Convoco i popoli indigeni e i movimenti sociali
dell’America Latina a formare un unico fronte e a unirsi nella difesa della
democrazia in Paraguay e del presidente Lugo. (Evo Morales)
Prendete l’esempio della monarchie reazionarie
del Marocco, o dell’Afghanistan. Tutti i comunisti degni del nome le devono difendere in caso di aggressione
delle potenze coloniali. In altri termini, si deve stare dalla parte del più
debole e mai abbaiare contro di lui insieme agli sciacalli imperialisti. (Vladimir Lenin)
Il giorno in cui vediamo la verità e cessiamo di
dirla è il giorno in cui incominciamo a morire. (Martin Luther King)
La cosa più importante nel bottino della vittoria
è il privilegio di scrivere la storia. (Mark
Alexander)
Essere ignoranti della propria ignoranza è la
malattia dell’ignorante. (Amos
Brenson Alcott)
.
Scusate gli spot, ma conviene vedere e, a
me, conviene far girare per continuare a operare.
Condor II, capitolo secondo
Siamo al secondo
colpo di Stato, dopo l’Honduras, del Premio Nobel per le Sette Guerre, Barack
Obama. Di cui “ a sinistra”, mentre se ne avalla lo stupro della libera Siria,
si esalta la disponibilità ai diritti civili delle coppie gay, mentre nel
giorno del golpe in Paraguay, il “manifesto” celebra in prima pagina e con
megafoto la “civiltà romana” del Gay Pride (di cui è perlomeno azzardato dire
che sia di sinistra). A ognuno le sue priorità. Qui ripercorriamo brevemente
gli eventi in Asuncion e poi ne illustriamo i retroscena. Fernando Lugo,
vescovo autospretato, detto “il vescovo dei poveri” per il suo impegno sociale,
nel 2008 è eletto trionfalmente alla presidenza del Paraguay, paese incastonato
tra Brasile, Argentina e Bolivia e obiettivo strategico degli Usa nella
ripetizione dell’Operazione Condor (dittature latinoamericane anni ’70-’90).
Questa volta per la sua posizione a cavallo del massimo aquifero del Sud
America, il suo potenziale agroindustriale in chiave OGM, la sua posizione di
cuneo tra Stati sfuggiti al controllo Usa: Argentina, Brasile, Bolivia,
Uruguay… Alle elezioni per le due camere del parlamento stravincono però le
forze politiche dell’oligarchia latifondista, eredi coerenti del dittatore
nazista Stroessner che aveva governato per 35 anni, legate agli Usa, prone alle
multinazionali, sostenute da un apparato politico, mediatico e militare che
Lugo non ha saputo bonificare, nonché dalle spie Usa annidate nell’Ong USAID e
nelle Ong europee, e da quelle operanti nell’ambasciata Usa.