mercoledì 16 dicembre 2020

COS’E’ DAVVERO STATO L’IMBROGLIO DELLE ELEZIONI USA E COME ANDRA’ A FINIRE (mia intervista su Byoblu)

 COS’E’ DAVVERO STATO L’IMBROGLIO DELLE ELEZIONI USA E COME ANDRA’ A FINIRE (mia intervista su Byoblu)

 


https://www.byoblu.com/2020/12/16/stati-uniti-la-partita-fra-trump-e-biden-non-e-ancora-chiusa-fulvio-grimaldi/  Il video non viene pubblicato su Youtube perchè questa piattaforma elimina tutti gli interventi che parlano di brogli elettorali negli USA.

Pubblico, col link nel quale troverete la mia intervista, anche un relativo commento di Byoblu e aggiungo alcune considerazioni.

 Al di là delle ipotesi, che ho considerato nell’intervista, sulle possibilità di Donald Trump di riuscire ancora a ribaltare un risultato che a questo punto, anche col riconoscimento del fin qui guardingo Putin e di molti importati esponenti Repubblicani, definitivamente consolidato, resta un’ America lacerata, come forse solo al tempo della Guerra di Secessione. I due fronti che si confrontano,sono in opposizione tatfico-strategica su questioni decisive: sociali, militari, geopolitiche, di sviluppo e del tipo di governance da riservare alle nazioni e all’intero mondo.

Va precisato che nessuna delle opzioni perseguite dai contendenti realizza il migliore destino possibile per gli Stati, i popoli, l’umanità. Ma certamente la prospettiva Trump, elemento inedito nella belluina continuità plurisecolare dell’establishment statunitense, parrebbe comportare meno negatività per gli interessi individuali e globali e, soprattutto meno guerre. Una constatazione che riguarderebbe anche il futuro, se lo schieramento che si riconosce in Trump, chiunque ne fosse a capo, ce la facesse a liberarsi delle pressioni e delle forze di ricatto che sistematicamente accompagnano governi non allineati a quello che è ormai ben noto come Deep State (da Lincoln a Kennedy, Nixon, Trump).

 Deep State, o “Governo parallelo effettivo”, cioè le forze extraparlamentari che esprimono la strategia e i veri poteri dei super-ricchi degli USA e del pianeta. Ricchezza incommensurabile, accumulata dai predatori delle Piattaforme, dell’industria del petrolio, prima, di quella chimico-farmaceutica oggi, del complesso militarindustriale (oggi di nuovo al potere con il ministro della Difesa, Gen.Lloyd J. Austin III, comandante dei macelli in Afghanistan. Siria, Iraq) e delle storiche Grandi Famiglie del denaro.

 Anche rispetto alla Cina, con la quale la famiglia Biden, quando Joe era vicepresidente sotto Obama, ha consumato alcuni dei suoi scandali più gravi (vedi le rivelazioni uscite dal hard disk del computer che il figlio Hunter aveva dimenticato presso un tecnico) e con settori della quale Biden e i suoi paiono condividere una visione strategica globale, oltrechè affari, va precisato qualche punto.

 Non ne condivido affatto l’assetto sociale, basato su una sorveglianza totale e capillare. Tanto meno ne apprezzo la prospettiva distopica di un’umanità privata della sua fisicità e trasformata in rete digitale, a cui nulla più sfugge. Ma con almeno uguale forza respingo, dell’altro fronte finto sinistro, la demonizzazione, a forza di falsificazioni strumentali sulla repressione e lo schiavismo delle minoranze, tibetani o uiguri che siano. In quanto a deportazione e riduzione in schiavitù di popoli, l’Occidente non ha competitori, dall’ieri della tratta, all’oggi delle migrazioni indotte e dei relativi strumenti ONG, ecclesiastici, politici e mediatici. Su tutti si distingue il deepstatista “il manifesto”.

 Parentesi per “il manifesto”

Che, per inciso, è anche il quotidiano che, in carenza di lettori, sostenuto da praticamente tutte le multinazionali italiani, dallo Stato e dal Parastato (con soldi nostri) e dalle “simpatie” di Soros, riesce a fare la vittima e si rivolge ancora una volta alla beneficienza degli amici. Si definisce “non profit”, si immagina protagonista di un invisibile pluralismo da “difendere dal mercato” (sic!) e arriva a dichiararsi “libero e di qualità”, impegnato, lui da tutti sovvenzionato, a combattere per la sua vita (e qui si va nell’umorismo).

