lunedì 28 febbraio 2022

La guerra virtuale nel metacampo e la guerra reale per il capovolgimento del mondo --- MA QUALE UCRAINA!


https://www.byoblu.com/2022/02/23/mi-hanno-emigrato-2-messico-fulvio-grimaldi-in-mondocane-storie-dal-pianeta/

In questa puntata di "O green o verde" su Byoblu (ogni lunedì alle 21.30 canale 262 digitale terrestre) affronto per la seconda volta l'operazione globalista degli spostamenti indotti di popolazioni. Un'operazione che si affianca ed è complementare alle altre, sinergiche, della stessa strategia economica, sociale, politica e culturale per il Nuovo Ordine Mondiale. Strategia creativa che ora ha promosso una sua nuova acutizzazione inducendo nella popolazione ucraina e internazionale l'artificiale terrore di una guerra inventata da regimi e media occidentali. Per l'Ucraina da buttare da questa propaganda ci si aspetta l'esodo di ben 5 milioni di profughi. Nessuno verso gli Stati Uniti, motore principale della manovra, tutti in un'Europa, gia pesantemente provata da altre annose migrazioni, sollecitate da identici operativi all'origine e alla destinazione. 


E così ci troviamo davanti all'evidenza dei risultati che i protagonisti della guerra fantasma, USA e NATO, si ripromettono dalla loro operazione, o hanno già conseguito. 

 


Metauerra in Ucraina

1) Una guerra metaverso dei neocon occidentali e una vera contro il Donbass finalizzate alla parossistica criminalizzazione di Putin e della Russia, ordinata a un sistema mediatico ridottosi a mera trombetta, strepitata ma stonata e sfiatata, della truffa ordita dai vertici finanziari globalisti della biotecnodittatura. Quelli che, dall'alto delle loro piramidi oligarchice, danno dell'oligarca a tutti i russi. E lo squittiscono anche coloro che, da noi, sono degli yo-yo in mano ai Blackrock, Vanguard, Street State e, a scendere, dei McKinsey (che governa il nostro PNRR), Goldman Sachs, Bic Pharma, Silicon Valley e depopolatori vari.  

Un contributo terra terra al gigantesco falso lo danno i soliti "analisti" dall'ordine di servizio CIA incorporato e un gregge  di avventizi con l'elmetto che, miracolati dalla "guerra", da lopntanissimi hotel sul "campo"  straparlano  di  battaglie che non ci sono e si sono dimenticati dell'unica che c'è da otto anni. Umiliano l'unica forma nobile rimasta di un giornalismo fondato sulla realtà vissuta, quella dell'inviato di guerra (da tempo ridottasi a dei copia e incolla redatti dal banco del bar nell'Hotel). Là dove questi danno ampio spunto agli sghignazzi, sopperiscono i telecreativi che descrivono la "guerra" alla mano di videogiochi. E, con assoluto rispetto per i principi della libertà di stampa, si sopprimono i due canali dell'informazione russa in Occidente (Sputnik e RT), con simultanea citazione entusiasta delle verità riconosciute ai canali indipendenti che pur sopravivvono nell'autocrazia dello Zar, grazie anche alle liberalità di George Soros.


  Guerra vera al Donbass

C'è da osservare che la massiccia mistificazione dell'operazione virusiana, condotta in parallelo e sinergia, ha ridotto intere popolazioni a una tale perdita di buonsenso e perspicacia, da accettare a occhi spenti le ridicole cronache di una "guerra" inesistente. Una guerra rappresentata dai bagliori di esplosioni all'orizzonte, sempre gli stessi, un palazzo sventrato, sempre quello, ripreso da varie angolazioni, ma neanche una foto o un video, non dico di professionisti, ma di qualche soldato ucraino, ovviamente dotato di cellulare fotografante, coinvolto nelle numerose e "durissime battaglie" di qua e di là per il paese. Tutto questo ha provocato nel pubblico, da due anni ammaestrato, compunta partecipazione e neanche l'accenno di uno sghignazzo.

