sabato 30 ottobre 2021

LA NUVOLA E LA GRANDINE --- Nascosti dietro a un apparato da conquista della Libia, i complottisti tramano


https://www.youtube.com/watch?v=-w3ob_rOFfk

“Sancho”: intervista su guerre nascoste e dintorni.

L’Infezione è la paura

Quando c’è una paura, suscitata per uno scopo e quello scopo si fa fatica a raggiungerlo, tocca creare una paura più forte, e poi un’altra ancora più forte. E così via. Succede di questi tempi con i tamburi di guerra, percossi più che mai. Ma solo relativamente a una, o due, al massimo tre guerre. Tutte e tre da condurre in termini di conflagrazione nucleare. Di altre guerre, quelle vere, quelle in atto, si parla poco o niente. Succede, come ho ricordato nel programma “Sancho”, con la continua minaccia, propagandata da tutti i media, da analisti d’ogni parte, da pacifisti e guerrafondai, di una prossimissima guerra tra USA e Cina, di un'imminente con la Russia, o di una prossima di Israele e USA contro l’Iran (peraltro iniziata da tempo in chiave strisciante, di terrorismo ed economica. Ricordo Giulietto Chiesa che, a ogni incontro pubblico, già vent’anni fa pronosticava come imminente la guerra alla Russia e, dal momento che lui su questo argomento era il più preparato, toccava credergli.


Chiaro che una guerra mondiale e perdipiù atomica, non può non spaventare a morte il colto e l’inclita, seminare il panico, la depressione, indurre la gente a scavarsi rifugi, non fare più figli. Se oggi politica e media agitano con tamburi, cimbali e corni tibetani questa apocalisse, del tutto ipotetica e, a mio avviso, inattuale finchè non avranno prima cambiato, a forza di paure e bacilli, le società umane (da vecchio fesso, mi posso sbagliare), è che tocca esaltare una paura più debilitante e paralizzante di quella suscitata dalla nuova peste. E, da lunga pezza, anche la paura della “catastrofe climatica” ( Verdi, Gates, Papa, Biden e High Tech). Questa a sua volta doveva potenziare la minaccia di un terrorismo dilagante dalla Libia a Boston, da Parigi, Nizza, Londra, Berlino e Monaco, a Mosul e Tunisi. Infine, Gebrejesus, Gates, Draghi e. giù, giù, fino a Fiugliuolo, a superarli tutti.

Guerre promesse e guerre nascoste

Insomma le guerre, o guerricciole vere, tutte mosse dall’intento di togliere di mezzo turbative e ostacoli al procedere dello schiacciasassi imperial-globalista, meglio non pubblicizzarle troppo. Lasciamole nella nebbia di invenzioni demonizzatrici fatte diffondere da pirandelliane parvenze di giornalismo, come gli imperial-antifascisti Repubblica, Il Corriere, La Stampa e, nel suo piccolo, il manifesto.  Pensiamo ai jihadisti ISIS e vari attivati nel Sahel, per consentire a francesi e sussidiari italiani di rubare uranio e altri minerali; agli stessi sparsi sull’Afghanistan per vendicarsi della fine delle ruberie e delle stragi godute per vent’anni; agli ISIS utilizzati da USA e Sauditi per riuscire finalmente a eliminare gli yemeniti dalla faccia della Terra. 

Pensiamo in particolare al Myanmar, che i sinistri sfottono chiamandolo ancora, come i colonialisti britannici, Birmania. Qui, il paese si è tolto dai piedi la mina amerikana Aung San Suu Kyi, accusata di traffici di materiali “dual use” per una bella rivoluzione colorata. Dopodichè la quinta colonna da lei coltivata negli anni, esclusa dal potere, ha avuto l'incarico USA di frantumare la nazione. Nel paese che ha avuto l’ardire di volersi sovrano e prestarsi al passaggio al mare della Via della Seta cinese,  questa Isis buddista si è armata e prova a lavorare insieme a una serie di guerriglie impegnate da anni a creare il caos finalizzato a un tranquillo narcotraffico. 


Una storia lunga generazioni. Il capo del filo sta nascosto in alto e nel tempo.



 Torniamo alla strategia della paura. Sì, cari amici, è una catena che da decenni ci vanno avvolgendo tutt’intorno a mente e corpo. Per mezzo secolo, per farci tremare e obbedire, ce l’hanno menata con l’orso sovietico e con i cavalli alla fontana di San Pietro (vista la storia della Chiesa e quella socialcomunista, quasi quasi mi sarebbe potuto andar bene). Poi con quei cavalli ormai addomesticati, specie in Italia, ecco che sono arrivate svariate pesti mortali, dall’AIDS (dove la peste era il rimedio, l’ATZ ritirato nel 1996 dopo averne ammazzati altro che l’HIV) all’aviaria, alla porcina, alla mucca pazza… Ogni volta siamo saltati sulla sedia. Paura per noi , ma anche terrore che arrivasse la “canina”, con conseguente mattanza dei nostri cani. Abbiamo svuotato dispensa e frigo e siamo diventati vegani. Con un salto progressista di ventimila anni, ci siamo ritrovati a nutrirci di bacche. Vegetariani, poi vegani, quindi erbivori e basta.

Tutti passetti – il burino dice “step” – verso la meta da secoli prestabilita: il Nuovo Ordine Mondiale. Un ordine smaterializzato al punto da renderci ologrammi, fluidi e fluttuanti alla Zan. Sempre che non invitati a togliere il disturbo del tutto.

Buone cose dal G20 = Sangue dalle rape 

 


Abbiamo avuto il privilegio in questi giorni del G20 e del COB26 a Glasgow, in cui lo stato d’assedio a Roma, bella reminiscenza del Bava Beccaris milanese, ha fatto capire ai reprobi del pass che un Genova G8 è sempre alla portata di mano, tanto per capirci. Carlo Giuliani, ragazzo, ce lo ricordiamo tutti. Un'offesa alla sua memoria aver fatto passare il connazionale, quasi coetaneo, Giulio Regeni, per uno come lui. Storie opposte.

Quelli che, protetti da carri armati, cecchini e droni,  grazie alla simpatia che suscitano ovunque appaiano, abbiamo visto fare comunella nelle due città, nel segno dell’intesa, della complicità e del più o meno comune intento, sono anche quelli che due mesi fa scapparono dall’Afghanistan. Un togliersi dai maroni dopo vent’anni di sevizie, ma lasciando quel popolo liberato in preda all’Isis e alla fame. Anzichè bombe e fame, Isis e fame, stavolta imposta dal criminale congelamento dei fondi dello Stato, collocati dai precedenti fantocci in banche occidentali e Nato.



Sono gli stessi che hanno raso al suolo Libia, Iraq e Siria, che stanno sbranando lo Yemen, provando a metterne i resti nelle mani del loro mercenariato terrorista. Sono gli stessi che hanno collocato mine esplosive sotto forma di forze speciali, Ong, covi colorati in quasi tutti i paesi del mondo e si sono appropriati di giornali e media che queste attività le chiamano “diritti umani”. Sono coloro che sopravvivono grazie a rapine, omidici mirati, genocidi mirati, truffe, inganni, intrighi e costumi osceni.

Sono gli stessi che o acconsentono, o guardano dall’altra parte quando Israele scatena i suoi coloni, i suoi carcerieri, o la sua soldatesca contro donne, uomini, bambini inermi, ne azzanna i terreni, ne ruba le coltivazioni, ne polverizza le case. Maestro di tutti i terrorismi, bolla di terrorismo le associazioni palestinesi che osano difendere le pezze di diritto umano rimastegli dopo oltre mezzo secolo di vessazioni, espropri, massacri. Unici diritti umani reclamati che non siano contaminati dall’ipocrisia. 

