Non è necessario che, mentre vivo, io viva felice, ma è necessario che finchè vivo io debba vivere con onore.
(Immanuel Kant)I popoli, al pari degli individui, tanto possono quanto sanno.
(Aristide)
Opponiti all’oppressore e sostieni l’oppresso.
(Imam Ali)
POLIZIA ASSASSINA, POLIZIA ASSASSINA
POLIZIA FASCISTA, POLIZIA FASCISTA
PADRONI, FASCISTI, POLIZIA
UNO PER UNO VI SPAZZEREMO VIA
Era lo slogan che, chi se lo può ricordare, percuoteva l’asfalto degli anni dal ’68 in poi. Andavamo in piazza un giorno sì e l’altro pure per alcuni anni, strappammo le vesti agli imperatori di destra e sinistra e, finchè non si raddobbarono a forza di mazzate e stragi, restarono nudi. Oggi vediamo da un capo all’altro d’Italia, dalle strade ai tetti, scene che, non fosse per il giubbotto al posto dell’eskimo, per l’assetto da guerra anziché il capottone grigioverde, assomigliano a quelle come gocce d’acqua. Che abbiano perlomeno la tenuta che avemmo noi, questi studenti, operai, monnezzati, esclusi, discriminati, respinti, espulsi, dall’ambiente squartato, dal futuro bruciato, o, se il popolo vuole, molta di più. Visto che dal fango non si esce se non strappandoselo di dosso, e nemmeno dalla dittatura senza rivoluzione. Qualunque forma le si voglia dare.
In quegli anni roboanti e succulenti scrissi questa canzone. Contribuiva a fare un po’ di quella musica che ci fece avanzare danzando. Scusate il linguaggio, un po’ adolescenziale, era l’età, erano i tempi…Ma la sostanza, a guardare negli occhi quelli al portone del Senato, o in cima alla Torre di Pisa, non parrebbe molto diversa. Perciò l’ho ricordata.
In fondo poi, c’è una specie di proclama di Nazim Hikmet. Anche quello non del tutto sbagliato. Poi, ancora sotto, c’è anche un estratto dal blog di Beppe Grillo, sia per rispondere a quelle brave persone che sbigottiscono davanti all’accusa di malafede al campione di malafede Saviano (“poveraccio, vive a trent’anni sotto scorta”, come se la santificazione ampiamente remunerata non servisse a compensare), sia per ribadire che il buono si prende dove si trova, anche in Grillo, (e l’errore si denuncia dove si trova), senza categorizzazioni apodittiche. Quanto alla buonafede del plagiatore professionista (anche Don Ciotti lo ha accusato di aver copiato da lui l’orazione di “Vieni via con me”), bisogna proprio aver tantissima buonafede per sostenere che uno che sta con Israele, con gli Usa, con tutti gli sbirri e propagandisti dell’impero e che nasconde le responsabilità dei politici nei rifiuti, sia in buonafede.
E tu oggi cosa hai fatto
mercenario poliziotto?
Ti sei messo elegante
per servizi da portiere,
un tantino degradanti,
alle case dei signori?
O hai corso in pantera
per schiaffarci in galera
e riportare al padrone
cento all’ora, entro sera,
l’osso tolto a colazione
da un dannato della Terra?
Ti sei messo in borghese,
un po’ ovvio, senza offese,
per servire da spione:
parrucchino e sulla pancia
pistolino e cravattone,
repression, ma con creanza?
O hai fatto il celerino,
robocop e aguzzino,
hai picchiato i pensionati,
hai sparato a un studente
e di fronte ai più incazzati
hai battuto dente a dente?
Poliziotto, servo, sgherro
Dentro nebbia e fuori ferro,
sei sfruttato e disprezzato,
dalla gente tua odiato
perché sei un traditore
e mai più un vincitore,
perché non sei mai insorto.
Se un dì sarai ucciso
ti si leggerà sul viso
ti si leggerà sul viso
che è morto un uomo morto.
Ti ricordi, poliziotto,
quel quartiere tutto rotto,
senza luce, acqua, cesso,
sotto ai denti fame a rabbia
e il destino degli oppressi:
un castello nella sabbia?
Ti ricordi quella scuola,
quella lunga e triste spola,
tra la noia e punizioni?
Sempre solo una lezione:
furberia, umiliazione,
o la fuga, emigrazione.
Tu ti sei dimenticato
Del tuo popolo piagato,
trenta luridi denari
per andar contro tua madre,
son bastati e per scordare,
per tradire figli e padre.
Hai voluto esser forte,
migliorare la tua sorte,
ma quell’arma che t’han dato
per salvare una classe jena
contro quei che hai rinnegato,
t’offrirà l’ultima cena.
***************************************************************************************************
Io sono comunista
Perché non vedo una economia migliore nel mondo che il comunismo.
Io sono comunista
Perché soffro nel vedere le persone soffrire.
Io sono comunista
Perché credo fermamente nell’utopia d’una società giusta.
Io sono comunista
Perché ognuno deve avere ciò di cui ha bisogno e dare ciò che può.
Io sono comunista
Perché credo fermamente che la felicità dell’uomo sia nella solidarietà.
Io sono comunista
Perché credo che tutte le persone abbiano diritto a una casa, alla salute, all’istruzione, ad un lavoro dignitoso, alla pensione.
Io sono comunista
Perché non credo in nessun dio.
Io sono comunista
Perché nessuno ha ancora trovato un’idea migliore.
Io sono comunista
Perché credo negli esseri umani.
Io sono comunista
Perché spero che un giorno tutta l’umanità sia comunista.
Io sono comunista
Perché molte delle persone migliori del mondo erano e sono comuniste.
Io sono comunista
Perché detesto l’ipocrisia e amo la verità.
