martedì 17 dicembre 2024

Democrazia all’occidentale: guerre, golpe, criminalità politica organizzata--- --- TERZO MILLENNIO, IL TERRORISMO AL POTERE


Nel canale Youtube di Fulvio Grimaldi (prima che lo cancellino)

https://www.youtube.com/watch?v=3HIV4pil63M

https://youtu.be/3HIV4pil63M

 

Il leader del più sanguinario terrorismo per bande mai visto, il cui oscurantismo dall’intolleranza stragista viene salutato dalle Democrazie Occidentali come rinnovamento e restaurazione del diritto e delle libertà. Come stupirsi, cosa che ai giusti e sani è naturale che occorra di fronte all’ossimoro democrazia dei tagliagole, quando chi riesce a formularlo e imporlo è anche un paese fondatore della rinata democrazia europea? Chi è che vedi sbraitare, urlare in preda a incontrollata (?) ira, in evidente stato di agitazione psicomotoria e cerebrale, urgentemente bisognosa di un TSO? E’ la capa del tuo governo, insignita, da fonte autorevole e creduta credibile, della corona di “Politica più potente d’Europa”. O “del mondo”? Il delirio collettivo, attentamente coltivato, espresso in addomesticamento dei non fidati e scatenamento dei fidati  lo giustificherebbe.

Il tasso di criminalità delle classi dirigenti occidentali è al diapason, all’apice, al colmo. Scoperto, senza più ritegno. L’uso del terrore e dei suoi delegati, militanti e propagandisti si estende dalla bassa forza mercenaria coltivata in Ucraina, Medioriente e qua e là dove ci sia da predare, alle massime cariche degli Stati, dei governi, delle aristocrazie dell’intelletto accomodate dove funzionano a dovere..

Siamo finalmente arrivati, senza più infingimenti, tipo la ”Costituzione più bella del mondo”, o “la Comunità Democratica”, apertamente finalizzati alla conservazione e all’incremento del potere ricavato dall’assembramento di ricchezza. Ricchezze ontologicamente predate, succhiate dalle vene di 8,2 miliardi di umanità: 8 di materia grezza su pascoli dall’erba secca o sparuta, possibilmente riducendone ulteriormente spazi e numeri, e 0,2 di cani-pastore, pastori e mungitori. 

A forza di restare attoniti, al limite del catatonico (o del comatoso?), davanti alla furia urlante che si dimenava come un’ossessa (ma accuratamente resettata) sul palco dell’adunata di marciatori dell’oca, gerarchi e figli della lupa, ci siamo trovati smarriti e imbambolati a fronte di altri assassinii della libertà e del suo esercizio nelle forme della democrazia rappresentativa del Terzo Millennio.

In Romania, UE e USA, governanti per interposto presidente-ragazzo di bottega Johannis, vengono messi all’angolo da un Georgescu che vince con una differenza di 9 punti e va al ballottaggio. Siccome non gli va di fare da puntello alla guerra di Nato-Ucraina, che impoverisce i popoli della prima e stermina quello dalla seconda, il massimo organo di difesa dello Stato e del popolo, la Corte Costituzionale, annichilisce il primo e fotte il secondo: annulla il voto. L’eletto piace a chi di guerra muore, ma non piace a chi di guerra campa e prospera.

In Georgia, confinante con Ucraina e Russia, prendono benissimo le tv di questi paesi e ciò che vedono non li entusiasma, anzi li spaventa a morte. Morte per dire, alla vista delle morti invece per fare, a centinaia di migliaia, più montagne ucraine di macerie e un bellimbusto che si fa degno dei baci di Ursula o Giorgia, e degli abbracci di Biden, illuminato da media e parlamenti arrampicato su una pila di cadaveri della sua stessa gente.

Così stravince le elezioni il Sogno Georgiano con il premier Kobakhidze e il presidente Kavelashvili, due che il destino UE-Nato dell’Ucraina non lo condividono. Ma a Salomè Zurabichvili, che è francese, amica di Macron, Ursula e Biden, e da ambasciatrice di Parigi ha scalpitato fino alla presidenza della Georgia, i suoi mandanti dicono di non starci. Gli elettori non contano nulla; conta il teppismo bene organizzato dalle 25.000 ONG a cui l’impudente Georgescu aveva ordinato di spiegare alla gente quanti denari prendessero da CIA, Freedom House, USAID e compagnia bella per farne armata di sfondamento verso la Russia.

Andiamo molto più in là. Stesso continente, occhi a mandorla. Altro bellimbusto, ma stavolta generale, cui il feldmaresciallo a stelle e strisce intima di fare un colpo di Stato dato che governo e popolo stanno deragliando.. Padrino e padrinato ce l’hanno con il popolo che tumultua incazzato. Stava alla grande e rischia di finire in miseria e, perlopiù, costretto a farsi distruggere in una guerra con i fratelli della Corea del Nord e i cugini cinesi. Il 20% del PIL di Seul, la ricchezza della ex-tigre asiatica, era alimentato dallo scambio con la Cina, soprattutto elettronica. Cosa sgradevole e cui porre fine.

Così da Washington parte l’ordine a Yoon Suk-yeol: legge marziale e pieni poteri per far fare marcia indietro al popolo che tumultua. Anche perché quelli del Sud al Nord ci tengono. Insomma sono lo stesso popolo, spaccato in due dai generali USA, mentre l’alleato Giappone, imposto dagli Usa, è l’invasore e il nemico storico.

Qui il terrorismo di vertice non funziona, ci sono anticorpi robusti: i parlamentari cacciano dalla Camera i militari spediti da Yoon e il popolo in piazza scandisce slogan a favore della riunificazione con il Nord. Altro che “Nato dell’Indopacifico”! Yoon finisce nella polvere. Nato dell’Est zoppa.

Vi sembrano episodi minori, rispetto allo spettacolo di islamisti feroci, diventati nostri alleati sui brandelli di una grande nazione, laica e onesta?  Brandelli che ora si ritrovano a loro volta sbranati dalla triade USA-Sion-Turchia, mentre dalle nostre parti si medita come far far fuori da questa costellazione di terroristi anche altri islamici, ma diversi, ma molto tranquilli, con al peggio un velo sulla nuca delle loro donne e il t4oro di soccorrere chi viene genocidato dai primi.

Quella che ad Atreiu sbanda scomposta da ogni criterio di buone maniere, ragionevolezza, verità, equilibrio psichico, rivolgendosi a gente della quale l’esperienza di cent’anni fa le dice che in quel modo le masse si conducono a macellare, o a essere macellati, è l’effetto collaterale di un’era aperta l’11 settembre del primo anno dell’Era del Terrorismo.

E chi non poteva non dare l’abbrivio a questa nuova fulgida era se non la conclamata maestra storica di civiltà, cultura umanità? A partire da Piazza Fontana.

 

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