domenica 15 novembre 2020

Il sole nell’inverno del nostro scontento ----- UN SALUTO DA GIULIO TARRO, IL MIGLIORE VIROLOGO DEL MONDO ------ Mentre i medici di Pinocchio trovano una nuova vittima

 

(dedicato ai miei amici ex-antagonisti, ex-rivoluzionari, oggi chierichietti del virus)

 


La cosa più rivoluzionaria che si possa fare è sempre quella di proclamare a voce alta cosa sta succedendo” (Rosa Luxemburg)

Più una società si allontana dalla verità, più odierà coloro che la dicono”. (George Orwell)

 

BUONA DOMENICA E BUONA SETTIMANA DI BIOTECNOTOTALITARISMO

 I poteri politici che ci sgovernano e perseguitano, il transnazionale, il tecnoscientifico, il religioso, il mediatico e, in subordine, quello politico (limitatamente a Esecutivo e Presidenza della Repubblica), danno segno sempre più travolgente di demenza, incompetenza e tendenza a delinquere. Si sorreggono a vicenda grazie alla forza che gli viene dal comune conflitto d’interessi, dall’avversità al popolo e dal principio del simul stabunt simule cadent (insieme staranno, insieme cadranno). Principio che li vedrà a terra il giorno che quel popolo si sveglierà. Speriamo che ciò non avvenga quando ci si troverà sul ciglio del burrone (ricordate “Gioventù bruciata”?).

 


Questi poteri, nel loro percorso di meriti assegnatisi, se qualcosina va bene e alle colpe e punizioni assegnate a noi tutti, se tutto va male, hanno trovato il nuovo Leviatano da indicare al pubblico ludibrio e da abbattere.

 


I vecchi (improduttivi e, dunque, eliminabili (come ha ben esplicitato il sentire comune il presidente della Liguria, Toti) sono stati fatti morire in casa per negazione di aria, sole, socialità, interventi clinici e cure, o in ospedale a forza di ventilazione e in Casa di riposo, dove scambiarsi desolazione e malattie. Toccava trovare il successivo segmento sociale da, per ora, legare alla Colonna Infame. Ed ecco che s’è scoperto il nuovo Leviatano, i giovani. Non quelli piccoli piccoli già sistemati, a cui, dai sei anni in su, si tappa bocca, respiro e mondo con la mascherina. Questo Leviatano da abbattere è l’adolescenza e anche un po’ la maturità. Ce lo presentano come un’Idra a tre teste: movida, discoteca e struscio. Socializzazioni pericolosissime, letali, da spazzare dalla faccia della Terra (sebbene, né dalle movide, né dalle discoteche, né dagli assembramenti di tifosi euforizzati, sia mai stata tratta l’evidenza di un particolare contagio).

 

45mila a Lipsia

 

Ma qualcosa si muove tra i giovani, ancora un po’ sommesso da noi, ma alla grande ed esemplare in altri paesi, tipo la Germania, vera avanguardia dell’un fronte e dell’altro. Alla legge in discussione al Bundestag, che vorrebbe istituzionalizzare per tempi normali le restrizioni, gli abusi e le violazioni dei diritti civili e umani pretesi per l’emergenza pandemica, hanno risposto, dopo le milionate di Berlino, decine di migliaia di smascherinizzati, ieri a Bamberg, l’altro giorno a Lipsia. Godetevene le immagini, rallegrano la domenica e i giorni successivi.

 

Nel frattempo, per alleviare l’inverno del nostro sconforto con un afflato di nobiltà umana e di verità effettiva, vi regalo un testo, che non è mio, ma di uno dei più validi e internazionalmente stimati scienziati italiani, Giulio Tarro, considerato il più grande virologo al mondo, candidato al Premio Nobel. Non lo vedrete comparire sugli schermi della nostra malavita mediatica, accanto ai Pregliasco, Ricciardi, Burioni, Galli e cerusici di corte vari (ricordate quelli, molto somiglianti, riuniti intorno al letto del nostro maestro di rivolta e di vita, Pinocchio?). Costoro stanno a Tarro, a livello mondiale, come cornacchie a un’aquila. Io ho avuto il privilegio di incontrarlo e ascoltarlo (e uscirne rinfrescato e rafforzato) alle assemblee e alle conferenze stampa del movimento R2020 di Sara Cunial.

