè della sinistra possibile oggi, siamo a uno stato di omologazione che neanche il più tragico Pasolini si sarebbe immaginato.



 L’unica forza, per ora minuscola, in formazione e con qualche posizione non risolta, ma attiva, di netta, coraggiosa e cosciente opposizione, è quella della fuoruscita dai 5 Stelle dalle idee chiare su chi combattere: Sara Cunial, con Davide Barillari e altri. Di Paragone e del suo giustificatissimo Italexit non si sente un granchè e dispiace non esservi dialogo con il movimento di Sara.

Per Dibattista per  lunga pezza ho nutrito affetto e fiducia, fiducia però ampiamente messa in discussione dal suo incredibile apprezzamento per come questo Governo e, in particolare, l’emissario di Bill Gates, di Padre Pio e del Nuovo Ordine Mondiale, Giuseppe Conte, ha gestito l’operazione disumana/anti-umana del Coronavirus. Oggi posso solo augurare a tutti coloro che nel Movimento  hanno creduto e che dagli opportunisti, rinnegati, comici, sono stati menati per il naso, che il suo intervento non sia troppo poco troppo tardi. La condivisione di Dibba dell’operato di questo sciagurato regime in materia di virus e della conseguente apocalisse sociale, culturale, biologica, lo rende meno attendibile.  

Fulvio

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