Il volgo e l'ìinclita hanno imparato nulla dal precedente libico, quando la presa di Tripoli da parte degli scagnozzi jihadisti NATO, è stata agevolata dalle immagini su tutte le tv di una Piazza Verde a Tripoli occupata dai jihadisti, festeggiati da popolazioni acclamanti. Non era vero, ma era la piazza tripolina interamente ricostruita nel deserto degli emirati e messa in onda in tutto il mondo, a segno che la guerra NATO alla Libia era vinta.


2) La resurrezione di una piccola fetta della società russa, nostalgica di Eltsin e dei suoi barattti con l'Occidente in cambio di munifici guiderdoni personali. Quota di riferimento degli oligarchi, quinte colonne nella Russia putiniana, chiamata da CIA e NED all'adunata quando si tratti di far casino per Navalny, o di denunciare brogli in qualsiasi elezione si tenga nel paese. Questo allo scopo, abbastanza illusorio, di provocare spaccature nella società russa e di renderle credibili all'opinione occidentale bell'e decerebrata dal chiasso assordante di schermi e carta stampata unificati.


3) Il rovesciamento sull'Europa, e solo sull'Europa, di milioni di "profughi" ucraini. Profughi non dalla guerra, che ancora non c'è, ma da una condizione sociale infima, determinata dalla "protezione economica" dell'UE e da un governo incredibilmente inetto e corrotto, in diretta successione  del colpo di Stato nazi-statunitense del 2014. Massa di profughi, preziosi "camerieri e badanti" nella felice definzione della mia ex-direttrice Lucia Annunziata, che aggiunta alle popolazioni strappate dai sud saccheggiati del mondo, è utilizzata per deprimere ulteriormente, col suo peso socioeconomico, la già forte concorrenza che l'Europa svolgeva nei confronti dei poteri multinazionali statunitensi.



 Profughi. Stavolta ben vestiti


4) Lo scaricamento di enormi volumi di armamenti europei (italiani compresi) e statunitensi in Ucraina e nei paesi vicini, con lo scopo di avere a disposizione quanto occorre per l'evenienza (voluta da larghi settori americani ed europei) di un autentico assalto alla Russia. Sempre a condizione che non venga redenta dall'interno e da un sognato isolamento internazionale aggiunto all'effetto auspicato delle "sanzioni devastanti". Il corollario di questo riarmo ad est è il profitto che ne traggono le industrie delle armi, bonus concesso da Nato e USA all'Europa da tenere sotto scacco e altrettanto remunerativa apertura alla licenza di superare ogni vincolo alla vendita di armi a chiunque.

5) Apoteosi armamentaria, materiale come psicoculturale, il nuovo Zeitgeist, che ricompatta i vari peduncoli europei in una NATO sgangherata e largamente percepita  come onere del tutto superfluo, diventata  la brutta copia della prospera edizione combattente su vari fronti, dalla Serbia all'Iraq, dall'Afghanistan al Medioriente, però uscitane come Fantozzi dall'incontro con il  Super Mega Direttore. 

E allora, articolo 5 bis,  ecco che avanza uno strano alieno che, ridotta in poltiglia prima il patrimonio industriale italiano e poi , tramite virus, lo stesso popolo che da quegli asset  traeva lavoro, benessere e prestigio, ne sbianchetta via via la Costituzione. I fuochi d'artificio sull'orizzonte di Kiev vi hanno impedito di accorgervi come ora, con un semplice decreto, abbia piazzato le sue truppe nel buco dove stava scritto "L'Italia repudia la guerra" e ora ci sia  la scritta "Pronti alla Terza Guerra Mondiale". Compari nel crimine, UE e  Italia hanno aggiunto un altro ai lore mille peccati mortali: ufficialmente (e non più di soppiatto) forniture si armi a un paese belligerante: la violazione del più grande dei tabù.