Amici, che avete l’indulgenza di avermi seguito fin qui, ma vogliamo finalmente chiederci, e chiedere ai sorci chiusisi in casa per volerci credere, se possano essere costoro - questi della Nuvola di Fuksas, o dell'Exhibition Centre di Glasgow, questa gente che, anche se gira per palazzi, abita in castelli e passeggia nei suoi parchi, non ha la più pallida idea di niente, se non di come riempire il caveau, a forza di sangue, sudore e  vita nostra - a salvare il pianeta, farci vivere bene, pulire la Terra? Gli ospiti di uno come costui?


Facciamoci una domanda e diamoci una risposta. E agiamo di conseguenza.


venerdì 29 ottobre 2021

Costruire un nemico, fare la vittima e colpire col consenso --- ATTACCO AI BAMBINI, GUERRA ALL'UMANITA' --- Dopo l'uragano propagandistico, la stoccata legislativa


https://youtu.be/EwBWd-SWLnM 

https://www.youtube.com/watch?v=EwBWd-SWLnM

Link a “Il Vaso di Pandora”. Intervista di Carlo Savagnago a Gianluca Marletta e Fulvio Grimaldi sul DL di Alessandro Zan affossato al Senato.

Diciamo subito una cosa che è una certezza e basterebbe un sondaggio su un qualsiasi campione per confermarlo. Il Disegno di Legge Zan sull' omotransfobia e quant'altro se sottoposto al voto della popolazione italiana, racimolerebbe un consenso paragonabile a quello di un Calenda qualsiasi. Gli sconfitti dell'assalto alla riproduzione della specie umana attraverso la cosiddetta "fluidità dei generi" prospettata ai bambini addirittura nell'infanzia, hanno gridato in coro, col sostegno dei soliti media di corte, che il Parlamento ha manifestato la sua arretratezza rispetto a un'Italia vera, già molto più avanti in termini di civiltà. 

Sottopongano questa asserzione a un referendum e poi vediamo. Chiedano anche che cosa ne pensano gli italiani di donne noleggiate per l'utero e lo strazio della separazione, oppure della famiglia omogenitoriale, nella quale al bambino è imposto un unico modello di sesso e negato il modello dei diversi e complementari con cui la natura assicura la continuità e la molteplicità fondamentale a garanzia della vita umana.

Del resto bastano le contraddizioni in cui inciampano. Ho sentito l'emissario siculo di Renzi, Faraone, lamentare che i retrogradi intolleranti che al Senato hanno votato contro il progettino di Zan, lo avrebbero fatto "solo per raccattare voti". Più chiaro di così. 

"Mani in alto"!

La Società Pediatrica Italiana deve essersi formata negli Istituti, intitolati alla "Strage degli Innocenti" del 7 o 4 a.C. che il magistero di Erode ha diffuso in tutto il mondo. Un modello  che ha vagamente ispirato anche Kurt Hahn, creatore in Germania dei Collegi del Mondo Unito negli anni del nazismo e poi trasferitosi nel Regno Unito. Collegi per virgulti delle classi dominanti perchè imparassero l'arte dell'infiltrazione e della destabilizzazione in sintonia con interessi e azioni della CIA americana. Ricordiamo che Giulio Regeni in quegli istituti si è formato.

Uscito dal seminato con questo excursus in quanto viene propagandato come difesa dei diritti umani, torniamo a bomba, i pediatri italiani. Mentre da tutto il mondo si levano gli allarmi, gli spaventi, le denunce dei pediatri e dei medici in generale contro la funesta decisione di iniettare il presunto anti-morbo anche nei bambini dai 5 (poi anche 3) agli 11 anni, i nostri addetti ai bambini, anche nella loro espressione organizzata, quel rovinoso strumento di diffusione di effetti avversi, lo invocano, raccomandano, promuovono.

Il DL Zan, mostruosità anti-umana è stata felicemente affossata da un Senato uscito dal coma draghiano  per manifestare un rimasuglio di senso di responsabilità. Non fosse che si tratta di mera strrumentalità in vista degli schieramenti per il Quirinale così anticipati. I medici per bambini di cui sopra, categoria addetta alla salute e allo sviluppi degli infanti, cosa pensa della legge svaporata? Sarebbe interessante saperlo, ma non si ha notizia di un qualche suo sussulto in difesa dei bambini dagli assalti che gli vengono portati da tutte le parti, compreso questa. 

Sarebbe anche interessante sentirne qualche rilievo sul dato che, grazie alla plandemia e relativi turbe psicofisiche, i bambini stanno ingrassando. Negli USA è già raddoppiata la massa corporea dei ragazzi, mentre in Italia, imposte le chiusure, negati gli sport e cercata consolazione nell'alimentazione, la percentuale dei bambini e ragazzi obesi è passata dal 19,3% al quasi 23%. La chiamano "covibesidy" e favorisce l'infezione.

Una legge inutile perchè teutologica rispetto a quelle già esistenti contro ogni discriminazione e violenza, che si definisce contro "l'omotransfobia", quando, affetta dal proselitismo di ogni lobby di minoranza, dell'omotransfilia voleva fare polo d'attrazione per i vulnerabilissimi frequentatori delle scuole.

Tentativo di riduzione della specie attraverso la manipolazione della nostra, nell'età età aggredibile da ogni influenza o condizionamento - film, moda, adulto, media, televisione, glorificazioni di ogni tipo - perfettamente inserito, non meno che la manovra sanitaria, nella strategia della globalizzazione e del Grande Resettaggio. Con l'obiettivo centrale di contrastare l'omotransfobia nelle scuole, nemico pompato oltre ogni realtà sia lì che nella società, stabilendo, tra tutte, un'unica opinone lecita. 

 


Si voleva arrivare a esperimenti genetici di carattere mengeliano, come venivano praticati (prima dell'intervento del governo) dalla clinica Tavistock di Londra. Fino a ieri vi si coltivava il cambio di sesso a partire dalle elementari. Bastava che un bambino, sotto pressione di chissà quale volubile impressione, si mostrasse interessato alla "transizione" perchè partisse il blocco della pubertà con corredo di ormoni. 

Ci ha dato un certo godimento lo scatenarsi del livore di politici e media di servizio, di fronte a questo ripensamento del parlamento relativo ai suoi compiti di salvaguardia del giusto e del buono nella società. Ovviamente con il solito Mentana, del canale uscito dalla bottega di George Soros, che dedicava mezzo tg alle geremiadi del propugnatore della legge, Alessandro Zan.

Non c'è da meravigliarsi in un paese, in un mondo politico-mediatico che non ha mai avuto nulla da rilevare sull'osceno e pervertitore uso di bambini negli spot televisivi. Mercenariato avviato da genitori prosseneti, a dire cose non vere e, soprattutto, non proprie, per gabbare il consumatore. Che adulto ne verrà fuori?

Ho visto la notizia che ci sarebbero  molti neonati ricoverati per una grave malattia respiratoria , il virus sinciziale, che di solito si manifesta in un'età posteriore, ma quest'anno, invece, con notevole anticipo e quindi assai maggiore gravità, e dalla quale il feto viene protetto dal cordone ombelicale della madre. In questo caso, trattandosi di neonati di uno o due mesi, le madri sono state probabilmente vaccinate e questa potrebbe essere una delle "reazioni avverse". E' un'ipotesi tutta da verificare, ma alla luce  della molteplicità di effetti avversi che segnano la parabola di questi cosiddetti "salvavita", è d'obbligo approfondire. La notizia è uscita su google "neonati intubati" e si parla comunque di "popolazione senza più anticorpi". Non si ridurrebbe anche così "l'eccesso di popolazione sulla Terra"?


