lunedì 24 febbraio 2014

Necrofilia e sadismo


 Aquile della voliera di Yanukovic crocefisse dai "rivoluzionari democratici ed europeisti".

I modi e gli strumenti con cui i necrofori dell’imperialismo si avventano alla demolizione di Stati, al saccheggio di paesi e all’impoverimento dei popoli, sono di una disarmante ripetitività che li smaschererebbe a tutti, non fosse per un’etero- e auto-indotta narcosi, impartita dalle Patrie della democrazia e dei diritti umani. Per il momento.
L’Ucraina è andata grazia alla forza d’urto di 50mila illusi e ingordi di prebende europee. Guidati dalle Forze Speciali Nato e condotti all’assalto dagli stessi subumani che sono stati rastrellati e messi in campo in Libia, Siria, Egitto. Solo che lì la materia grezza erano i decerebrati jihadisti, in Ucraina (come in Venezuela) lo stesso ruolo mercenario è affidato alla feccia nazista. I pifferai di Bruxelles e Washington sempre ratti raccattano. Per rendersene conto basta la fotografia scattata nella “fastosa residenza” di Yanukovic dopo l’irruzione delle milizie di “Praviy Sektor” (Settore Destro), quello caro a John Kerry. Vedremo come se la caveranno con la collega in devastazioni e predazioni,Timoshenko.

giovedì 20 febbraio 2014

VALSUSA, KIEV, CARACAS: COLPI DI CODA


Qualcuno sta cercando Vladimir Luxuria dalle parti dell’Uganda dove passa la legge che dà l’ergastolo ai “devianti omosessuali”? (Anonimo)

"Poi gli uomini di Stato inventeranno miserabili bugie, addossando la colpa alla nazione che viene attaccata e ogni persona sarà felice di queste falsità che ne placano la coscienza e le studierà diligentemente e si rifiuterà di esaminare ogni messa in discussione. E così a poco a poco convincerà se stessa  che quella guerra è giusta e ringrazierà dio per il buon sonno di cui godrà grazie a questo grottesco processo di auto-inganno". (Mark Twain) 


 Nuclei armati di Stato
Prima una nota domestica. I magistrati torinesi, privati del Caselli in pensione e quindi, solo stavolta, usciti dalla coazione a ripetere incriminazioni assurde solo contro i No Tav e mai contro chi li sevizia, o ne mafizza la valle, mandano a processo un carabiniere picchiatore (riconosciuto dalla vittima grazie a un tatuaggio), nonché il senatore Stefano Esposito, ultrà pro-Tav per aver sistematicamente diffamato esponenti della resistenza No Tav. Non si era ancora dissipata l’eco di queste inusitate azioni, che il copione classico della provocazione, riabilitatrice del carabiniere e del senatore, si è manifestato sotto forma di un comunicato che annuncia “l’inizio della lotta armata contro il TAV”, a firma “Nuclei Operativi Armati”, con tanto di condanne a morte per protagonisti pro-Tav, tra cui il noto Esposito che aveva trovato tre molotov su pianerottolo e un giornalista infatuato di trivelle e buchi, Numa della “Stampa”, aveva ricevuto un “pacco esplosivo”.

lunedì 17 febbraio 2014

Sarà gay, ma a me fa senso



Ve lo ricordate quel fritto misto di Vladimir Luxuria con le mutande di Valeria Marini in testa a fare da protagonista nello show più degradante, reazionario, volgare, fascistoide, renziano, passato sugli schermi della tv, l’ “Isola dei Famosi”? Vi ricordate sul fogliaccio di Sansonetti, “Liberazione”, il “Forza Vladimir!” in prima pagina a sostegno della nobile gara sostenuta dal rifondarolo androgino nell’isoletta dell’Honduras offesa e imbrattata? Poi i golpisti fascisti al soldo degli Usa di Obama ammazzarono uno dei più prestigiosi e amati leader della resistenza, esponente della comunità gay. Avete sentito anche un solo rimbrottino di Vladimir?

martedì 11 febbraio 2014

UN VOLGO DISPERSO CHE NOME NON HA




IL GIORNO DEL RICORDO – GLI ANNI DELL’OBLIO

“… E siamo scesi dalla nave bianca / i bambini, le donne e gli anziani / ci chiamavano fascisti / eravamo solo italiani / italiani dimenticati / in qualche angolo della memoria / come una pagina strappata / dal grande libro della Storia / come si fa / a morire di malinconia / per una vita che non è più mia / che male fa / se ancora cerco il mio cuore / dall’altra parte del mare. / Quando domani in viaggio / arriverai sul mio paese / carezzami ti prego il campanile…” (Simone Cristicchi, “Magazzino 18”)

