Catania, 25 aprile
“Una cosa è assodata: ciò che è moralmente errato non potrà mai essere di
beneficio, anche s ti permette di trarne qualche vantaggio. Il mero atto di
fede che un corso d’azione errato possa
costituire un vantaggio è pernicioso”. (Marco Tullio Cicerone)
“La
grande maggioranza dell’umanità è soddisfatta delle apparenze, come se fossero
realtà. E spesso è influenzata più dalle cose che sembrano che da quelle che
sono”. (Niccolò Machiavelli)
“Un
patriota deve sempre essere pronto a difendere il suo paese… contro il suo
governo”. (Edward Abbey)
Se ne sono viste di tutti i colori
intorno a questo 25 apprile 2014. Dal nero-pece, al rosso-bandiera, passando
per tutta la gamma dei gialli-sindacato, giallo-neri, giallo-verdi, grigi
trasferibili, rosso-bruni, rosa-Sel … C’è perfino il nero-seppia, il nero che
più nero non si può, ma ne parlerò dopo.
25 aprile, festa della liberazione.
Dicono tutti così. E’ da un bel pezzo che la definizione mi pare, più che
insufficiente, strumentale, mistificatoria. Specie da parte di quelli che così
la chiamano scappellandosi davanti agli Stati Uniti. Qui, se di liberazione si
deve parlare, si deve rendere grazie e omaggio ai partigiani, in primis a
quelli delle Brigate Garibaldi che al coro dell’insurrezione hanno dato il la,
e a quelli che li sostenevano, fino a trarne indicazioni per la Costituzione.
Una costituzione oggi da difendere coi denti, anche se non è proprio la più
bella del mondo, come vuole la retorica, a partire da quell’articolo 1 che ci
fonda tutti sul lavoro, indifferentemente se sia quello di Marx, o di
Treu-Ichino-Renzi. Andiamo a vedere le costituzioni del Venezuela, della
Bolivia, dell’URSS, di Cuba (per quanto quest’ultima oggi non in grande spolvero), e avremo un’idea di come andrebbe riformata. Liberazione, sì, dal fascismo e
dall’occupazione straniera. Perchè gli americani semmai hanno remato contro, da
quando tagliavano le armi ai partigiani rivoluzionari a favore di quelli
bianchi e badogliani, a quando, con il Piano Marshall, ci hanno incatenato al
carro del nuovo imperialismo capitalista Usa e, con il Patto Atlantico e la
Comunità Europea, alla nuova occupazione straniera. Con il plusvalore, garante
italiano dell’operazione, della cogestione dello Stato per mano dell’imperitura
coalizione mafia-istituzioni. Ieri con il bandito Giuliano, oggi con le SpA
all’opera in Valsusa, Sicilia e ovunque si muovano mattoni o voti.