Per Carlo Giuliani


Pensando "globalisticamente", non dovrebbe stupire che sono sempre gli stessi a impegnarsi su certe cose, di valore tattico all'interno di una strategia, appunto, globale. Si tratti della colonizzazione armata dei paesi "arretrati", sotto "dittatura", che "violano i diritti umani" (da che pulpito!), o di trasferimento di migranti dai loro paesi ai nostri campi di pomodoro, dell'esecrazione degli uomini in quanto tali ( meglio se bianchi o gialli), di terrorismo da "catastrofe climatica", di colpi di Stato dei buoni chiamate "rivoluzioni colorate", o dei cattivi chiamati "colpi di Stato", di cortei belli, quando fossero contro la "catastrofe climatica", o di cortei bruttissimi, quando siano contro la "catastrofe della libertà".

Concludendo la traiettoria della globalizzazione che riguarda il ruolo di bambini e ragazzi nel perseguimento del Nuovo Ordine Mondiale, una menzione speciale va riservata ai bravi e compiti giovani di FFF e affini. Gli unici che nel corso del G 20 possono manifestare, marciare e non sono, come invece i reprobi della arcaica lotta per la libertà, nel mirino di droni, cecchini, idranti e, chissà, armi da fuoco. C'è sempre una "Genova G8" pronta per noi.




giovedì 21 ottobre 2021

A Trieste il regime ci ha messo la faccia. Che fosse brutta, si sapeva. --- TESSERA DRAGOFASCISTA E CLASSE OPERAIA --- Violenza di Stato contro nonviolenza di cittadini

 


https://www.youtube.com/watch?v=6Sn-IUxt-k8 

https://comedonchisciotte.org/sancho-6-ii-stagione-fulvio-grimaldi-la-resistenza-italiana-contro-la-nuova-dittatura/ 

"Sancho": mia intervista: "Botta e risposta" 

Il governo dei draghi e il suo braccio violento

Il governo dei draghi e il suo braccio violento al Viminale infilano in una pacifica manifestazione di gente saggia e previdente, che ha capito tutto e che, pacificamente, va in piazza per l'ennesima volta, un gruppo di violenti disadattati e li scorta fino all'obiettivo da sfasciare. Da rompere insieme ai tre poveri gendarmi lasciati lì a fare le figurine belle e sacrificabili (cosa che da sola varebbe dovuto innescare il passaggio delle intere forze dell'ordine tra le fila dei manifestanti). Poi manda in piazza gli sfasciati, trasformati da servi gialli del potere in eroi dell' antifascismo. Ai non storditi da Mentana, o Formigli,  risulta che fanno tutto questo in difesa di un iperfascismo 2.0, detto anche totalitarismo biopolitico. Si chiama paradosso ed è utile nel confondere e controllare le masse.



 Il governo dei draghi e il suo braccio violentissimo infieriscono per ore, con armi provoca-Covid, polmonite e cataratta, su un gruppo di pacifici e inermi portuali, inermi e, non contento, li riscaldano, fradici come sono, a suon di roventi manganellate. Provvedimenti inevitabili, anzi, dovuti, per chi contesta il green pass - misura di Draghi, non legge di natura -  ed è un potenziale terrorista, certamente fascista, strutturalmente violento e che, da ottuso bifolco, abbassa a livelli infimi il QI medio degli italiani.



 E che dice, il presidente, che dice?

Il presidente di tutti gli italiani, assiso su un colle dal quale vede benissimo San Pietro, Palazzo Chigi e, appunto, il Viminale, ma non molto di ciò che sta sotto, elargisce alla folla il suo sereno ed equo giudizio: "Sorprende e addolora che proprio adesso che vediamo una ripresa incoraggiante, economicamente, socialmente, culturalmente (l'ho detto sopra, cosa si vede dal Quirinale),esplodono fenomeni, iniziative e atti di violenza, di aggressiva contestazione, quasi a voler ostacolare, intercettare la ripresa che il paese sta vivendo".

L'accusa è pesante, gravissima. Sabotaggio delle buone sorti della nazione, alto tradimento, si direbbe. Ascoltate in tv queste solenni e gravi parole, me ne sono andato a letto molto tranquillizzato. Le nostra autorità  non consentiranno più a nessuno, nemmeno a Lamorgese, di andare - o mandare energumeni - ad assaltare la CGIL, di incoraggiare dal palco sindacale di San Giovanni allo sgombero e pestaggio di operai a Trieste e, appunto, a forze dell'ordine di ridurre portuali in poltiglia fradicia a forza di mazzate idriche. La ripresa può procedere e, così, l'abbuffata dei migliori e dei loro sponsor.

Un filo nero che viene da lontano

Il filo nero come il catrame nel quale questi cementificatori di prati e di menti hanno avvolto il paese, per poi porgerlo in queste condizioni agli esiti politici della nuova peste e al suo potenziatore genico, si è fatto regime del terrore globale. Non si tratta di guerra a un morbo. Si tratta di un morbo che si pretende di combattere con un contromorbo più nocivo. In altre parole si tratta di condurre una guerra contro un popolo che si pone fuori dagli schemi, usi e profitti pianificati dall'oligarchia globalista e totalitaria. Tanto da non ritrovarci più come il popolo del presidente di tutto il popolo. Una guerra per il controllo totale su individui e società, col complementare annientamento delle identità nazionali, sociali, culturali, lavorative, storiche. 

A questo servono governi come quello del collaudato banchiere goldmansachsiano ed eurocentrale. Un regime di non eletti, con un parlamento in time out, di amministratori degli interessi dei giganteschi accorpamenti economici e delle relative aristocrazie famigliari. Un regime protetto dallo scudo di un apparato mediatico comprato e cooptato, a difesa dalle rivendicazioni costituzionali di un popolo che si vuole rinchiuso ed escluso. Rivendicazioni considerate arcaiche, obsolete e controproducenti per tutti gli ambiti nei quali si realizzerà l'avvenire.



Le Moire cambiano partito

Le Moire, o Parche, sono le tre figure femminili divine che sovrintendono ai destini dell'uomo, tessendono il filo e tagliandolo quando la vita terrena deve concludersi. Forse illuse dalle apparenze e vittime dell'ontologica mendacia della Medusa dai rettili per capelli, quella che pietrifica chi osa affrontarla, si erano fatte convincere che le loro forbici dovessero recidere il filo rosso della vita dei tanti. 

Constatato, però, l'esito crudele e ingiusto del loro operare, un'ecatombe da coprire la Terra, privandosi così dei loro interlocutori umani, le Moire si resero conto dell'inganno. Capirono di essere state indirizzate sull'obiettivo ingiusto.. Ascoltate le assordanti voci di verità che si levano verso di loro da tutto il pianeta e dato uno sguardo a Trieste, hanno riosolto di occuparsi di altri fili da tagliare, quelli neri, quelli dei pochi, cari alla Medusa. Anche perchè, altrimenti, gli sarebbe rimasto poco da recidere e la funzione assegnatagli dagli dei si sarebbe esaurita, con inestimabile danno agli equilibri della vita.

 


Loro squadristi e Speranza, noi lavoratori e Premi Nobel

La perdita del controllo assoluto sul corso degli eventi e sulla capacità di intendere e volere degli umani, che si rivela nelle piazze e nei rifiuti ai diktat, deriva dalla presa di coscienza di un numero crescente di persone. Numero che dagli addetti ai lavoro viene trattato alla pari del numero degli effetti avversi e dei decessi dei noti impianti. Coscienza determinata vuoi dalle cazzate e avventatezze commesse da congiurati inetti o malfattori, vuoi da chi, in tutto il mondo, competentemente ha saputo opporre verità a balle, fatti a invenzioni. Da una parte Montagnier, o Malone, dall'altra Burioni e Speranza, a sintetizzare.