 


6) Il blocco del gas, con cui l'UE si è frantumata la minchia, UE che ne campava quanto a calore, frescura, luce e funzionamento di macchinari, e la sua sostituzione con quasi niente. Cioè con lo sporchissimo gas USA da scisti, tirato fuori da un sottosuolo stuprato con chimica ed esplosioni, liquefatto, messo a -160° su  navi-cisterna speciali, delle quali ne esistono pochissime, scaricato in porti attrezzati, dei quali ne esistono pochissimi, rigassificato in pochissime centrali speciali che ancora non ci sono, e poi immesso in tubi da costruire. 

E' la transizione ecologica che non può non ridarci il carbone e la legna del bosco da abbattere, oltre a prezzi stratosferici di ogni consumo indispensabile, tanto da far scomparire nel sottoproletariato, se non alle mense di Sant'Egidio (che campa di tutto questo), quel che rimane del ceto medio. Per la maggiore gioia di Greta Thunberg e dei suoi apostolini che non hanno mai saputo dire una sola parolina sull'effetto ecologico delle guerre (anche di quelle di fantasia). 

7) I pacifisti richiamati in piazza e ivi ingigantiti e moltiplicati, con particolare sollecitudine dal giornaletto, scritto malissimo, ma in deliquio globalimperialista e waco, "il manifesto", hanno ritrovato una loro causa. L'assopimento che ha accompagnato le guerre e i genocidi a raffica degli ultimi trent'anni, per disintegrare e spolpare Iraq, Jugoslavia, Serbia, Libia, Siria, Afghanistan, i colpi di Stato cruenti  contro Ucraina, Honduras, Bolivia, Paraguay, Venezuela e Nicaragua (tentati), è stato seguito dal risveglio di scatto per finalmente la causa giusta. Quella del padrone, del guerrafondaio, del decostruttore. 

 


O in termini di parata trionfale, con banda e passo dell'oca, o in termini di chi spia guardingo dalla finestra. Questi ultimi, che hanno per proprio quotidiano quello stesso "manifesto", sono nati come "Né-Né al tempo dell'apparentemente neutrale, ma fortemente pencolante Nè con la Nato Né con Saddam, poco dopo ribadito con Né con la Nato, Né con Milosevic. E' gente che sta con la parte vincente, ma con il culo degli altri. 

 



8) La ritrovata continuità organica, occultata, ma fondamentalmente da sempre perseguita con i primi esperimenti negli anni venti e trenta in Germania e Italia, ne esce rafforzata e ora splendidamente esibita nella sua veste più avanzata e pubblicamente vantata. I reggimenti nazisti che sostengono il Reichstag costruito a Maidan otto anni fa, ne sono solo il segno più rozzo e infantile. Klaus Schwab, il super-Fuehrer a  Davos del Grande Reset,  ci annuncia un'ulteriore "Grande Crisi", dopo i successi del quasi accantonato leviatano pandemico, dallo sguardo paralizzante di Medusa. Dunque, "non abbassare la guardia!"  intimano nella seconda persona singolare. Ma la intendono nella prima persona plurale

Incominciano i tempi supplementari e vedrete che finiremo ai rigori. La partita non si gioca a Kiev, ma nel campetto sottocasa.

 


Ucraini divergenti





sabato 26 febbraio 2022

STALIN, AIDS, TERRORISMO, MIGRAZIONI, FEMMINISMO RADICALCHIC, COVID, CAMBIAMENTO CLIMATICO, WACO, UCRAINA: ARMI IMPERIALI CONTRO IL VASSALLO EUROPA.