Imperversano  - “ Emozionatemi, sennò mi tocca pensare” (Altan) – il Giorno della Memoria e, oggi, il Giorno del Ricordo e io sto per farmi un bel numero di nemici, tra nemici e amici. Ci sarebbe da trattare una grandinata di fatti, quali drammatici, quali drammatizzati da mistificatori e sciacalli. Vado alla rinfusa. La lista Tsipras per le europee, improvvisata dai pensosi resuscitatori semestrali di detriti da raccattare e resuscitare, cammina all’insegna del chi va piano va lontano (e chi non rompe troppo le scatole ha la possibilità di vivere all’ombra dei vampiri). Io Syriza l’ho ammirata e, come sanno i miei interlocutori, esaltata durante tutti i suoi tre anni di rivolta politica e fisica contro gli aguzzini della Troika e loro servitori indigeni (mentre gli ortotodossi del KKE se ne stavano in disparte a praticare onanismo). Ma né i suoi sostenitori, gli stessi dei vari tentativi falliti di reinventarsi una sinistra gentile e compatibile, né il leader greco, acclamato nella stessa chiave degli incensamenti al “moderato” Nelson Mandela (piuttosto che ai “radicali” Lumumba o Sarkana) e a Luther King (piuttosto che a Malcolm X o alle Pantere Nere), mi ha impedito di pensar male (e forse prenderci). In presenza di un maremoto di genti che pensano che per salvare la pelle tocca cavarsi il cappio dei necrocrati UE, spunta chi, da Vendola a La Repubblica, auspica che Tsipras ci risparmi le lacrime e sangue dello scontro, adagiandoci in un’Europa che, rettificando qua e là, si limi un po’ le unghie. Ebbene, non mi fido e vedendo come quelli che, nel panico in vista delle elezioni europee, stanno coventrizzando il Movimento Cinque Stelle, siano  in gran parte gli stessi che hanno lanciato nella mischia Tsipras, penso che forse quel lancio fosse indirizzato tra i piedi del M5S per farlo inciampare e portargli via un po’ di consensi. Sarà, in ogni caso un coccodrillo non smette di mangiarti se gli si tolgono un po’ di squame.

mercoledì 5 febbraio 2014

LA PIAGA DELLE CAVALLETTE



“Siamo grati al Washington Post, New York Times, Time magazine e altre grandi pubblicazioni i cui direttori hanno partecipato ai nostri incontri e rispettato per quasi 40 anni la promessa di riservatezza. Sarebbe stato per noi impossibile sviluppare il nostro piano per il mondo se fossimo stati sottoposti alle luci della pubblicità durante questi anni. Ora il mondo è più sofisticato e pronto a marciare verso un governo mondiale. La sovranità sovranazionale di un’élite intellettuale e dei banchieri del mondo è sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati”. (David Rockefeller, fondatore della Trilateral, nella riunione Bilderberg del 1991)

Bella mossa quella di Travaglio di rispondere alla piaga delle locuste avventatesi sui Cinque Stelle per denunciarne l’inclinazione all’ingiuria “barbarica” (Letta) ed “eversiva” (Boldrini) - particolarmente voraci quelle che in parlamento cantavano “Bella ciao” a difesa delle banche - quando ha riempito due pagine del “Fatto” con  gli epiteti riservati invece in questi anni e mesi ai “barbari eversori e stupratori”. Come dice l’intelligente Freccero, quelle dei Cinque Stelle, al confronto, sono roba da educande. Si va dal nazista, fascista, squadrista, a Mussolini, Goebbels, Starace, Hitler, Alba Dorata, per moderarsi poi con spie, delatori, cacciatori di ebrei, lombrosiani, affamatori del popolo, impotenti, plebei, maiali, rottinculo, merde, bagasce, coglioni, ladri, disabili, Grilladen, brigatisti, Black Bloc, per concludere, sempre con Monsignor della Casa, con pedofili.

lunedì 3 febbraio 2014

BOLDRINI FIRST LADY, 5 STELLE ALLA COLONNA INFAME


 “E’ indubbio che l’essenza del governo parlamentare sta nel diritto della maggioranza di votare le leggi. Una maggioranza che si offende al pensiero di una lotta senza quartiere da combattere contro una minoranza prima di giungere ad attuare i suoi voleri, è la tirannia”. (Sandro Pertini)

“Il parlamento? Un’accozzaglia di zombie e di superzombie. Occhetto? Zombie con i baffi. Zolla? Analfabeta di ritorno. Galloni? Cappone. Cabras? Emerito mascalzone, piccolo e scemo”. (Francesco Cossiga)

“La magistratura è il cancro della democrazia”. (Silvio Berlusconi)

 “Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi, crisi gravi, per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parte delle sovranità nazionali. E’ chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto, visibile, conclamata”. (Mario Monti)

Stavolta volevo occuparmi delle brucianti questioni internazionali in corso, ma vengo lambito dai vapori dell’altrettanto rovente letamaio italiano, da cui peraltro – e qui De Andrè è applicabile -  sono spuntati veri diamanti a forma di stelle. Di Libia, Siria, Egitto, Ucraina e altri poli di resistenza ai licantropi occidentali parliamo domani. Il “boia” dedicato a Napolitano da un Cinque Stelle non è che la qualifica spettante a chi da otto anni a questa parte sevizia e uccide la nostra libertà, strangola la Costituzione e  i diritti che vi sono consacrati, soffoca l’azione della magistratura contro uno dei nemici mortali di questo paese, esegue un colpo di mano dopo l’altro per imporre soluzioni governative in linea con i piani P2-BCE-Nato, ha firmato, dunque avallato, decine di leggi-immonde e anticostituzionali a difesa degli interessi di un farabutto e della sua crocchia, si è reso corresponsabile dell’assassinio di centinaia di migliaia di persone in giro per il mondo cancellando dalla Costituzione l’articolo 11. E può essere indiziato di complicità con assassini fin da quando, da ministro degli Interni, venuto a conoscenza dell’avvelenamento della Campania, ha secretato l’agghiacciante rivelazione, così facendo per 17 anni da palo alla decimazione di un’intera popolazione. Direi che boia è poco.