Io sono comunista
Perché non c’è nessuna distinzione tra me e gli altri.
Io sono comunista
Perché sono contro il libero mercato.
Io sono comunista
Perché desidero lottare tutta la vita per il bene dell’umanità.
Io sono comunista
Perché il popolo unito non sarà mai vinto.
Io sono comunista
Perché si può sbagliare, ma non fino al punto di essere capitalista.
Io sono comunista
Perché amo la vita e lotto al suo fianco.
Io sono comunista
Perché troppe poche persone sono comuniste.
Io sono comunista
Perché c’è chi dice di essere comunista e non lo è.
Io sono comunista
Perché lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo esiste perché non c’è il comunismo.
Io sono comunista
Perché la mia mente e il mio cuore sono comunisti.
Io sono comunista
Perché mi critico tutti i giorni.
Io sono comunista
Perché la cooperazione tra i popoli è l’unica via di pace tra gli uomini.
Io sono comunista
Perché la responsabilità di tanta miseria nell’umanità è di tutti coloro che non sono comunisti.
Io sono comunista
Perché non voglio potere personale, voglio il potere del popolo.
Io sono comunista
Perché nessuno è mai riuscito a convincermi di non esserlo.
( NAZIM HIKMET)
********************************************************************************
Dal blog di Beppe Grillo
Ricevo e pubblico una lettera dell'oncologa Patrizia Gentilini sulle affermazioni fatte da Roberto Saviano nella trasmissione: "Vieni via con me" sulla camorra e i rifiuti.
"Caro Beppe,
la questione dei rifiuti in Campania è troppo importante perchè si possa permettere che vengano date informazioni distorte o comunque non rappresentative della realtà dei fatti. Per questo ti chiedo ospitalità nella speranza che questa mia arrivi all'attenzione di Roberto Saviano - che certamente stimo per tante sue testimonianze - ma che proprio per questo e per il ruolo che ha assunto, non può permettersi "scivoloni" di sorta. Affermare, come Saviano ha fatto in TV con 10 milioni di persone che lo vedono e scrivere su Repubblica (altri 2 milioni circa) che è la camorra colpevole del disastro dei rifiuti urbani in Campania è affermare una cosa non vera: nel processo in corso contro Bassolino e vertici di Impregilo&Fibe non vi sono imputati per reati "di camorra", ma per truffa e falso.
Qui le responsabilità non sono della camorra, ma della politica e se si assolvono gli amministratori e i politici che hanno combinato questo disastro si fa un favore lla camorra perchè la camorra si combatte asciugando l'acqua in cui nuota! Ed è bene sapere che le difficoltà a gestire nel modo giusto i rifiuti (raccolta domiciliare, centri di compostaggio e di riciclo) non vengono tanto dalla camorra quanto piuttosto da un intreccio perverso tra grandi interessi e politica, senza distinzione di parte, ne sappiamo ben qualcosa anche noi cittadini di una regione "rossa" quale l'Emilia Romagna...
Di certo poi Saviano non è aggiornato e non sa che non sono solo alcuni sparuti studiosi ad esprimere dubbi sulla innocuità degli inceneritori, ma intere associazioni scientifiche ed Ordini di Medici (come quello dell' Emilia Romagna o della Francia). Chi volesse farsi anche solo una idea del problema può leggere quanto pubblicato sul Sole 24 ore Sanità da parte del collega Pietro Carideo, od ancora la lettera aperta di noi medici ai cittadini di Parma, o le dichiarazioni fatte dall'oncologo francese , D. Belpomme, Presidente di ARTAC. E se ancora non bastasse riporto le parole del Prof. David Kriebel del Dipartimento Salute ed Ambiente del Massachussets che ha commentato un recentissimo studio - pubblicato sulla rivista Occup Environ Med - condotto da ricercatori dell’Università di Lione in un'area in cui sono attivi 21 inceneritori (studio che ha evidenziato su 304 neonati affetti da gravi malformazioni all’apparto genitale rischi statisticamente significativi -fino a quasi sei volte l’atteso - correlati all’esposizione alle diossine emesse dagli inceneritori).
Queste le parole del Prof Kriebel: “Lo studio.. suscita serie preoccupazioni in relazione ai rischi per la salute dovuti alle emissioni di impianti urbani di incenerimento dei rifiuti. Questo dato, combinato con l’evidenza di altri effetti negativi di questa tecnologia, dovrebbe essere di per sé determinante nella scelta della gestione dei rifiuti. Infatti, oltre ad essere molto pericolosi per la salute, tali impianti infatti:
1) provocano la produzione di ceneri pesanti e scorie tossiche comunque da smaltire
2) contribuiscono al riscaldamento globale
3) impediscono la riduzione dei rifiuti e il riciclaggio, poiché una volta che questi impianti costosissimi sono stati costruiti , i gestori vogliono avere garantita una sorgente continua di rifiuti per alimentarli".
Ripeto, non pretendo certo che Saviano sappia tutto di rifiuti , ma spero si renda conto che con il suo intervento - certamente suo malgrado - è stato funzionale alla promozione del "ciclo integrato", ovvero quello che prevede un'importante quota di rifiuti da incenerire e l'utilizzo successivo delle ceneri residue.... nel cemento!
Oggi - fortunatamente - è possibile il recupero pressochè totale della materia (compreso frazioni fino ad ora difficilmente gestibili come pannoloni/pannolini): non si sprecano risorse, si crea occupazione e soprattutto si salvaguarda salute ed ambiente. O vogliamo forse perpetuare la diabolica spirale della distruzione di materiali preziosi, della cementificazione del territorio, dell'immissione di veleni di ogni tipo con danni gravissimi alla salute e all'ambiente?" Patrizia Gentilini