 Questo nello stesso numero in cui, con Marina Catucci, ultima giapponese alla corte di Killary, attribuisce al rapporto, in cui il procuratore Robert Mueller dichiara fallito il Russiagate, “ben 10 accuse credibili” contro Trump e definisce “cittadini anti-Trump” le bande di teppisti, organizzati dal fronte Biden-Soros-Rockefeller che hanno messo a ferro e fuoco diverse città statunitensi. Davvero una giornalista! L’apoteosi di tipo Gestapo, il “quotidiano comunista” la celebra con Ernesto Burgio, di un centro di ricerca di Bruxelles, il quale non vede l’ora si rinchiuderci tutti in “percorsi alternativi” che liberino gli ospedali del fastidio e ci rinchiudano in “aree extra-ospedaliere” (leggi campi di concentrammento). Questo, dopo averci testati tutti con l’infallibile tampone PCR e prima di averci somministrato, uno per uno, il vaccino. Che non sarà mai l’ultimo, dato che il virus è in “continua trasformazione genetica” e ne avremo per tutta la nostra vita. Che, per fortuna, in tal modo, sarà sempre più breve e, per quel poco, sarà però sostenuta dal MES che, per il nostro, è addirittura meglio dell’ambrosia degli dei.

 Ho citato questo giornale, pari se non peggio, perchè ipocrita, di tanti altri, per ricordare quanto ci preme che media come Byoblu ci siano indispensabili.

 Tenere insieme una nazione con tante diversità di etnia, carattere sociale e culturale, e nel contesto di un oggi segnato da competizioni anche violente e nel quale molti praticano tattiche di frammentazione e secessione per indebolire l’avversario, dovrebbe essere considerato un diritto e un dovere. Come per la Jugoslavia, la salvaguardia o è collettiva, o viene meno.

 Una cosa distingue la Cina. E’ un paese di pace, storicamente e nell’attualità. Un paese aggredito, rapinato, ferito da altri Stati, in maniera particolarmente feroce e subdola, dall’Occidente. Un paese che ha fatto ricorso alle armi per difendersi. Un paese la cui globalizzazione (Via della Seta), per quanto esecrabile dal punto di vista, già menzionato, della dittatura tecnologica disumanizzante, non comporta nè dominio, nè guerra (a volte sottrazione di terre fertili). Al contrario gli imperi occidentali e, come mai prima, quello statunitense di oggi, non si sono nutriti che di guerre, sangue, invasioni, distruzioni, rapine, dittature. Che questo rimanga ben chiaro.

 Qui, il commento di Byoblu e un invito, quanto mai da sostenere con tutte le forze, a dare una mano a questa comunicazione-informazione di importanza vitale, nel contesto di un giornalismo vero che, dai media generalisti del nostro paese, è del tutto scomparso.

 Dopo che i grandi elettori hanno confermato la vittoria di Biden, sembra che la partita elettorale negli Stati Uniti sia definitivamente archiviata e che dunque l’establishment americano, che ha fatto di tutto per portare il senatore democratico alla Casa Bianca, abbia definitivamente chiuso la partita.

Tuttavia, secondo Fulvio Grimaldi, giornalista e inviato di guerra, i giochi non sono ancora chiusi: la Corte Suprema, infatti, ha rifiutato di esprimersi sul ricorso presentato dal Texas ed altri 17 Stati, ma solo per un problema di forma quindi senza entrare nel merito delle accuse di brogli presentate dagli Stati.

Se dunque il ricorso fosse presentato in una forma diversa e preso in carico, la Corte potrebbe invalidare il voto dello scorso 3 novembre e aprire la strada al secondo mandato di Trump. Inoltre, in questi ultimi mesi, sono emersi in modo sempre più evidente gli oscuri rapporti tra il candidato democratico e il Partito Comunista Cinese, testimoniati in particolare dalle e-mail emerse dal portatile di Hunter Biden e da un documento recentemente trapelato che rivelerebbe i nomi di diversi infiltrati del PCC in importanti istituzioni e imprese occidentali.

Ciò che secondo Fulvio Grimaldi si prospetta con sempre maggiore probabilità è che gli Stati Uniti possano precipitare in un violentissimo scontro interno, una guerra civile dagli esiti imprevedibili, soprattutto se Trump dovesse riuscire a dimostrare i brogli ed essere quindi riconfermato alla Casa Bianca.

In un caso del genere, infatti, gli enormi poteri che sostengono Biden si giocherebbero il tutto per tutto per evitare una nuova presidenza Trump e gli esiti potrebbero essere assolutamente imprevedibili.

REALIZZIAMO INSIEME L’OTTAVA TELEVISIONE ITALIANA, CHE SIA FINALMENTE UNA TV DEI CITTADINI!

 

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