L'APOCALISSE E I SUOI FRATELLI
Che gli uomini non imparino molto
dalle lezioni della Storia è la più importante delle lezioni che la Storia
insegna. (Aldous
Huxley)
Il peggiore peccato contro la
mente umana è credere a fatti privi di prove. (Aldous Huxley)
Su “il manifesto” Fratello
Da
sempre il nemico “interno”, cioè quello che reclama di collocarsi tra le tue
file, magari per buonafede tanto
ignorante quanto presuntuosa, o piuttosto per scaltra impostura, o ancora per
ottusità da calcificati dogmatismi, è da individuarsi come il più insidioso
rispetto a chi ti si oppone frontalmente e senza remore. Nel “quotidiano
comunista il manifesto” ritengo siano presenti tutte e tre le fattispecie. Me
ne occupo sovente a dispetto del fatto che la sua presenza editoriale è da
tempo agli sgoccioli, deludente fino all’esasperazione per chi riesce ad
attenersi a una linea di aderenza alla realtà come rappresentata
indefettibilmente da principi marxisti, in particolare dopo la brutale estromissione
dei personaggi delle fasi iniziali, peraltro pure costoro inquinati da elementi
delle tre categorie sopra elencate. Rimane uno zoccolo duro di poche migliaia
di lettori in progressiva estinzione. Si aggrappano alla testata sedicente
comunista e, o sono segnati dal fideismo cieco con cui ne ha eliminato
l’autonomia critica la tradizione stalinista-togliattiana, in grado di farli
attraversare disinvolti qualsiasi mutazione genetica, o non sono in grado di
reperire fonti alternative, perlopiù non cartacee, o pensano che valga ancora
la pena leggere quel giornale alla vista di uno sparuto numero di firme
dignitose, marginali o esterne alla redazione, capeggiata dalla più inetta dei
direttori susseguitesi nei decenni.