Ma dove vai se l’Ucraina non ce l’hai…
VILNIUS, VERTICE O SPROFONDO?
Visione TV https://youtu.be/3LjDOe2Xgg8
https://www.youtube.com/watch?v=3LjDOe2Xgg8
Conduce Francesco Toscano, con Giacomo
Gabellini, Marco de Cousandier e Fulvio Grimaldi
Dove si considera che neanche il missile di Macron, che ce
l’ha più lungo, neanche i cinque caporioni nazisti di Azov che, sequestratola
nei sotterranei, hanno massacrato la popolazione di Mariupol, e ora sono
restituiti da Erdogan alla propria missione con svastica, neanche l’ingresso in
NATO della superpotenza Svezia, neanche la promessa che in Ucraina arriveranno
ancora tante armi da fare miliardari tutti i membri del regime tramite
contrabbando con le criminalità e i terrorismi di mezzo mondo, neanche i
latrati bellici dei tre statarelli baltici, neanche….
Niente di tutto questo ha restituito buonumore
all’inviperito Volodomyr, o ha fatto avanzare davvero la “controffensiva”
ucraina di quel mitico mezzo km su cui tutti puntavano per proclamare la fine
di Putin. Se non della Russia intera, ridotta in frammenti regionali,
provinciali, borghettari, come previsto nell’ultimo numero della supercazzola
“Limes”.
Anzi, pare che Zelensky, abbia confidato al suo brillante
ministro degli esteri Kuleba, interrompendone la giaculatoria – “Sconfitta
strategica della Russia” - che questi ripeteva dai gloriosi giorni del ben
diversamente trionfante vertice NATO di Madrid (2022), di non sentirsi tanto a
proprio agio nei panni, tinti di gialloblu, del premier Ashraf Ghani. Quello del
momento in cui i marines fuggivano da Kabul e lui cercava un volo per l’Oman.
Vabbè, non siamo ancora a questo. Zelensky ha potuto
tornare a Kiev, dove è stato accolto con affetto da una NATO che sta lì almeno
dal 2014, quando sovraintese al colpo di Stato di Obama-Hillary-Nuland e poi
prese in mano la situazione tramite legione mercenaria straniera, Blackwater e
forze speciali varie.
Pianti e strepiti perché Ucraina a Vilnius non è ancora
entrata nella NATO? Ma cos’è ‘sta pantomima? Ma se in Ucraina non c’è nulla,
neanche i bar dell’aeroporto e le mignotte o gli scopini, che non sia NATO! E’
NATO ogni cosa, dallo spazzolino da denti alla bomba a grappolo e a quella
all’uranio, tutto NATO, istruttori NATO, armamenti NATO, munizioni NATO e PNRR
NATO (al diavolo Ripresa e Resilienza), spioni NATO, satelliti NATO, rancio
NATO, squadroni della morte NATO…..
Certo, manca l’art. 5 del Patto Atlantico, quello che ci
prende tutti, proprio tutti, per la gola e ci scaglia sul campo di battaglia,
all’ombra del fatto che due terzi dei nostri cittadini non ne vogliono sapere e
alla luce del fatto che nostri governi sovrani, in rappresentanza del popolo,
vi si sono impegnati dal 1949, senza mai un ripensamento. Ma a rimediare ci
sono quei polacchi che si sono dichiarati dispostissimi a onorare un art.5
fantasma, dato che l’Ucraina non ha ancora ricevuto la bollinatura ufficiale, e
a impegnarsi a prenderle a Bakhmut. Hai visto mai che in cambio non gli ritorni
la Galizia, che, dai tempi dell’impero austroungarico, si sa molto più polacca
che ucraina. Che Kiev si rifaccia con i russi del Donbass…
Insomma, dopo primavere con controffensiva tipo miccetta
bagnata, e ora anche estati, che facesse barlucinare la “sconfitta
strategica della Russia” annunciata a Madrid, ci si dà una calmata. Si
torna a ragionare (per quanto è dato agli statunitensi praticare questa
attività). Foreign Affairs, Council of Foreign Affairs, Atlantic Council,
Cato Institute, insomma tutte queste camere dell’eco di chi conta negli USA
e in Occidente (tipo Blackrock), fino a Biden, ultima ruota, bucata, del carro,
su Zelensky in Nato hanno detto: Quello lì? Mai più!. Uno che pensa di
bombardare una centrale atomica illudendosi di poter far credere alla gente che
l’abbiano fatto i russi che la controllano, va messo in un cantuccio e
sorvegliato.
Ma non è neanche tanto questo., Dopotutto hanno cominciato
loro, i capintesta, credendo di poter convincere i rintronati dalla pandemia
che il loro gasdotto se lo sono fatti saltare i russi e che le loro dighe se le
bombardano da soli. Ma la pandemia è passata e i rintronati si sono ripresi e
dopodomani si vota negli USA (ma anche in Germania, Francia, Spagna, mondo),
dove la gente s’è rivelata stufa di aspettare 8 mesi per rimuovere un
granuloma, di studiare a debito da ripagare fino a una pensione che non ci
sarà, di rimetterci casa perché il tasso variabile ha reso impagabile il mutuo…
Mentre fuori, dalla finestra, per strada passano le colonne di Leopard 2 per la
controffensiva che non c’è.
Tira un’altra aria. Ha iniziato a spirare dall’aeroporto di
Kabul E’ diventata un venticello quando, anche grazie alla Cina, in Medioriente
hanno smesso di prendersi a calci per conto degli USA. E vedrete come scuoterà
le tegole, anche della NATO; quando a Johannesburg, fine agosto, i Cinque Brics
diventeranno 25, più di mezzo PIL del mondo.
Fatelo capire alla squadra di nuoto sincronizzato Melonsky-Crosettsky-Schleinsky.
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