https://youtu.be/3vfayJiYcCw
https://comedonchisciotte.org/sancho4-fulvio HYPERLINK "https://comedonchisciotte.org/sancho4-fulvio-grimaldi-operazione-covid-il-piano-di-cancellazione-dellumano/"
Un anno di Covid, un anno di guerra all'umano.
Il commento di comedonchisciotte
Puntata speciale, a un anno dallo scoppio della pandemia – così si scrive, ma si legge “dall’inizio dell’Operazione Covid”. In questa puntata densissima di contenuti e di significati, Fulvio Grimaldi fa parlare i dati, le cifre, gli scenari di questo primo anno di pandemia e ne dà una lettura spietata: il disastro pianificato dalle élites globaliste non è solo economico, ma umanitario. La “distruzione creativa” ha azzerato soprattutto il piano delle necessità immateriali, quelle che nutrono lo spirito e si fondano sulla socialità. Arte e sport e tutte le altre pratiche che esprimono la vitalità e lo spirito dell’uomo, non avranno posto nel Mondo Nuovo che questa guerra dei pochi contro i molti, dei capitali contro le vite, vuol creare.
Seguono approfondimenti su:
– Varianti e Vaccini: l’accoppiata mortale
– Greenwashing e legami con la mafia: la vera natura del governo Draghi
– Come Grillo ha sfruttato e distrutto il M5S
– La battaglia di Alex Schwazer continua
Conduce Massimo Cascone, produzione Bagony Snikett
Il commento mio
Il trabiccolo targato “governo” che, in una precedente intervista di “comedonchisciotte”, ho paragonato al carretto di Pinocchio trascinato da somari e guidato dall’Omino di burro bancariota, con a bordo tutto il misciume di speranzosi di paese dei balocchi, è dagli anni ’90 che procede contromano, facendo una serie di frontali e di testacoda. Fa un mucchio di vittime e tanti disastri, ma si rattoppa e procede. Mentre il paese dei balocchi si rivela, come suole nell'era digitale, un illusorio fenomeno virtuale, il trabiccolo si ritrova ad attraversare lande inusitate. Alle briglia omini di burro che si danno il cambio, il carro passa da terre semi-aride ad aride, a semidesertificate, a deserto pieno, privo di ogni forma di vita. Sempre avanti, verso la meta dei balocchi. Via via, scompaiono le oasi. Prima quella chiamata "Vacanza", poi la "Viaggi", la "Natale", la "Capodanno" e, ora, anche la "Pasqua".
Benvenuta Madame Variante
Per invogliarci a procedere su un terreno tanto avverso, ci voleva qualcosa di ancora più avverso. I moltissimi e paurosi effetti associati a tale aggettivo nel caso dei vaccini, non sono bastati. Ora ce ne assicura la moltiplicazione il vaccino della Johnson & Johnson, perla di Big Pharma pregiatissima, anche per i massicci effetti penali realizzati, visto che curava i corpicini dei nostri bimbetti con talco mescolato a benefico amianto. Poca roba, comunque, al confronto della concorrente Pfizer, dal vaccino arrivato mezz'anno prima, grazie al salto delle prove, e proiettato al primo posto dalla forza di una delle più ricche e lunghe fedine penali dell'universo mondo (vedi Wikipedia).
E non finisce qui. Alle variante di vaccini si sono accoppiate le varianti del Covid, quale ingrlese, quale brasiliana, quale sudafricana, quali le 240 (bum!) indiane. Il terrore che languiva e che si stava dissipando tra i malandrini degli incontri e degli spostamenti abbisognava, per rivivere ed espandersi, di varianti. Ora, tutti sappiamo da secoli che i virus, specialmente quello dell'influenza, oggi detto Covid 19, produce varianti a gogò. Epperò codeste sono sempre state affrontate dallo stesso vaccino (per un po' l'ho preso anch'io e mi sono preso le bronchiti, poi non più e niente più bronchiti) e non è successa nessuna apocalisse di restrizioni e sterminii economico-social-sanitari. Bravo gonzo! Costì mica siamo nei tempi dell'influenza! Costui, o grullo, l'è il Covid! Vai, pedalare!
