https://www.byoblu.com/2021/11/29/a-tutto-gas-fulvio-grimaldi-in-o-green-o-verde-ambiente-e-interessi/
O Green o Verde, “A tutto gas”. (Sulla copertina di questa puntata di “O Green o Verde” di Byoblu è rimasta una scritta che non c’entra con il contenuto della trasmissione, tutto dedicato all’invasione del gas e dei gasdotti nel hub Italia voluto dall’UE)
Una transizione ecologica come dio comanda (indovinare chi è dio)
A quanto illustrato nella rubrica "O Green o Verde", che mostra un belpaese già verde sprofondato nel "green" alla Greta e Cingolani, aggiungo poche considerazioni che, però, confermano l'assunto di un'aggressione all'Italia come neanche la Wehrmacht.
Nel mentre quelli delle "transizione ecologica" andavano baciando la pantofola dell'adolescente svedese sulla giostra green di Milano, si perfezionava la ragnatela che da tempo veniva tessuta da operatori del "servizio esteri" tutt'addosso al paese. Con al centro la Vedova Nera, Madame Gas. Una ragnatela descritta nella puntata della rubrica, che alle nostre popolazioni impone servitù infrastrutturali ad altissimo tasso di devastazione ambientale. E dove vengono fatti passare tutti i nostri bei gasdotti, se non lungo la traccia del massimo rischio sismico? Perlopiù in un paese primatista europeo del dissesto idrogeologico, che però nell'idolatrato PNRR è rimasto una mera svista.
Non c'è faglia senza tubo
Dice: costi e rischi per la comunità valgono il beneficio di energia, luce, calore, trasporti, produzione, per quanto inquinanti. Stai scherzando? Quando mai il King è suoi mallevadori, cortigiani e valletti, hanno avuto per fine la salvaguardia e la promozione della nostra di comunità? A noi resta solo la ragnatela. Ciò che la percorre va da altre parti.
Così, come da me ricordato in "A tutto gas", ci hanno costretti a far fuori l'unico gasdotto davvero utile, a buon prezzo, e poco invasivo, quello russo, che avrebbe appena sfiorato, a nord, il nostro territorio. Molto meglio realizzare quella ragnatela di tubi, inutile e dannosa per noi, e questo va benissimo, ma tale da garantire a quelli del Nord Europa gas di compensazione. Compensazione per quell'approviggionamento energetico che i rapporti geopolitici tra Occidente e Russia, sempre più messi in crisi, potrebbero far venire a mancare. Vedi quel North Stream tra Russia e Germania sul quale Biden e Putin fanno al tiro della fune.
Tutto il gas fatto correre sulle faglie sismiche dell' Appennino e che si incamera tra quelle della Bassa padana, è destinato a soddisfare requisiti esteri. Dalle nostre parti lasciano solo l'ecobomba..
Sardegna, greenizzare quanto resta dopo i poligoni
L'altra volta, "O Green o Verde" aveva raccontato la metastasi mortale che i carcinomi, chiamati poligoni, vanno spargendo sulla disperata e irredenta Sardegna. Poca roba per Draghi. Ora arriva il "green"! Come scrive Mauro Pili, uno storico combattente per la sua terra: "Una selva di pale eoliche, distese infinite di pannelli fotovoltaici (ma non erano stati inventati quelli a foglio di quaderno?) sui campi agricoli". Una vocazione storica nobilissima, preziosa per il Mediterraneo e oltre, culturale, economica, e sociale, ancora una volta violentata a beneficio del "Continente". Nulla abbiamo contro l'energia da sole e vento, sia chiaro, ma non quando sfasciano un paese e lo rivoltano come un guanto per far accendere le lampadine a Milano.
Non c'è nè fine, nè limite all'abuso, allo sfruttamento. Qui, anche con quel cavo elettrico tra Sardegna e Sicilia, la regione più bistrattata d'Italia (insieme alla Puglia. Prediligono umiliare le regioni più tenaci nel restare se stesse) dovrà produrre una quantità di energia superiore almeno cinque volte alle sue esigenze. Campi e bestiame sopravvissuti allo sterminio dei giochi esplosivi nei poligoni, spariranno del tutto. .
Dal rosicchiare all'azzannare
Dagli anni '90 dell'ultimo secolo umano, questo valvassore dell'Impero si adopera per sottrarci, a noi popolo, quello che è nostro in termini di terra dove siamo nati, prodotto del nostro lavoro, più o meno sfruttato che fosse e sia, svendendo la nostra roba e rosicchiando pezzi della nostra sovranità. Oggi da addirittura dei gran morsi. Con la cessione finale di TIM, massima espressione della nostra indipendenza, pari dignità e forza nei confronti degli altri Stati o Poteri, ha azzannato il pezzo forte della torta, la sovranità.. Nazionale, sociale, individuale. L'ha staccata dall' "espressione geografica" (Metternich, 1847), come qualcuno ha chiamato l'Italia, e l'ha consegnata, infiocchettata, a chi da tempo questo paese fa da scendiletto e guardia al bidone in giro per le di lui terre colonizzate.
Mentre noi continuiamo a dimenarci per districarci dalla ragnatela, ora anche sanitaria, il Migliore dei tessitori veniva omaggiato a Roma nientemento che da due primi attori del tempo presente: Jens Stoltenberg, caporale di giornata NATO e Klaus Schwab, Gran Visir dell'imperatore, addetto al Foro Mondiale, detto "economico", in cui far sparire un buon tre quarti del genere umano.
Un drago dal fuoco inceneritore e due anellidi dal veleno mortale per compiere l'opera.