Cari Interlocutori, l’ho fatta bella lunga. Suggerisco una lettura a
spizzichi e bocconi, dato che ogni ulteriore incombenza vi sarà evitata nelle
prossime settimane, tutte impegnate al confezionamento del documentario “No
Tav-No Muos – Guerra all’Italia”
Siamo sempre stati fieri del nostro paese. Ma non abbiamo aspirazioni da
superpotenza, non ambiamo al dominio regionale o globale, non interferiamo negli
interessi di chiunque altro cercando di esserne i padrini, non diamo lezioni a
nessuno. Ma ci adoperiamo per essere leader nella difesa del diritto
internazionale, assicurando che sovranità nazionale, indipendenza e identità
siano rispettate. (Vladimir Putin)
Quelli che vivono in piccolo, si accoppiano in piccolo, muoiono in piccolo.
E’ l’approccio riduzionista alla vita. Se la tenete piccola, la manterrete
sotto controllo. Se non fate rumori, l’uomo nero non vi troverà. Ma è
un’illusione, poiché anche questi muoiono, coloro che avvolgono le proprie vita
in piccole palline di cotone, in modo di stare al sicuro. Al sicuro da cosa? La
vita corre sempre sull’orlo della morte, stretti vicoli conducono negli stessi
posti di grandi viali e una candela piccola si consuma quanto una fiammante
torcia. Ho scelto il mio proprio modo di bruciare. (Sophie Scholl, resistente e martire antinazista)
Unione bancaria-soluzione tombale
Ciò che quel leone impagliato, quel Babbo Natale da
Coca Cola di Palazzo Chigi, ci ha regalato è una procedura Libia senza bombe,
ma con un numero illimitato di mercenari. Mediatici. Il risultato è analogo. Una
nazione consegnata incaprettata alle camere a gas allestite da Wall Street,
Pentagono e Bruxelles, saccheggiata fino al midollo, rasa al suolo, obliterata.
A sinistra s’ode lo squillo della Troika che, con l’Unione Bancaria, ha esteso
ai paesi zavorra dell’Europa, sottraendogli un altro pezzo di sovranità, il
metodo Cipro della dittatura bancaria. Dittatura bancaria che ora si sosterrà
per legge mediante la rapina e riduzione in miseria di obbligazionisti (il
malloppo dei risparmi popolari nella pancia delle banche sono Buoni del Tesoro)
e correntisti con in banca un gruzzolo che li difenda dall’assalto dei
predatori. Stupite, anche se non c’è niente da stupire, vista la smodata
passione che il padre nobile Valentino Parlato nutriva per banche e Banca d’Italia, leggendo l’anodina
“obbiettività” con cui il “manifesto” ha commentato questo “esproprio
elitario”. A destra risponde lo squillo degli ascari coloniali locali
incaricati di metterci il collare a strozzo made in BCE. La “legge di
stabilità”, che si deve intendere formalmente per “finanziaria” e
sostanzialmente per prelievo forzoso di ricchezza da trasferire dal corpo della
piramide alla sua punta, è la più bella giocata delle tre carte che si sia
vista dai tempi del governo Amato e della svendita del patrimonio di tutti noi
ai vari Khodorkovsky domestici e multinazionali.