E allora ecco Trieste, Milano, Genova, Roma, Torino, Napoli, Firenze e decine di città grandi e piccole. Questi stupidotti dal "pugno di ferro" e dalla carta green anche agli acari nel materasso, diversamente da tutti gli altri, in Europa e fuori, non hanno capito che mai lo zuccherino, mai la pausa, mai la boccata d'aria, finiscono col farsi boomerang. E, con un'evidenza solare, rimasta oscura solo a questi bolsi cretini spurgati dai caveau, tornano indietro sopratutto se questo cappio, che solo stringe e mai s'allenta, lo metti al collo di chi può decidere se si continua a produrre o no. Gente che si diceva estinta o quasi, ma senza la quale nessun robot, per ora, ti squarterà il bue, ti guiderà il tram, incollerà i mattoni della tua casa, o coltiverà le tue melanzane.

Il momento sarebbe adesso, prima che le macchine si parlino fra di loro, senza nemmeno farti intervenire, o ascoltare. Una volta si occupavano le fabbriche.

Profitti di guerra



 Chiudo con qualche notiziola simpaticamente significativa. Tra Pfizer e Moderna, quelli del liquidino tossico con dentro di tutto, dalla penetrazione nelle nostre vene e cellule ricaveranno entro il il 2022, 93 miliardi di dollari, che si aggiungeranno a quelli già ricevuti dall'umanità plebea sotto forma di stanziamenti di Stato. Così supereranno finalmente i loro connazionali del militare che, come loro, si sono rifatti castello e parco spremendo il sangue da una serie di popoli. E' il caso di lasciarli fare?

Grazie alla così definita pandemia, sono sbocciati nel mondo da essa globalizzato ben 130 nuovi miliardari, di cui sentivamo un angosciante mancanza, con la loro nuova ricchezza di 2,1 trilioni di dollari. Un prelievo dalle tasche degli esseri umani normali da rendere quello dei Rothschild, Rockefeller e Warburg nel corso del secolo passato, nonostante i profitti da due guerre mondiali, un'operazione da briganti di passo.

Roba da fare incazzare la classe operaia, i lavoratori in genere, al punto da farsi sparare cannonate di acqua gelata in faccia per un paio d'ore e subire mazzate in testa, senza retrocedere. Roba che neanche il preparato letale dei grandi cerusici e stregoni genico-chimici era riuscito a provocare. Dalla guerra biopolitica dall'alto in basso, alla vecchia cara lotta di classe dal basso all'alto.

Ciò che conta ora, è non restare alla finestra. 

P.S.

Via Rasella a Kabul

Enrico Mentana, inspiegabile fenomeno di propagandista e delatore cui si è data la patente di giornalisti professionista, a proposito di un convegno a Kabul di famiglie di caduti nella lotta di liberazione dagli occupanti colonialisti e stragisti, al tg La7, ne parla con adollorata indignazione nei confronti dei Taliban massacratori, usando termini come "orrore", cinismo", barbarie. Parlerebbe anche così dei partigiani che, nella loro lotta di liberazione da occupanti stragisti, hanno fatto saltare per aria una colonna di poliziotti sudtirolesi, per cui poi le Fosse Ardeatine, con tanti correligionari dello stesso Mentana?

Il compagno di Trieste

Andrea Cantoni, consigliere comunale di ''Sinistra italiana'', sui portuali di Trieste si pronuncia così: ''Va bè, ma è un presidio di minorati mentali, capre no vax e feccia sottoproletaria, guidati da ratti neri e rossobruni''. A quando la chiusura dei covi della "sinistra" fascista per mano dei compagni di Fratoianni?


sabato 16 ottobre 2021

GREEN PASS, GOLPE MONDIALE --- Dal sabato "fascista e dal sabato antifascista", al totalitarismo del fascismo 2.0

 
GREEN PASS, GOLPE MONDIALE
Dal sabato "fascista e poi antifascista", al totalitarismo del fascismo 2.0

 



https://www.youtube.com/watch?v=FqASi-ToekQ 
  
Mia intervista di "Sancho" sul prima, durante e dopo del sabato romano che avvia alla conclusione del Colpo di Stato 

Un volgo disperso repente si desta;
Intende l’orecchio, solleva la testa
Percosso da novo crescente romor.
Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
Qual raggio di sole da nuvoli folti,
Traluce de’ padri la fiera virtù:


 (Manzoni, Coro dell'Adelchi)

Prova di forza? Non gli rimane che un nuovo lockdown




 Hanno cercato la prova di forza? L'hanno avuta. Non proprio come se l'aspettavano, visto quello che va succedendo a partire dal fatale, diventato fatidico, 15 ottobre. Forse quel venerdì sarà una data iscritta nella Storia, come il 25 aprile, il primo maggio, esagerando un po'. O magari, Giove non voglia, come Caporetto. Basterebbe, forse, un nuovo lockdown con gli Arditi Incursori, la Folgore e i droni. Comunque vi abbiamo vissuto la prima risposta di massa e di forza al colpo di Stato iniziato nel febbraio 2020 e arrivato a compimento, con il cappio green, il 15 ottobre 2021.

Era inspiegabile che un popolo aggredito e colpito nei suoi diritti più elementari, in tutti gli aspetti della sua vita personale e sociale, nella sua libertà e verità, rimanesse passivo, subisse, si facesse intimidire fino alla paralisi fisica e mentale. Probabilmente, da quello che s'è visto il 15 ottobre, accumulava le forze, come a volte succede quando un popolo vessato e brutalizzato pare dormire. Pensate ai moti europei della prima metà dell'800, dopo secoli di dominii monarchici assoluti. Lasciatemi sognare.

Il vostro inviato al Circo Massimo di Roma, 15 ottobre 
Non solo i grandiosi portuali di Trieste, vera avanguardia come lo sono stati, 50 anni fa, gli operai di Mirafiori e gli studenti di Architettura a Valle Giulia. Ma tutti i fermenti, le occupazioni, i blocchi, le piazze di popolo a cui quelli di Trieste hanno dato la sveglia. Con un momento apicale che riguarda il contrattacco di pezzi delle istituzioni in difesa delle istituzioni. Non mi riferisco solo ai bravissimi parlamentari che si sono congiunti ai portuali e ai manifestanti, "da Trieste in giù". Quelli di "Alternativa c'è" a Trieste, che hanno svergognato un parlamento contento di essere stato evirato, o delle "Sentinelle della Costituzione" al Circo Massimo di Roma. Ventimila a dispetto dell'ancora mugolante Lamorgese e del suo ricorso a polizia + esercito + droni (armati?) per fermare "il rigurgito fascista". Che invece poi s'è visto, in epifania tecnomoderna, nell'adunata elettorale dei sindacati pro totalitarismo draghiano, a Piazza San Giovanni.
 
Qualcuno, tempo fa, ma anche sempre, ci ha insegnato che, un potere in ascesa, a fare la vittima ci guadagna. Specie se pretende di affrontare un Golia immaginario.
 



