martedì 17 dicembre 2024

Finalmente uno Stato Islamico come si deve--- --- IL NOSTRO AGENTE A DAMASCO

 


La nomina del Segretario del Consiglio dei Ministri, su decisione del capo terrorista Ahmed Sharaa (già al Joliani), è avvenuta nell’Hotel Quattro Stagioni di proprietà del Qatar e in presenza delle di esso autorità diplomatiche festanti.

La Repubblica Araba Siriana aveva un sistema presidenziale che non prevedeva un Primo Ministro, titolo ora assegnato a Mohammed al Bashir. Lo vedete qui all’ombra della nuova bandiera siriana. Che è quella che i francesi imposero alla nazione (che  a suo tempo comprendeva Libano, Giordania, Siria e Palestina) quando era una propria colonia.

Mohammed al Bashir, alto dirigente della Fratellanza Musulmana, di cui sono membri il Qatar e la Turchia e che dalla sua fondazione è collegata al governo e ai Servizi britannici e, dunque, a quelli USA, condivideva con Al Jolani la direzione dell’organizzazione jihadista Hayat Tahrir al Sham (HTS) fin da quando, nel 2011, si chiamava Al Qaida e poi Al Nusra e, in altre aree, ISIS-Stato Islamico. La sua prima apparizione pubblica è avvenuta in una presentazione allestita dal MI6, il Servizio Segreto Regno Unito

Da autoproclamato governatore della provincia siriana di Idlib, strappata al controllo di Damasco grazie al soccorso dell’esercito turco, al Bashir aveva imposto ai 3 milioni di abitanti della provincia una dittatura jihadista. Si è trattato di un regime terrorista, brutale, vessatorio e che ha espropriato la popolazione e le sue autorità elette di ogni diritto e potere. Tutte le attività economiche della provincia venivano sequestrata dagli occupanti e gestite da miliziani jihadisti e soldati neo-ottomani nell’interesse loro e della Turchia. Chi si opponeva, anche solo allo stile di vita imposto dalla Sharìa, finiva in carcere sotto tortura, o veniva eliminato.

Costui è oggi, per grazia di Fratelli Musulmani, Israele, USA, UE e la nostra urlatrice invasata, la massima autorità di una Siria già a brandelli e contesa da una serie di sciacalli in rissa fra di loro. Siria che gli viene ulteriormente polverizzata e occupata dai propri sponsor e padroni, mentre le nuove “Forze dell’ordine” sono impegnate a proseguire pratiche e strumenti collaudati in 15 anni di terrore.

La nuova Siria, cara al mondo democratico, nasce dall’annientamento nei burka (che, diversamente da quelli afghani, sono ariosi, protettivi ed eleganti) delle donne che erano l’avanguardia emancipata di tutto il Medioriente. Burka, velo integrale, accompagnati dalla pulizia etnica di chi faceva il maestro, o l’impiegato comunale, o la ministra dell’economia, o la saltatrice con l’asta nello Stato dittatoriale che ora, invece, si va godendo la libertà.

Membri della Fratellanza Musulmana e tagliagole riabilitati sono molti ministri del nuovo gabinetto. A partire da Haitham Manna, tagliagole e ministro dell’Istruzione, l’ex capo serial killer al Jolani, ministro della “Difesa”, Faisal al Qasim, giornalista di Al Jazeera, proprietà privata di Tamin bin Hamad Al Thani, emiro del Qatar che si finge caritatevole nei confronti dei palestinesi, ministro dell’Informazione. Poi tutta una serie di Imam, virtuosi fautori del modo di intendere l’Islam come viene utilizzato dai poteri occidentali, tra Bataclan e Mosul, per esercitare colonialismo e tenere sotto tacco e scacco le proprie popolazioni.

Riferisco nell’interesse di coloro che ritengono di propinarci salvacondotti per Erdogan, diffamazioni postume dello Stato siriano e riabilitazione di assassini e torturatori perché trionfatori della causa dell’Occidente.

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