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Bisogno di eroi
Riccardo Rocchesso, del sito "100 GIORNI DA LEONI", sito dal nome stupendo, mi ha fatto il piacere di questa intervista. Premetto qualche considerazione aggiuntiva. Soprattutto che considero queste voci della libertà e della lotta per la verità, voci di eroi. Se Berthold Brecht giudicava "felice il popolo che non ha bisogno di eroi", credo che oggi si debba ritenere felice il popolo che, nel bisogno, trova eroi. E, mai come oggi, questa è una certezza, l'Italia, e non solo, è stata ridotta alla necessità di eroi. Una questione di sopravvivenza.
Devono parlare solo loro. Quelli che dicono tutti le stesse cose. Quelli che non se le inventano, ma le leggono su un gobbo grande come gli Stati Uniti. Fuori dalle loro parole deve esserci il silenzio, il buio. Ad ogni costo. A costo di qualsiasi abuso e nequizia. Nel buio del silenzio, sotto di te senti solo sabbie mobili. E ci sprofonda prima la tua coscienza e poi il tuo corpo.
Eroi e, a volte, martiri, non sempre salvati e riscattati dall'impeto popolare di giustizia e libertà che ha riscattato Byoblu, dopo l'incredibile eliminazione dell'account. Noi dobbiamo sconfinati sostegno e gratitudine a queste voci dell'informazione libera, da Byoblu a Comedonchisciotte, da ControTv alla webtv di Francesco Toscano, "Visione TV", a Casa del Sole, a questa "100 Giorni da Leoni" e a tante altre webtv e radio libere. Dagli Stati Uniti ai principali paesi europei, con in testa la Germania, anche per l'irriducibile, ininterrotta capacità reattiva di massa, queste voci di libera scelta e libero arbitrio, conculcati come forse non mai nella Storia e per disegni scellerati, sono come la sveglia, il ritorno alla realtà dopo uno spaventoso incubo.
Potranno sbagliarsi, passare una notizia falsa, pronunciare un giudizio non azzeccato. Ma difficilmente per disposizione di un controllore. Potremmo dunque criticarli, ma senza finire sulla Colonna Infame dei delatori e tagliateste di Enrico Mentana.
Constatiamo che chi si impegna su questo fronte, che, come gli Illuministi, è propedeutico a ogni rivoluzione, lo fa a titolo gratuito, offrendo e, spesso, sacrificando pezzi di vita, di famiglia, di lavoro, di svago, di studio e carriera. Lo fa a dispetto e a disdegno del terrorismo diffamatorio di una dittatura in travolgente fieri e al costo di subire ogni sorta di intimidazione, minaccia, ricatto, fino alla soluzione estrema dell'annientamento della sua voce. Che include l'offesa suprema di negare al cittadino il diritto di ascoltare chi vuole.
Le èlite hanno rotto gli argini della finzione democratica. I fallimenti storici li hanno fatto ricorrere agli strumenti di una tecnologia che, nel loro uso, corrompe, droga, soggioga, disumanizza. Questo nichilismo di segno gnostico è una ricorrenza storica. Come, fortunatamente e grazie agli dei, lo sono le resistenze e le rivoluzioni.
E' recente l'impresa folle dei pochissimi che, dopo la restaurazione imperiale del 1815 a Vienna, animarono con i loro scritti, le loro composizioni poetiche e musicali, i loro libri, i loro fogli clandestini quel risorgimento di massa che fece l'Italia e altre nazioni. Nazioni che finalmente seppero dare nome e contenuto alla loro identità. E poi l'impresa improbabile, compiuta in stracci e armi d'accatto, contro una potenza di ferro e senza scrupoli come quella nazifascista. Chi l'avrebbe saputa e vi avrebbe partecipato senza quelle voci, sempre della stessa specie , con i loro giornali clandestini, a rischio di fucilazione. Allora la salute contava meno della libertà. e l'indegnità non valeva la vita
E non erano dazebao e volantini, fino ad alcuni fogli quotidiani e periodici, immagini e testi sul muro, alla base di una coscienza che in 10 anni, '68-'77 rovesciò l'esistente? Di uno di questi fui direttore e mi costò 156 processi, un mandato di cattura, tre anni di latitanza all'estero con compagna e figlioletto. Il Covid da sopprimere, allora, eravamo noi e il tempo diventato nostro: "anni di piombo", "eversivi", "violenti", "cinesi", "bolscevichi", "anarchici", "terroristi" . E chi provava a sopprimerci , i tamponi, vaccini, terapie intensive, hotspot, mascherine, lockdown, si chiamavano diversamente: stragi di Stato, stragi di mafia, Gladio, i "Falchi" di Kossiga, CIA, Mossad, Ufficio Affari Riservati. E c'erano pure le False Flag, tipo la replica delle BR in Moretti. Anche allora, come ai tempi sopra citati, la salute contava meno della libertà. Oggi siamo al punto in cui siamo, perchè vale il contrario.
Mentre i trafficanti di esseri umani a fini schiavistici e di esproprio di identità e sovranità lanciano salvagente alle vittime degli intenti geopolitici loro demandati (vedi il caso Casarini, uno di cento), nessun salvagente viene concesso ai milioni che, per gli stessi motivi, vengono annichiliti e hanno vita e lavoro rasi al suolo per la "lotta al virus".
E noi non dovremmo valutare al vertice dei valori umani coloro che, pagandone il prezzo, ci sgomberano la strada dalle imboscate e dai posti di blocco di chi ci mente, manipola, imbroglia. Di chi, dopo aver sequestrato il nostro cervello e sepolto il nostro corpo, come Lazzaro, arriva con la siringa in una mano e la "Repubblica" nell'altra, travestito da Gesù.
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