INFORMAZIONE: primeggia la RAI che racconta la guerra con i videogiochi, ma anche "il manifesto" bravissimo a mettere i cattivi al posto dei buoni


facebook: https://fb.watch/bovl6J8OmO/  

Youtube: https://youtu.be/77Tm5zdu0ZI  intervista a me di Gianluca Spina di “IO PENSO”


TARGET EUROPA



Chi è contro chi e perchè

I russi entrati in Ucraina per salvare i russi d'Ucraina da un genocidio in atto da otto anni e guidato, contro gli accordi firmati a Minsk, da un governo frutto del colpo di Stato USA-nazisti del 2014, si trovano in queste ore di fronte a forze ucraine che inalberano bandiere con la svastica e con insegne simil-SS. La zona è quella di Mariupol, nel Donbass russofono, tra la Crimea russa e le repubbliche di Donetsk e Lugansk, resesi indipendente dal regime installato dagli USA.


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Azov, mercenari nazisti della NATO

Il corpo militare che presidia la zona, per contrastare la riunificazione di una regione tutta abitata da russi etnici, è il reggimento Azov, dichiaratamente nazista, che il regime nato dal colpo di Stato  USA contro un governo democratico, neutrale tra Mosca e UE, ha dislocato lì per impedire la riunificazione del Donbass sfoltendone la popolazione civile..

 


 In questo senso lo scontro che si sta svolgendo da quelle parti è la continuazione ideale della battaglia vittoriosa dei russi (allora URSS) contro il nazismo, costata a quella nazione oltre 20 milioni di morti. Una battaglia che alla Germania nazista ha sostituito una NATO di paesi tutti dagli USA inseriti nel suo fronte a carattere biotecnototalitarista, cioè neo-ultra-nazista. 

Questi sono i termini di una situazione che vede in campo una coalizione di duci anglosassoni, economia oligarchica multinazionale, Vaticano e ragazzi di bottega, schierati contro residui arcaici come democrazia, sovranità, autodeterminazione, libertà individuali e collettive, in direzione Nuovo Ordine Mondiale. La Russia e i resistenti del Donbass vi si oppongono e noi, a nome dei popoli europei soggiogati e disarmati, o ridotti ai soliti patetici "Ne'-Ne', gli siamo grati.

Emergenza clima, emergenza migranti, emergenza violenza maschile, emergenza LGBTQI+, emergenza terroristi, emergenza sanitaria... Poteva mancare l'emergenza guerra?

https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-64/19268  

A questo link troverete una sorpresa: il nuovo ordine sociale imposto dalla guerra esige i bersaglieri sul Dniepr. Lo Stato Maggiore prepara la nuova ARMIR. Come dimostrato nei precedenti episodi: qualunque potere chiami, l'ascaro ha imparato la parola che assicura il rancio: "Comandi!". Figuriamoci se si faceva rubare l'occasione di mettersi sull'attenti e marciare. Magari con le scarpe di cartone, però rafforzato. Nel dispositivo dello Stato Maggiore a Palazzo Chigi i bersaglieri all'assalto del Cremlino non sono ancora prefigurati. Ma ce ne sono tutte le premesse, al primo fischio dell'onesto generale Powell. .

Intanto nelle redazioni, i conigli mannari dell'eroico urlo armiamoci e partite, con in testa l'elmetto a barchetta di carta di giornale , manifestano fremiti orgasmatici nel preparare articolesse e locandine con su "Attento, il nemico ti ascolta!". E' la nota trasposizione dei sotto-ascari della verità di quanto prefigurato nell'Ordine di servizio dei super-ascari dello Stato Maggiore covidian-bellico di cui al link. L'illustre precedente sta nella sinergia  dell'accoppiata Minculpop-OVRA.



Si vis bellum, para bellum

Il decreto legge del 25 febbraio contiene misure da far approvare, più tardi, dai figuranti del Parlamento, "A babbo morto", come si dice. Esso  illustra "le disposizioni urgenti che l'Italia, assieme ai paesi alleati, ha assunto nel contesto della NATO e che includono l'attivazione di una serie di misure relative al rafforzamento della postura militare, a fronte della grave situazione di crisi in atto. In particolare, al fine sia di rassicurare gli alleati più esposti sul fianco est dell'Alleanza, che di svolgere un'azione di deterrenza nei confronti della Russia, il Consiglio Atlantico ha ribadito il potenziamento del dispositivo di forze dispiegato dalle nazioni nel contesto delle operazioni NATO già attive, e la disponibilità di un contingente di forze di elevata prontezza che gli alleati mettono a disposizione per affrontare le situazioni di crisi, quale quella attuale". 

