Nel
canale Youtube di Fulvio Grimaldi (prima che lo cancellino)
https://www.youtube.com/watch?v=3HIV4pil63M
Il
leader del più sanguinario terrorismo per bande mai visto, il cui oscurantismo
dall’intolleranza stragista viene salutato dalle Democrazie Occidentali come
rinnovamento e restaurazione del diritto e delle libertà. Come stupirsi, cosa
che ai giusti e sani è naturale che occorra di fronte all’ossimoro democrazia
dei tagliagole, quando chi riesce a formularlo e imporlo è anche un paese
fondatore della rinata democrazia europea? Chi è che vedi sbraitare, urlare in
preda a incontrollata (?) ira, in evidente stato di agitazione psicomotoria e
cerebrale, urgentemente bisognosa di un TSO? E’ la capa del tuo governo, insignita,
da fonte autorevole e creduta credibile, della corona di “Politica più potente
d’Europa”. O “del mondo”? Il delirio collettivo, attentamente coltivato,
espresso in addomesticamento dei non fidati e scatenamento dei fidati lo giustificherebbe.
Il
tasso di criminalità delle classi dirigenti occidentali è al diapason,
all’apice, al colmo. Scoperto, senza più ritegno. L’uso del terrore e dei suoi
delegati, militanti e propagandisti si estende dalla bassa forza mercenaria
coltivata in Ucraina, Medioriente e qua e là dove ci sia da predare, alle
massime cariche degli Stati, dei governi, delle aristocrazie dell’intelletto
accomodate dove funzionano a dovere..
Siamo
finalmente arrivati, senza più infingimenti, tipo la ”Costituzione più bella
del mondo”, o “la Comunità Democratica”, apertamente finalizzati alla
conservazione e all’incremento del potere ricavato dall’assembramento di
ricchezza. Ricchezze ontologicamente predate, succhiate dalle vene di 8,2
miliardi di umanità: 8 di materia grezza su pascoli dall’erba secca o sparuta,
possibilmente riducendone ulteriormente spazi e numeri, e 0,2 di cani-pastore,
pastori e mungitori.
A
forza di restare attoniti, al limite del catatonico (o del comatoso?), davanti
alla furia urlante che si dimenava come un’ossessa (ma accuratamente resettata)
sul palco dell’adunata di marciatori dell’oca, gerarchi e figli della lupa, ci
siamo trovati smarriti e imbambolati a fronte di altri assassinii della libertà
e del suo esercizio nelle forme della democrazia rappresentativa del Terzo
Millennio.
In
Romania, UE e USA, governanti per interposto presidente-ragazzo di bottega
Johannis, vengono messi all’angolo da un Georgescu che vince con una differenza
di 9 punti e va al ballottaggio. Siccome non gli va di fare da puntello alla
guerra di Nato-Ucraina, che impoverisce i popoli della prima e stermina quello
dalla seconda, il massimo organo di difesa dello Stato e del popolo, la Corte
Costituzionale, annichilisce il primo e fotte il secondo: annulla il voto. L’eletto
piace a chi di guerra muore, ma non piace a chi di guerra campa e prospera.
In
Georgia, confinante con Ucraina e Russia, prendono benissimo le tv di questi
paesi e ciò che vedono non li entusiasma, anzi li spaventa a morte. Morte per
dire, alla vista delle morti invece per fare, a centinaia di migliaia, più
montagne ucraine di macerie e un bellimbusto che si fa degno dei baci di Ursula
o Giorgia, e degli abbracci di Biden, illuminato da media e parlamenti arrampicato
su una pila di cadaveri della sua stessa gente.
Così
stravince le elezioni il Sogno Georgiano con il premier Kobakhidze e il
presidente Kavelashvili, due che il destino UE-Nato dell’Ucraina non lo
condividono. Ma a Salomè Zurabichvili, che è francese, amica di Macron, Ursula
e Biden, e da ambasciatrice di Parigi ha scalpitato fino alla presidenza della
Georgia, i suoi mandanti dicono di non starci. Gli elettori non contano nulla;
conta il teppismo bene organizzato dalle 25.000 ONG a cui l’impudente Georgescu
aveva ordinato di spiegare alla gente quanti denari prendessero da CIA, Freedom
House, USAID e compagnia bella per farne armata di sfondamento verso la Russia.
Andiamo
molto più in là. Stesso continente, occhi a mandorla. Altro bellimbusto, ma
stavolta generale, cui il feldmaresciallo a stelle e strisce intima di fare un
colpo di Stato dato che governo e popolo stanno deragliando.. Padrino e
padrinato ce l’hanno con il popolo che tumultua incazzato. Stava alla grande e
rischia di finire in miseria e, perlopiù, costretto a farsi distruggere in una
guerra con i fratelli della Corea del Nord e i cugini cinesi. Il 20% del PIL di
Seul, la ricchezza della ex-tigre asiatica, era alimentato dallo scambio con la
Cina, soprattutto elettronica. Cosa sgradevole e cui porre fine.
Così
da Washington parte l’ordine a Yoon Suk-yeol: legge marziale e pieni poteri per
far fare marcia indietro al popolo che tumultua. Anche perché quelli del Sud al
Nord ci tengono. Insomma sono lo stesso popolo, spaccato in due dai generali
USA, mentre l’alleato Giappone, imposto dagli Usa, è l’invasore e il nemico
storico.
Qui
il terrorismo di vertice non funziona, ci sono anticorpi robusti: i
parlamentari cacciano dalla Camera i militari spediti da Yoon e il popolo in
piazza scandisce slogan a favore della riunificazione con il Nord. Altro che
“Nato dell’Indopacifico”! Yoon finisce nella polvere. Nato dell’Est zoppa.
Vi
sembrano episodi minori, rispetto allo spettacolo di islamisti feroci,
diventati nostri alleati sui brandelli di una grande nazione, laica e
onesta? Brandelli che ora si ritrovano a
loro volta sbranati dalla triade USA-Sion-Turchia, mentre dalle nostre parti si
medita come far far fuori da questa costellazione di terroristi anche altri
islamici, ma diversi, ma molto tranquilli, con al peggio un velo sulla nuca
delle loro donne e il t4oro di soccorrere chi viene genocidato dai primi.
Quella
che ad Atreiu sbanda scomposta da ogni criterio di buone maniere,
ragionevolezza, verità, equilibrio psichico, rivolgendosi a gente della quale
l’esperienza di cent’anni fa le dice che in quel modo le masse si conducono a
macellare, o a essere macellati, è l’effetto collaterale di un’era aperta l’11
settembre del primo anno dell’Era del Terrorismo.
E
chi non poteva non dare l’abbrivio a questa nuova fulgida era se non la
conclamata maestra storica di civiltà, cultura umanità? A partire da Piazza
Fontana.
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