Barillari salva la dignità degli eletti del popolo

Uno degli episodi più significativa è quello a cui ha dato vita il consigliere regionale Davide Barillari, per denunciare e contrastare l'illegittima negazione a un eletto del popolo di esercitare la funzione a cui l'elettorato lo ha delegato. Davide è il primo eletto italiano a violare il fascistissimo obbligo del cappio green imposto anche a tutti i rappresentanti nelle istituzioni elettive, a negazione del diritto di rappresentare quella parte ampia del popolo che non è vaccinata ed è privata del pass. La sera prima del 15 ottobre, Davide è entrato nel Consiglio regionale del Lazio, quello al quale era stato eletto, e l'ha occupato insieme alla deputata Sara Cunial. Questo in attesa di esserne tratto con forza da quelle stesse "forze dell'ordine" che la propria forza l'hanno collaudata, appena ore dopo, per permettere alla teppaglia parafascista di devastare la sede di un sindacato.

L'influenza stagionale che si fa bue epocale





 

A forza di un’influenza pompata come la famosa rana di Esopo e di un qualcosa di genico-chimico che dovrebbe risolverla, ma fa un male dell’accidente perché piena di sozzerie, ci hanno un po’ spinto, un po’ tirato fino all’epocale 15 ottobre 2021. Al carro di buoi politico-scientifico che ci ha trainato a questo esito fatale, avremmo (quasi) tutti preferito quell’altro veicolo che i francesi dicono tiri di più. Insomma, tradizione contro contemporaneità, alla faccia dell’onorevole Zan, della prestigiosa rivista “Lancet”, che ormai chiama le donne “corpi con vagina” e del Superman yankee che hanno deciso sia bisessuale e, necessariamente, sulla via della universalmente ambita transessualità. 

Del resto, non siamo noi avviati alla transumanità? E’ lo Zeitgeist, lo spirito del tempo e, ragazzi, non vogliamo stare al passo?  Il Lockstep è dal 2010 che il duo sull’Olimpo, Rockefeller-Rothschild, lo raccomanda in quel loro rapporto su un futuro tutto dall’alto al basso. Vedete nella foto chi glielo ha ispirato.

 

Il ruggito del topo

Mentre scrivo, dalla stanza accanto mi arriva il ruggito di Maurio Landini, capo della CGIL. Infischiandosene di una "pausa silenzio elettorale" di cui nessuno finora, democraticamente e rispettosamente verso gli altri, s'era mai infischiato, guida un corteo attraverso la città, cosa non più consentito dall'antifascista Lamorgese a nessuno, e approda alla gloriosa piazza San Giovanni. Dalla quale si sprigiona quel suo urlo belluino. Il ruggito è lo stesso, televisivo, dei bei tempi, quando irrompeva col suo tuono di innocua verbalità sull'indifferenza consapevole e complice dei vari giustizieri di lavoratori: Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte...
 
 E' bastato un po' di formaggio


 
A sentire quel ruggito, m'ha stretto il cuore la nostalgia. Quella dei tempi della Seconda Repubblica. O era già la terza?  Il rimpianto di quando ancora credevamo, a dispetto dei risultati, che un giorno il  leone avrebbe divorato tutti i licantropi. Troppo tardi ci siamo resi conto che quel ruggito, oggi riproposto dal palco della guerra totale al fascismo (nel nome del totalitarismo iperfascista)), non di leone era, bensì di topo.

Ci meravigliamo? Ma se non siamo neanche più nella Terza Repubblica! In quale allora? In nessuna. A repubblica che non è più repubblica, ruggito che non è più ruggito (e non lo è mai stato).


giovedì 14 ottobre 2021

"Com'è bello fare il blocco da Trieste in giù....." --- IL REGIME DELLE BOIATE PAZZESCHE --- Dalle guerra sanitaria alla guerra sociale: alla fine si tratta sempre di far fuori i lavoratori



https://www.facebook.com/100652334681130/videos/454060926007175/  videointervista di Becciolini Network

Anni '68 - '77 - anni '20 - '21: copia e incolla

Nell'intervista che ho dato a Becciolini Network si parla soprattutto del copia e incolla che questo regime, in guerra contro il popolo, va facendo con la crisi che un'altra élite dovette affrontare nella sua guerra contro operai e studenti. Siccome c'ero e anche agivo, vedo i paralleli. Quelli invisibili ai volenterosi smemorati che si rifugiarono nel campo opposto quando le cose non andavano più per il loro verso giusto e, ora, dai sottoscala del palazzo del tiranno, fanno da camera dell'eco all'antifascismo dei Gran Visir, i Draghi, Soros, Gates, 

Allora i contestatori di un ordine che, essendo, dopo il boom della ricostruzione, calato il tasso di profitto, volle rifarsi a spese di lavoratori, operai emigrati dal Sud, popolo delle periferie abbandonate e degradate, studenti lustrascarpe dei baroni. I mezzi? Quelli della crisi padronale di oggi: repressione poliziesca, disoccupazione, inflazione, rappresaglie sul lavoro, sullo studio, nell'esercito, diversivi terroristici attribuiti a nemici autoprodotti.. Ne vennero le stragi di Stato, realizzate via via con vari corpi sussidiari. Inventati o reperiti. A partire dal teppismo di un sottoproletariato parafascista, a continuare con le BR rigenerate e manipolate della seconda generazione e a finire con Cosa Nostra.

Sinistra e "sinistra"

L'opposizione di Sua Maestà 


La sconfitta della tentata rivoluzione del '68-'77 si deve all'efficacia, allora inedita, di questi strumenti, ma ancora di più allo sfinimento della carica antagonista, esemplificato dal consociativismo di Berlinguer e Lama col Compromesso Storico, del maggiore partito di massa e dei sindacati tutti. A contrastare la restaurazione ci fu, però, una sinistra rivoluzionaria dal livello di coscienza e dalle dimensioni mai viste in questo paese. Pagò la sua proposta  con centinaia di morti sotto le cariche della polizia, degli spari dei "Falchi" (infiltrati) di Cossiga, del tradimento dei suoi chierici, delle mazzate negli sconsiderati scontri con sedicenti fascisti che risultavano utili al ricupero dei poteri messi in discussione.

 


 Oggi sono riemersi, e sabato 9 ottobre sono stati scongelati ed estratti dal magazzino, i disaddatati borderline cui, per avere un minimo di consistenza politica e di pericolosità sociale, si concede l'etichetta di fascisti. E ha svolto il compito che dal secondo dopo guerra ha costantemente assolto.

Quanto a ciò che si definisce sinistra più o meno radicale, si assiste, tra lo sghignazzo e il singhiozzo, alla sua piena cooptazione in quella che, decenni fa, si sarebbe definita dittatura fascista. Oggi ha contribuito a far apparire  quel ventennio un nano rispetto al giganteggiare del regime Conte-Draghi nella sua funzione di annientamento del cittadino e della comunità nazionale, dato che a esso questa "sinistra" fornisce assenso e complicità.

Lampeggia nell'oscurità della nostra notte l'evidenza del copia e incolla praticato, con un'incompetenza nell'uso della provocazione da far vergognare i predecessori nei Servizi degli anni '70, i Santovito, Grassini, Maletti, Parisi e i loro apprendisti neri, i Delle Chiaie, Cavallini, Fioravanti, Freda, Tilgher...Tra i nostri mass media un unico quotidiano, La Verità, fieramente di "destra", è uscito dal coro del cantante unico per denunciarlo. 

 

Il giornale caro al Deep State, allineato (con il tiranno) e coperto (dall'antifa)

Ministra balorda, o rotellina dell'ingranaggio?