 Il prof. Tarro alla confenza stampa di Sara Cunial

Sonno pochi, a valgono tutto il resto

E ne sono grato a Sara, l’unica parlamentare, forse l’unica politica che abbia avuto la visione strategica e in profondità per centrare il nodo, determinante per tutto, dell’attuale scontro “di classe”, o, meglio, tra dominanti e dominati. Scontro di una fase da cui l’umanità rischia di uscire snaturata, se non distrutta. Un merito enorme, al di là delle immaturità e dei passi scombinati che un movimento nascente non può non registrare. E che da me denunciate, credendo di avere ragione, o forse no, sono state da Sara sempre ricevute con generosità e interesse.



Una sintesi perfetta nella sua drammaticità. 

 

Scrive Giulio Tarro

"A brevissimo lo Stivale si colorerà tutto di rosso.

E durerà fino a maggio.

La notizia del vaccino serve per farci accettare il lockdown, nella convinzione che a brevissimo saremo liberi.

Invece non arriverà nessun vaccino.

Almeno non prima dell’estate.

Il lockdown durerà fino a maggio.

Giusto il tempo di portare a termine l’operazione.

Una volta che l’intero sistema economico sarà collassato, la grande speculazione finanziaria passerà all’incasso e si porterà via tutto a prezzi stracciati.

Come da copione.

Pochi di noi rimarranno in piedi.

Il “Salviamo il Natale” durerà solo 15 giorni!!

Serve per far entrare il bestiame nel recinto (o meglio, nel mattatoio). Dal quale non uscirà più.

Il nostro sistema sanitario è di nuovo in ginocchio.

Non per il virus.

Per la nostra totale disorganizzazione (organizzata).

I complici nostrani di questo scempio epocale hanno fatto di tutto affinché la situazione si ripetesse.

Hanno fatto sparire LA CLOROCHINA.

Non hanno potenziato LA RETE DI MEDICINA TERRITORIALE per curare i pazienti a casa e abbattere il modello ospedale-centrico, totalmente fallimentare contro questo virus.

Non hanno ufficializzato, ancora oggi, un valido ed efficace PROTOCOLLO NAZIONALE DI TERAPIA DOMICILIARE, nonostante i farmaci che smorzano sul nascere le tempeste citochiniche (evitando che il paziente giunga in ospedale in condizioni critiche) siano disponibili da oltre sette mesi.

Il problema non è il virus.

Il problema è la nostra disorganizzazione (meticolosamente) organizzata.

Il resto l’ha fatto come al solito LA NOSTRA “INFORMAZIONE” che ha criminosamente contribuito a mettere in difficoltà il sistema sanitario generando una massa incontrollabile di persone terrorizzate che al primo starnuto ora, comprensibilmente, si riversano negli ospedali.

La paura è stata indotta, ingigantita e strumentalizzata.

Hanno scaricato la colpa sulla movida estiva o su qualunque cosa gli capitasse a tiro.

Invece di prendersela con chi (pur avendo tempo e strumenti) non è stato in grado di (non ha voluto) permettere che la gente vivesse la propria vita in piena libertà, senza il bisogno di alcuna restrizione.

I nostri medici, ancora una volta le vittime principali, oggi invocano il lockdown.

Si vedono arrivare di tutto, senza il filtro determinante (volutamente castrato) della medicina territoriale.

Se a marzo ciò si poteva comprendere, oggi va condannato e perseguito penalmente (a partire dai vertici del Ministero della Sanità).

La paura indotta e strumentalizzata ha fatto perdere la ragione a molti di noi.

Molti sono stati portati addirittura ad invocare le restrizioni.

Molti si indignano e denunciano se vedono per strada persone che compiono gesti quotidiani, naturali, umani.

Sembra di essere tornati ai tempi di Goebbels che indottrinò l’intero popolo tedesco.

Mentre le nostre forze dell’ordine non si oppongono per nulla.

Come i nazisti che a Norimberga dissero che avevano solo seguito degli ordini, che era il loro lavoro, che avevano rispettato delle regole, anche se assurde.

Tutto questo però non ci deve assolvere dalle nostre responsabilità.

Ci stanno portando via tutto.

Il tempo prima di tutto.

Poi la libertà, il lavoro, la dignità e le gioie della vita.

Se non reagiamo, in maniera pacifica ma con clamorosa partecipazione, la colpa più grande rimarrà la nostra.

Coraggio."

Giulio Tarro





Prendete e portate a casa.

 

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