“Niente rafforza l’autorità, quanto il
silenzio”. (Leonardo da Vinci)
“Chi non batte ciglio alla vista di sanguinosi
delitti conferisce loro propriamente l’apparenza delle cose naturali. Designa
il crimine atroce come alcunché di scarsa rilevanza quale è la pioggia e, come
la pioggia, altrettanto inevitabile. Già con il silenzio sostiene i criminali,
ma presto si accorgerà che, se non vuole perdere il proprio pane, non solo deve
tacere la verità, ma anche dire la menzogna”. (Bertold Brecht)
Siccome
c’ero, posso smerdare le fetide intese tra garzoni di bottega del regime di
destra e di “sinistra”, con l’impossibile Norma Rangeri (“il manifesto”) e quel
figlio di povera donna, Mentana (“La7”), uniti sull’inginocchiatoio davanti
alla Triade dei celebranti Napolitano-Letta-Alfano. Non c’è stata nessuna
guerriglia ieri a Roma, Campo de’ Fiori, mentre, al sicuro tra i cristalli di
Murano, le poltrone Luigi XVI e i tappeti Shiraz, decidevano di lanciare la
guerra ai loro stessi territori, frantumando le Alpi tra Piemonte e Savoia con
il maglio da 24 miliardi TAV. Saccheggio e devastazione di territori e genti,
ma fondamentale asse logistico per speculatori, mafie, Nato ed Eurogendfor (la
nuova polizia sovra- e anti-nazionale europea). Ma di guerriglie e violenza
hanno blaterato, pronubi delle militarizzazioni sociali importate da Israele e
Usa, i media di regime e di cripto-regime. Devastazione e saccheggio è, nel classico repertorio
dell’inversione della realtà della neolingua praticata a partire da “interventi
umanitari”, “diritti umani”, “operazione di pace”, l’imputazione inventata per
i No Tav della Val di Susa che non calano le braghe davanti a stupratori con
ruspe, manganelli e pubblici ministeri con le zanne.