Tra gli intervenuti in parlamento sul tema "assalto alla CGIL" (finalizzato a ricuperare un'ombra di virtù antifascista a un sindacato sprofondato nei vizi del collaborazionismo) abbiamo udito la sola Giorgia Meloni non farsi invischiare nella vulgata della ministra "incapace, confusa, maldestra" che, "per evitare che la teppa fascesse danni", come ha replicato, l'ha spedita a far danni alla CGIL. Troppo facile, per Meloni, asfaltare una simile interlocutrice. . Accanto alla leader di FdI, sull'unico schermo fuggito al coro delle televisioni armonizzanti, Mario Giordano aveva il coraggio di fare il complottista portando le prove logiche e visive del complotto. Complotto d'alto bordo, ma realizzato da una sicaria che pensava di essere credibile dopo che i suoi poliziotti avevano pestato manifestanti pacifici e le sue guardie, rese inermi, si erano fatte bastonare da manifestanti "fascisti".

Ora tutto questo malriuscito guazzabuglio aveva uno scopo tattico e uno strategico. Alla vigilia del ballottaggio in cui la Cupola vuole assolutamente che vinca il PD, cioè l'agente principale dell'olocausto globalista, una brutale  epifania di un fascismo che richiamasse gli assalti alle Camere del Lavoro (1922) avrebbe dovuto mettere in difficolta ulteriore una "destra", detta fascista o quasi. Era già successo con i cronometrici scandaletti Fidanza (FdI) e Morisi (Lega), utilizzati per colorare di brutto questi rivali nel voto amministrativo, specie nella decisiva capitale. Dove infatti ha prevalso il peggiore.

 


L'inversione dei fattori è impressionante. Quello detto "sinistra" non potrebbe essere più di destra, interamente dalla parte della più autocratica, moralmente iniqua e socialmente reazionaria conventicola mai apparsa  a offendere il popolo di Dante. Mentre l'altro, detto "destra", pur rimanendo riogorosamente capitalista, neoliberista e atlantista, sul nodo principale della libertà e dei diritti costituzionali rappresenta la resistenza alla barbarie. Alice nel paese delle meraviglie. 

Da guerra alla salute a guerra alla classe

A Draghi è stato dato mandato di rischiare la prova di forza. In aggiunta al morbo e al suo fatale rimedio, ha avuto in dotazione altri armamenti, a lui. , campione della disfida globale, per primo  riservati: i ceppi e la gogna del Green Pass, l'inflazione per radere al suolo ogni residuo fermento.

Con la sua piccola "Piazza Fontana" alla sede della CGIL, il regime ha pensato di prendere due piccioni con la classica fava: fingersi antifascista per sotterrare ogni opposizione ala despotismo sotto la lastra tombale del "fascismo" e procedere così spedito col Green Pass verso il grande Reset; stracciare la "destra" ai ballottaggi di domenica. Il tutto nel segno storico della lotta di classe dall'alto al basso. Da quelli che sfruttano e opprimono (fanno guerre, rubano, devastano), a chi lavora, subisce e perlopiù perde e muore.

 


Inaspettatamente, ma già percepibile dalla crescente onda nelle piazze di gente che aveva saputo, pensato e capito cosa si stava abbattendo su sè e sull'umanità tutta, è partita la scintilla da un fuoco che, evidentemente, covava, alla faccia di partiti e sindacati. Si sono accesi pezzi di classe operaia. I grandiosi portuali di Trieste, vera avanguardia che ha contagiato i camalli di Genova, quelli di Livorno, di Gioia Tauro, i cantieristi di Monfalcone .I camionisti, gli agricoltori, migliaia di poliziotti (il 30% in meno sul territorio), i ferrovieri, gli operai dell'ILVA, di tante fabbriche, sempre più studenti fuori dalla morta gora. La guerra si fa di classe. Fuoco di paglia? Si vedrà.

Passo indietro?

Il governo ha offerto ai portuali il tampone gratis. Come il gelato ai ragazzini, come il biglietto per lo stadio ai tifosi. Squallore da trafficanti di stupefacenti. Ricatto respinto. L'ultima che sento, però, sarebbe che i portuali di Trieste hanno chiesto per il cappio green il rinvio di un mese. Ma non avevano detto di rappresentare il rifiuto di tutto un popolo? Non capisco. Ma, oltre che vecchio, sono anche un po' stupido..... 


martedì 12 ottobre 2021

Alla CIGIL come a Capitol Hill --- LORO TIRANO LE FILA, NOI QUALCHE CONCLUSIONE --- Videointervista di Byoblu, audiointervista di Becciolini Network

 


https://www.byoblu.com/2021/10/11/tra-infiltrati-e-repressioni-governative-siamo-in-piena-strategia-della-tensione-fulvio-grimaldi/

🎙MARTEDÌ 12/10/2021 - IL PUNT🔴 DI VISTA DI FULVIO GRIMALDI🎙

https://www.spreaker.com/episode/46933587



 
Quello che non ho

Quello che non ho è un governo onesto/ quello che non ho è una stampa sincera/ quello che non ho è una piazza libera.... Ecco, parafrasando il ragionamento di Fabrizio De Andrè possiamo andare avanti fino a sera a raccontarci ciò che non abbiamo. Anzi, ciò che ci hanno tolto e intendono ancora levarci, fino all'ultimo dei giorni nostri (che si augurano prossimo) e della libertà. 

Quello che  non ho è anche un qualsiasi dei nostri raffinati analisti che veda come, nel nostro piccolo, se qualcuno assalta Capitol Hill, dove cova il Congresso Americano, subito noi gli siamo secondi con l'assalto a Corso Italia 25. E' il palazzo dove riposa la CGIL, Maurizio Landini intreccia ghirlande di fiori da appendere a Palazzo Chigi e 3 (tre) poliziotti svogliati si sgranchiscono le game nella tramontana. Tutto questo nel giorno in cui per tutta Roma ronzava, come uno stormo di mosche su una carcassa,  la voce che qualcuno avrebbe dovuto sfasciare qualcosa. Alla fine, per i duri di comprendonio, lo si annuncia anche dal palco. Lamoregese sa, ma non ode.

 

 

Cornuti alati



Stregoni e apprendisti

Capitol Hill, con i suoi energumeni cornuti, equivale alla scalinata della CGIL con sopra i suoi energumeni tatuati. Li accomuna il torace ignudo, suprema virilità del classico No Vax, e l'inconsapevolezza di chi manda. L'invasione e la devastazione del Campidoglio americano da parte di presunti suprematisti bianchi trumpiani, con poliziotti che arretrano "prego s'accomodi", fa da sfondo all'analoga bravata in Corso Italia. Qui tre agenti tipo "ma guarda che sta a succede", osservavano curiosi presunti manifestanti anti-carta verde e con saluto romano salire le scale a torso nudo, inalberando mazze.

Gli italiani sono tra i migliori copia e incolla degli americani al loro meglio. Quel governo, padrino di ogni nequizia da tre secoli, maschera una vittoria elettorale manifestamente rubata, assoldando finti teppisti repubblicani per incolpare al rivale recalcitrante lo sfregio della massima istituzione. Così rendendolo inoffensivo con le sue recriminazioni griuridiche. Qui il regime, neppure eletto, fa rispondere i suoi fascio-collaudati Servizi con finti teppisti "No Vax", mandati a sfregiare l'altare dei lavoratori. Di quei 23 milioni che il 15 ottobre vengono mandati a un destino non dissimile da quelle donne che ci regalarono il Primo Maggio.

 



Servizi "deviati" come una freccia nel centro del bersaglio

Ai tempi in cui non ero ancora alla quarta età e di cui conservo la memoria, quella negata ai giovani da dirottatori ben consapevoli, si andava giù più duri. Si facevano saltare banche, piazze affollate, treni, stazioni e se ne dava la colpa ai No Vax d'allora. Che nulla sapevano di vaccini nocivi, ma molto di padroni e gendarmi schiacciasassi e di Stato stragista. Allora al Viminale c'era Restivo, sotto Rumor e Andreotti. Oggi c'è Lamorgese, sotto Draghi. Allora c'erano i Servizi, "deviati" quanto un falegname che si fa una sedia, e i loro operativi neri: Santovito e  Delle Chiaie, Maletti e Giannettini, Labruna e  Cavallini, Grassini e Fioravanti. Più tardi si cambiò mazzo di carte ed avemmo le false BR dei Moretti, Morucci, Faranda, Balzarani. 

