martedì 20 aprile 2021

TAV - Valsusa, Patrioti, Gestapo, Vittime



Ricevo e inoltro e ricordo a tutti che in ospedale a Torino, angheriata dai carabinieri, con la faccia tumefatta e multiple fratture per uno delle decine di candelotti sparati in faccia, giace Giovanna Saraceno, 38 anni, militante della battaglia per la Valle, per la civiltà umana, per la libertà e contro i ventennali soprusi di chi si vuole avvantaggiare e arricchire a spese di una comunità, grazie a questa opera devastatrice e inutile.

Per impedire l’ennesimo stupro, un mega-autoporto a San Didero, ancora una volta gli irriducibili difensori della valle e dei diritti umani di tutti, si erano mobilitati per opporsi. Sono stati accolti dall’ennesimo bombardamento di strumenti della repressione che feriscono, intossicano, mutilano e, a volte, uccidono. Tra questi, i candelotti di ferro sparati ad altezza d’uomo. Tra Italia, Francia e Germania è in corso una nobile competizione per chi riesca a causare più danno all’integrità delle persone che lottano per la ragione e  la verità. Per quanto lo volessero con tutte le loro forze, le presstitute dei media non sono mai riuscite a mostrarci una sola immagine dalla Russia, Cina, Hong Kong, Iran, Siria, Egitto, Venezuela, che potesse fare il paio con la brutalità dei regimi euro-atlantici.

 

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Un saluto circolare,

il prof. Angelo Tartaglia sta diffondendo questo messaggio che sarebbe bello potessimo firmare in tanti, firme singole o collettive.

Chi è d’accordo, confermi presto la sua adesione a INFO PresidioEuropa No TAV info@presidioeuropa.net.

Lo faremo girare ai media, su Facebook e Twitter.

Paolo

 


Un sentimento di indignazione

In questo momento vorrei esprimere un sentimento di indignazione. L'indignazione non è razionale, ma qualche volta non è evitabile.

C'è una parte del nostro paese (non del Kosovo o dell'Afghanistan) che è soggetta ad occupazione militare da parte di forze armate dello Stato (il nostro). Non si tratta di un santuario della criminalità organizzata, ma di una vallata alpina con i suoi comuni, cellule fondamentali, dice la Costituzione, dello Stato.

Avrete capito che mi riferisco alla valle di Susa.

Tutto questo avviene in quanto, in assenza di argomentazioni di merito, lo Stato sostituisce agli argomenti la forza: un classico, se non fosse che il nostro si definisce "stato democratico". Con gli armigeri (a parte le fanterie ci sono anche cingolati, filo spinato e simili bazzecole) si vuole imporre un'opera la cui diseconomicità è platealmente conclamata (se n'è accorta anche la corte dei conti europea) e che dal punto di vista climatico è un vero e proprio crimine: gli effetti globali vanno in direzione opposta agli obiettivi nominalmente perseguiti dall'UE (e dallo stato italiano!). Tutto questo è facilmente sostenibile dati e conti alla mano.

Ma dati e conti (direi la realtà) in questa vicenda (come in altre) sono marginali. La "politica" sostiene trasversalmente (inclusa un'ampia fetta del PD) lo scavo del supertunnel tra Italia e Francia o semplicemente schierandosi con l'interesse immediato delle grandi imprese che vorrebbero realizzarlo o a sostegno di un sistema ideologico che afferma e continuamente rilancia un'economia materialmente insostenibile e che produce ovunque (qui come altrove) disuguaglianze crescenti.

A uno stuolo di signore e signori che siedono nei consessi istituzionali (dal parlamento in giù) merito, argomenti e fatti non interessano più di tanto: ho avuto modo di verificarlo in un paio di audizioni svoltesi prima di Natale. In "politica" ciò che conta è da che parte stai: problemi e fatti, sono marginali. E' il trionfo dell'arroganza ignorante. Parlo dell'ignoranza di chi pretende di non aver bisogno di porsi delle domande e pretende a priori di conoscere le risposte senza bisogno di critica e di confronto.

Allego un comunicato di uno dei Comuni di quella valle (San Didero 14 aprile 2021) e la foto di una ragazza colpita in faccia da un lacrimogeno sparato (ovviamente ad altezza d'uomo o di donna) dalle valorose truppe coloniali inviate a superare ogni obiezione in merito a sostenibilità economica e ambientale.



Quale fiducia si pensa possa esserci, in queste condizioni, ne "lo Stato"? e a cosa si è ridotta la credibilità de "la politica"?"

Angelo Tartaglia,

seguono altre firme

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