Ricevo e inoltro e ricordo a tutti che in ospedale a Torino, angheriata dai carabinieri, con la faccia tumefatta e multiple fratture per uno delle decine di candelotti sparati in faccia, giace Giovanna Saraceno, 38 anni, militante della battaglia per la Valle, per la civiltà umana, per la libertà e contro i ventennali soprusi di chi si vuole avvantaggiare e arricchire a spese di una comunità, grazie a questa opera devastatrice e inutile.
Per impedire l’ennesimo stupro, un mega-autoporto a San Didero, ancora
una volta gli irriducibili difensori della valle e dei diritti umani di tutti,
si erano mobilitati per opporsi. Sono stati accolti dall’ennesimo bombardamento
di strumenti della repressione che feriscono, intossicano, mutilano e, a volte,
uccidono. Tra questi, i candelotti di ferro sparati ad altezza d’uomo. Tra
Italia, Francia e Germania è in corso una nobile competizione per chi riesca a
causare più danno all’integrità delle persone che lottano per la ragione
e la verità. Per quanto lo volessero con tutte le loro forze, le
presstitute dei media non sono mai riuscite a mostrarci una sola immagine dalla
Russia, Cina, Hong Kong, Iran, Siria, Egitto, Venezuela, che potesse fare il
paio con la brutalità dei regimi euro-atlantici.
Inviato da Posta per Windows 10
Un saluto circolare,
il prof. Angelo
Tartaglia sta diffondendo questo messaggio che sarebbe bello
potessimo firmare in tanti, firme singole o collettive.
Chi è d’accordo, confermi presto la sua adesione a INFO PresidioEuropa
No TAV info@presidioeuropa.net.
Lo faremo girare ai media, su Facebook e Twitter.
Paolo
Un sentimento di
indignazione
In questo momento
vorrei esprimere un sentimento di indignazione. L'indignazione non è razionale,
ma qualche volta non è evitabile.
C'è una parte del
nostro paese (non del Kosovo o dell'Afghanistan) che è soggetta ad occupazione
militare da parte di forze armate dello Stato (il nostro). Non si tratta di un
santuario della criminalità organizzata, ma di una vallata alpina con i suoi
comuni, cellule fondamentali, dice la Costituzione, dello Stato.
Avrete capito che mi
riferisco alla valle di Susa.
Tutto questo avviene in quanto, in assenza di argomentazioni di
merito, lo Stato sostituisce agli argomenti la forza: un classico, se non fosse
che il nostro si definisce "stato democratico". Con gli armigeri (a
parte le fanterie ci sono anche cingolati, filo spinato e simili bazzecole) si
vuole imporre un'opera la cui diseconomicità è platealmente conclamata (se n'è
accorta anche la corte dei conti europea) e che dal punto di vista climatico è
un vero e proprio crimine: gli effetti globali vanno in direzione opposta agli
obiettivi nominalmente perseguiti dall'UE (e dallo stato italiano!). Tutto
questo è facilmente sostenibile dati e conti alla mano.
Ma dati e conti (direi la realtà) in questa vicenda (come in altre)
sono marginali. La "politica" sostiene trasversalmente (inclusa
un'ampia fetta del PD) lo scavo del supertunnel tra Italia e Francia o
semplicemente schierandosi con l'interesse immediato delle grandi imprese che
vorrebbero realizzarlo o a sostegno di un sistema ideologico che afferma e
continuamente rilancia un'economia materialmente insostenibile e che produce
ovunque (qui come altrove) disuguaglianze crescenti.
A uno stuolo di signore e signori che siedono nei consessi
istituzionali (dal parlamento in giù) merito, argomenti e fatti non interessano
più di tanto: ho avuto modo di verificarlo in un paio di audizioni svoltesi
prima di Natale. In "politica" ciò che conta è da che parte stai:
problemi e fatti, sono marginali. E' il trionfo dell'arroganza ignorante. Parlo
dell'ignoranza di chi pretende di non aver bisogno di porsi delle domande e
pretende a priori di conoscere le risposte senza bisogno di critica e di
confronto.
Allego un comunicato di uno dei Comuni
di quella valle (San
Didero 14 aprile 2021) e la foto
di una ragazza
colpita in faccia da un lacrimogeno sparato (ovviamente ad
altezza d'uomo o di donna) dalle valorose truppe coloniali inviate a superare
ogni obiezione in merito a sostenibilità economica e ambientale.
Quale fiducia si
pensa possa esserci, in queste condizioni, ne "lo Stato"? e a cosa si
è ridotta la credibilità de "la politica"?"
Angelo Tartaglia,
seguono altre firme
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