Con la fine di un Moro sgradito ai soliti Servizi "deviati" e ai rispettivi danti causa, è la fine di un'Italia che dispiaceva agli statunitensi. Intanto, parallelamente, Mario Draghi si fa le ossa bancarie al MIT del Massachusetts sotto la guida  di un San Paolo del capitalismo, Franco Modigliani e del suo vero maestro, Stanley Fischer, futuro governatore della Bank of Israel.

Allora c'erano operai, studenti, intellettuali, genti resuscitate delle periferie, donne. ambientalisti, perfino soldati, a mettere in crisi un sistema da padrone delle ferriere e da NATO. Oggi, a rinnovare la crisi dell'élite e dei suoi guardiaspalle, ci sono le avanguardie di un popolo seviziato, murato fuori, chiuso dentro gabbie fisiche e mentali, colpito in ogni centimetro quadrato della propria pelle con la vita ridotta a noce secca, negato alla parola.

Tutto questo è successo perchè loro, loro sì, hanno buona memoria e ancora sentono freddo quando pensano ai dieci anni allora sottratti al loro vampiraggio. E ancora ricordano come vanno affrontati certi problemi e con chi. Quando non bastava la manovalanza teppista che offriva il pretesto democratico mettendosi la camicia nera e le conseguenti stragi,. ecco il sostegno, ancora più robusto di Cosa Nostra. E conseguenti stragi. 


 

Draghi su Landini, alla sede della CIGIL:"Non piangere, figliuolo, pensa a tutto lo zio"

Draghi abbraccia Landini. Sulle scale della CGIL il nostro futuro

Alla luce della storia di Mario Draghi, quella che gli ha meritato l'incarico dalla Cupola, prima mondiale (Goldman Sachs), poi europeo, infine romano, difficilmente ci fermeremo allo sconquasso "fascista" della CGIL con relativa riabilitazione del più tenero e remissivo sindacato mai visto, perfino peggio di  Lama. E con parallelo discredito riservato alla manifestazione, ieri, dei sindacati di base, con un milione di scioperanti e dimostranti in tante città. I quali condividevano con i manifestanti di Piazza del Popolo, quelli veri, giusti sebbene ingenui rispetto a chi convocava, la lucida consapevolezza di cosa intendesse questo Green Pass (ahimè, non di quanto intendessero di identico virus e vaccino). Un'identità digitale a uso di controllo totale, verde come il veleno del cobra, nero come la feccia iperfascista che lo ha concepito in concorso con l'Europa, dove tutti i dati finiscono nel panopticum dell'oligarchia autocratica. Da noi c'è un parlamento che lascia fare, è voltato verso il muro, dato che la finestra non c'è. A Strasburgo c'è un parlamento più vivace, sa fare benissimo le standing ovation.

Non ci sono solo le turbe sparse di coloro che risalgono l'abisso in cui sono stati scaraventati dal dicembre 2020 in poi. C'è la classe lavoratrice scampata a Corso Italia 25 grazie a  USB, Cobas,  Cub che, per una volta, sono stati capaci di farsi sentire dal paese con voci unite. Unite contro il cappio verde e l'olocasuto del lavoro che ne discende. E gli facciamo grazia di aver capito poco della componente farmaceutica. Quello che fatalmente manca ai nostri portali e ai nostri gruppi di resistenza, per quanto validi, è l'unità che s'è vista in questo sciopero. Un'ìunità che ci auguriamo in crescita, grazie alle inenarrabili cazzate che fanno quelli là, nel loro delirio di onnipotenza e grazie anche ai fatti insopprimibili che, come spifferi, passano per le crepe e ci svelano una strategia che ci vuole morti, in un modo o nell'altro.

Il bue dalle corna giganti che dà del cornuto all'asino col fez



Qua abbiamo dei totalitaristi che ci spingono verso un paesaggio al confronto del quale nazismo e fascismo erano orti botanici, seppure con tanta gramigna. Hanno bisogno di tirare fuori da vecchie rimesse i cartonati da Gran Guignol degli anni '70, che gli servano per proclamarsi antifascisti  e stuprare con l'accusa di fascismo tutto quello che intralcia la loro danza macabra. Stanno per farla finita con il diritto di parlare, manifestare, marciare, nelle nostre città, insieme e davanti alla nostra gente.

Violano impunemente costituzione, legge, etica, onestà. Dopo aver allestito, a giorni dal voto, quei miserabili scandaletti anti-Lega e FdI di Fidenza, ora,  in vista del ballottaggio di domenica, allestiscono l'assalto parafascista alla più grande Camera del Lavoro del paese (e tutti siamo indotti a ricordare il 1922), scardinano la più elementare legge per la correttezza elettorale: il silenzio del giorno prima. La pausa della riflessione, dettata dalla legge e dal buonsenso, verrà violentata  da una manifestazione antifascista di regime. E, vedrete, faranno pure il corteo. Ovviamente "antifascista". Garantito da Draghi.

 

Quello che non ho / è un partigiano vero....


venerdì 8 ottobre 2021

C'E' UN GIUDICE A BERLINO. E ANCHE QUI! --- Una magistratura ritrovata inquisisce i primi due --- Sancho IV. Dove ci porta la plandemia


Sancho IV. Dove ci porta la plandemia

https://www.youtube.com/watch?v=-cb4ZYhxHGM

Contesto: unire i puntini

In questa puntata della rubrica “Sancho” viaggiamo nell’attualità, tra varie fenomenologie planetarie, dall’arcipelago Mimmo Lucano, alla costellazione del Corona, dall’aurora boreale sulle Isole Gretine, alla guerra tra antropofagi e filantropi nel continente Antropocene, o al meteorite Inflazione che brilla nell'oscurità e minaccia di cancellare il 90% superfluo dell'umanità (dall'inizio del morbo, prezzo del gas aumentato del 440%)

Qui vediamo di tirare le fila, come è nostro ripetuto tentativo, per ricollegare le diverse manifestazioni in un unico paesaggio. Che si chiama contesto. Un concetto troppo complesso perché possa essere apprezzato e anche solo considerato dalla scienza prevalente e dai suoi corifei mediatici. Anche perchè ciò che rivela potrebbe favorire qualche infame negazionista, populista, sovranista.


 
Abbiamo il contesto storico che parte dalla strategia della tensione, passa per il terrore dell'AIDS, il terrore del terrorismo, il terrore del cambiamento climatico, il terrore del maschio (bianco), il terrore dell'infezione e culmina, a dispetto degli altri terrori pianificati, nel terrore del morbo e poi dell'inoculazione. Sono le varie fasi della gestazione, fino al parto. E' la matrice, la Matrix con la sua successione di pillole blù, per farci metabolizzare i vari passaggi terroristici. 

Una faccia una razza

 


E sono sempre gli stessi coloro che li gestiscono: quelli della nuova colonizzazione fondata, non più sulla "civiltà ai selvaggi", ma sui diritti umani, violati da "dittatori" o "oscurantisti", ma anche da uomini in quanto tali. Comunque sempre utili a spaccare e dividere la società,  sradicare genti per far posto alle multinazionali predatrici e fornire al Nord civile manodopera disposta a tutto. E' un fronte unito, munito di tutti gli strumenti di comunicazione e manipolazione per invertire la realtà e quindi le opinioni. Ci sono i salva-migranti, i salva-donne, i salva-clima, i salva-LGBTQI (e chi più ne ha più ne metta. A me mancano i gerontofili), i cultori di Draghi, Killary e di Biden e gli odiatori di Orban, i russofobi, sinofobi, talibanofobi. A sera, poi, si ritrovano tutti quanti a cena (a volte anche a letto) con i Consiglieri Delegati di Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson. Ma anche con grandi maestri, grandi generali e grandi boss, e via cenando. E' la vocazione degli/delle escort.

