Cari
interlocutori, qui si chiude per il momento il blog. Ci rincontreremo dopo
Ferragosto. Passatevela al meglio date le circostanze. Vi saluto con questa
bella vignetta del grande Apicella.
Non
c’è assurdità tanto palpabile che non possa essere impiantata fermamente nella
testa umana se solo si incomincia ad inculcarla prima dei cinque anni d’età,
ripetendola costantemente con l’aria della grande solennità.
(Arthur Schopenhauer)
Per
coloro che ostinatamente cercano la libertà, non v’è compito più urgente che
quello di comprendere i meccanismi e le pratiche dell’indottrinamento. Sono di
facile percezione in società formalmente totalitarie, molto meno nel sistema
del “lavaggio del cervello in un quadro di libertà” al quale siamo assoggettati
e nel quale troppo spesso serviamo come inconsapevoli strumenti.
(Noam Chomsky)
Finché
i leoni non avranno i loro storiografi, i racconti di caccia glorificheranno
sempre il cacciatore. (Proverbio africano)
IL
DIVINO P4
Sotto la presidenza del P4 (Pomposo, Presuntuoso,
Protervo, Prevaricatore) la legalità sta al diritto, interno ed esterno, come
la pulce sta al mio bassotto. Un colle solo al comando, scriveva Padellaro su
“Il Fatto” (unitamente alle solite cantonate sulla vicenda kazaka). E che
comando! La differenza tra lui è un predecessore non meno autocratico è che
quest’ultimo preferiva far eseguire i diktat da pendagli da forca in camicia
nera, finiti alla forca e sotto i forconi. Gli incaricati di oggi sono pendagli
da forca, scampati alla forca in assenza di forconi (in termini figurati”, s’intende). Ma se non
è zuppa, è pan bagnato. Nella divisione nazionale del lavoro, Capannelle-Letta
fa il palo, Gassman-Berlusconi fa la rapina. Matteo Renzi si prepara alla
ricettazione. Dall’altra parte dell’Atlantico, governatore di quella
internazionale di divisioni del lavoro, don Rodrigo aspetta che i suoi Bravi
gli consegnino il bottino.