Dal binario 21 al carro dell'Omino di burro
Da noi siamo fortunati. Abbiamo la famosa "semplificazione" dello Stato in azienda, anzi in consorzio di aziende, con tanto di good company e di bad company. La seconda essendo un paese dei balocchi virtuale, tutto fregature, ma che poi produce asini reali, destinati al mercato. Dove li si vende per fargli girare la macina, o rompersi le zampe nel Circo. Un po' come il paese dei balocchi ventilato ai migranti dalle ONG e che, poi, diventa il mercato dei raccoglitori di pomodori.
La Good Company, da Draghi attraverso Ciampi, Prodi, D'ìAlema a Renzi e Conte, è lo Stato Azienda. A tener conto dei vari interessi, interni ed esterni, anche Stato Consorzio. Nel Consiglio d'Amministrazione del Consorzio, ci sono i consiglieri: l'Homo Forbicus, Cottarelli, l'Homo Amanuensis (Giavazzi, lo "scriptwriter" per le lettere e i programmi del direttore generale, Draghi), l'Homo Cementensis (Ramazzolo, responsabile Ambiente di Confindustria, ora capoufficio legislativo alla Transizione ecologica. Non ci sono parole).
Di partenza in partenza
Non ci manca davvero la memoria del "Binario 21", dal quale si partiva per pessima destinazione. Siamo di nuovo a una partenza di cui non ci fanno sapere e capire il Gran Finale. Mi perdonino coloro che s'indignano per ogni paragone con l'ineguagliabile. Il finale, stavolta, riguarda proprio tutti.
Come ci è noto da Collodi, l'Omino di burro conduce il tiro asinino per il morso del capofila. Ma colui che determina l'andamento e la direzione dei poveri animali è il cocchiere che sta a cassetta: "A cassetta stà il cocchier, né ci perde d’occhio, guarda dentro il cocchio poi sorride e chiude un occhio...."
E' "l'homo biotecnologicus cingolatus" che tira le briglie, con suoi due paggi assistenti sui predellini posteriori, l'homo elettromagneticus e l'homo pecuniarius. Nella stentata metafora, avrete riconosciuto i ministri Cingolani, Colao e Franco. Da destinatari di quasi l'80% del malloppone europeo sono gli incaricati del governo vero, post-balocchi, che ci farà completare il viaggio, oltre le estreme oasi e fino alla destinazione del mondo perfetto, transumano, tutto onde, cavi, schermi e niente corpi. Ma con una montagna di cambiali imprescrittibili. Ha pensato a ricordercelo la successora di Draghi alla BCE (che fortuna! E' una donna!): "Non illudetevi che i debiti vi siano mai rimessi!"
Comunque, prima di morire essicati sulla duna dove l'unico filo verde è quello spinato, in cima alla quale, in un'aureola di luce, ci compariranno, sorridendo e strizzando l'occhio come il cocchiere del carro, il capocomico, Bill Gates e, tenuto per mano, il suo ragazzo di bottega, Speranza. Proviamo perlomeno a morire come in Spagna, dove non si dice "è morto", condizione fissa e definitiva, ma "esta muerto", vale a dire morto al momento, mica per sempre, solo una transizione. Alla faccia di quella tua "ecologica", caro Superministro Roberrto Cingolani. E di chi t'è strammuort.
Domandina da orali alla Maturità (chi mai sa più scrivere): "Ma il Movimento 5 Stelle, maggioranza in parlamento, che fa?" Fa, fa. Chi di quà, sul damascato, chi di là, sullo strapuntino, chi oltre, in strada. Magari costoro si unissero e si muovessero, potrebbe ancora cambiar qualcosa.
"Chi vuol esser lieto sia: di doman non c'è certezza"