Nella trasmissione di "Sancho" ho parlato di una campagna contro l'umanità che procede col metodo dello Stop And Go. Avanti un tantino, pausa, avanti...Serve a non far credere che, dopo la tosatura, di sicuro non arriva il macello.. Ed ecco che esplode sul colto e sull'inclita il benefico scrollone delle "aperture". Non più il permesso al  solo 35% in discoteca, bancarotta assicurata, ma nientemeno che il 50%; la municificità senza limiti di Draghi ci fa arrivare al 75% negli stadi e, nientepopòdimeno, al 100% in cinema, teatri, musei e concerti. E quando si assembra in discoteca il 50% (senza mascherina solo al ballo!!!), mica è tanto infettivo come quando due, anzichè il gomito d'obbligo, si danno la mano..  E siamo allo "Stop". 

A Berlino, e non solo, un giudice c'è. 

 


Il campione di Ippocrate

Per il quale stop qualche merito dobbiamo assegnarlo, oltrechè al buoncuore del vampiro quando, strafatto di bevute, s'accuccia al primo sole, a due avvenimenti che hanno fatto correre un brivido di piacere per il paese. Ma hanno reso incerti i cingoli del sociocida. Avvenimenti e relativi provvedimenti  che all'imperatore hanno strappato un minimo di indumenti: il Castigo di dio per i dissenzienti, dalla testa dondolante per Parkinson craniale, Massimo Galli, virologo sommo del Sacco di Milano, indagato dalla Procura milanese per tutta una serie di delitti infamanti. L'AIFA dell'altrettanto sommo Magrini, Agenzia Italiana del Farmaco, quella a cui dobbiamo salute e vita perchè ci rifila solo medicine che non ammazzano, sotto indagine per "danno erariale". Cioè ha sottratto soldi allo Stato, a noi. E vita a chi avrebbe potuto vivere.

Il virologo-capo dell'ospedale milanese curava i suoi pazienti con un impegno indefesso, h24, spendendosi, fino al sacrificio di ogni riposo e distrazione, dagli scheremi di tutte le televisioni nazionali. Antesignano di quella che ora trionfa come telemedicina. Nel poco tempo che gli restava, però, truccava i concorsi, facendo promuovere i migliori della propria corte. Anche se, putacaso, risultavano i peggiori dei candidati. Era un sistema. Per carità, sono ipotesi di reato e sono formulate da una Procura che nel caso Amara-PM Storari faceva dormire le inchieste nei cassetti del capo, Francesco Greco. Ma se carta canta, stavolta è anche perchè a cantare, come un duo Del Monaco-Pavarotti, cantano le intercettazioni.

Quegli spreconi dell'AIFA


Quanto all'AIFA, meticoloso ricettore delle disposizioni dell'EMA (l'analogo organo UE), diretta dall'irlandese Emer Cooke, diligente ricettrice delle disposizioni di Big Pharma, della cui lobby era stata la punta di diamante, il magistrato che la punta è quello della Corte dei Conti.Tutta presa dal forsennato impegno di fornire alle vittime della più spaventosa pandemia della Storia l'unica, virtuosa e miracolosa, (diciamola tutta, micidiale ma redditizia), cura esistente (quella dispensata da Figliuolo), ha rifiutato di considerarne altre. Tipo le monoclonali. Forse perchè non micidiali e meno redditizie. O solo perchè mamma Emer Cooke raccomandava: non si accettano regali da sconosciuti. E il fior fiore dei mitologi dalla tv facevano smorfie di disgusto: "E' come se si volesse bucare un pallone con la punta di un campanile".

Toccasana gratis? sia mai!

 La sconosciuta è la Eli Lilly, un nanetto rispetto all'affidabilissima Pfizer. A ottobre 2020, in piena emergenza, aveva offerto all'AIFA una cospicua quantità di monoclonali, cura della plandemia stavolta sicura e meno costosa. A gratis!  L'AIFA s'era guardata bene dall'accettare l'offerta di questi porta a porta da strapazzo. Anche perchè colleghi della forza di un Crisanti ne dicevano malissimo. Tuttavia a marzo 2021, forse per l'evidenza imbarazzante degli effetti avversi dilaganti dopo le punture americane e anche perchè la cara Pfizer aveva dovuto ammettere che, dopo quattro, sei mesi, il suo intruglio valeva una valeriana, l'AIFA ha cambiato parere. 

E il prodotto che il "chi ti conosce" aveva voluto rifilargli, di colpo venne apprezzato e.... acquistato. Con tanti soldini del contribuente italiano.  Che avrebbero potuto essere trattenuti in casa, insieme alle vite che invece non si sono salvate. Da lì l'inchiesta della Corte dei Conti. Magari seguisse un magistrato penale.

 


Il ballo del qua qua


C'è un nutrito gruppo di Italiani che si augurano l'ospitalità delle galere allargata ai finora sparuti colletti bianchi. Con preferenza, a questo punto, per quelli che di bianco hanno i camici e per coloro, vicini e  lontani, che gli hanno suggerito i protocolli da infliggere al popolo. Il celebrato "giudice di Berlino"  arriverà a tanto? Non una Norimberga, che fu l'anti-giustizia dei manigoldi vincitori su manigoldi vinti. Una Norimberga sacrosanta delle vittime che processano i carnefici.

Intanto, come il fracasso di osanna, alleluja e collette per Mimmo Lucano e la revulsione per i PM di Locri, hanno l'unico scopo di forzare la mano alla Cassazione che verrà chiamata in causa sul martire truffaldino, così, per far morire tutto, il silenzio assoluto di tutti i media relativamente ai nefasti dei loro dantivoce sanitari. Che nessuno azzardi un processo o, Big Pharma non voglia, una condanna! 

Il a me sempre caro "manifesto" la risolve a modo suo. Anch'esso non ne parla proprio. Ma attira la nostra attenzione sull'eroica "whistleblower", alias, "gola profonda", che, al Senato USA, ha denunciato Facebook, Youtube, Instagram, insoma tutto l'armata delle Fake News zuckerberghiane. Ne siamo, tutti noi bannati, censurati, con gli account chiusi, altamente sollevati. L'accusa dell'eroica rivelatrice, Frances Haugen, è che la potente piattaforma non ha saputo assolvere al suo dovere di proteggere il mondo dalle "fake news". Un'eccellenza dell'integrità giornalistica, della deontologia, una leonessa della sfida ai potenti. 


 
Peccato che "il manifesto" trascuri di spiegarci che Frances Haugen, già dirigente del coacervo retale, delle articolazione del gruppo Zuckerberg, denunci non la censura alle voci non conformi, a partire da quella di Trump, bensì, al contrario, l'insufficiente censura delle "fake news" indipendenti, libere, dissidenti,  fuori dal seminato di regime.  Volete che non venisse ascoltata dal Senato di Nancy Pelosi in brodo di giuggiole?. 

Ci avreste mai visto, ascoltati al Senato, Julian Assangte, o Edward Snowden, o Chelsea Manning? Il manifesto le sue scelte le sa fare. C'è voluta la destrissima "La Verità" a chiarire le cose.



 Fino a 2000 euro per 10 minuti.