Preso atto delle chiacchiere inani e vane su quanto si debba spaventare la Russia dalla nostra partecipazione alla vendetta NATO, andatevi a vedere da vicino, i riflessi, concreti stavolta, del decreto sulle libertà individuali e sull'ulteriore controllo che, in nome della guerra, andremo a subire. Che l'intento del regime è tutto lì. Non c'è occasione che si possa sprecare, tra patologie vere o false, sieri buoni o cattivi, migranti veri o tratta degli schiavi, terroristi veri o mercenari USA. E fate caso a come integri alla perfezione il programmino contro la salute del popolino, la parallela campagna bellica. Tout se tien, dicono i francesi. Tutto fa brodo, dicono dalle nostre parti. Nel caso specifico, tutto fa fregatura.


A che servono i nazi ucraini: l'Europa nel Nuovo Ordine  Anglosassone



Le evidenti crepe nella cappa di piombo su menti e corpi che ci stanno calando addosso, determinate da un recupero di neuroni nelle folle, colonne di camionisti, voci inconfutabili di scienziati veri, hanno oggi il  parallelo  nelle crepe apertesi nella zattera di salvataggio del capitalimperialismo. C'è un importante pezzo della sotto-élite europea, cui stavano sfuggendo credulità e obbedienza popolari  in seguito agli effetti benefici di una perenne diatriba con la Russia. Per far star buona una società non si poteva imporle, già vessata dalla proteina spyke, un malessere economico oltre un certo limite.

Per cui, proficua, ecco che si sviluppa una ricca partnership con i russi nel campo dell'energia, dell'export-import, di investimenti e scambi, sorrisi e tè delle cinque. Sotto la zampa USA dal dopoguerra, tramite NATO, il congiunto naturale dell'Eurasia, divenuta sorella minore, scema e illegittima dei lontani Stati Uniti, la UE manifestava preoccupanti sussulti di irriverenza. Ed ecco che, per riportarla allo status quo ante, serviva il rilancio di un pericolo più grande addirittura di quello che ti incombe quando, strafatto di chiacchiere virali, non ti fai di punture sierali.


L'Eurotarget e relative burle mediatiche

Bersaglio Europa, non Ucraina, mero braccialetto ornamentale alla caviglia, è il fine del grande trambusto voluto dagli USA per bloccarne i valzer a Oriente, ricuperare il controllo totale su un continente indebolito, immiserito e depresso, con ogni velleità di autonomia annichilita, gli scambi commerciali più cruciali annullati, la pace messa a repentaglio, e il rientro in tana forzato dal pericolo della guerra. Energia, se la vogliamo, la paghiamo a prezzo pazzesco, perchè estratta con la chimica del sottosuolo USA da fratturare, liquefatta, trasportata su navi speciali verso porti speciali, a meno 160 gradi, rigassificata, intubata. Rispetto al gas russo sottomano costerà a ognuno qualche migliaio di euro in più. Sennò, come già succede, freddo e buio. Chi oserà ancora volgere lo sguardo nostalgico a est?

Il corollario che questo sia buono, indispensabile e in difesa dei "valori europei" lo traete dagli strilloni mainstream unificati.. C'è "La Verità", unica fuori dal coro che, come sulla truffa sanitaria, è ormai l'unico quotidiano che esprima, con notevoli penne, opinioni e valutazioni ampie e approfondite, corredate di analisi problematiche e intelligenti. E si definisce "di destra". Con più spirito del truculento e cupo "manifesto",  il quotidiano di Belpietro e Borgonovo ci rivela come si fa  gabbare i bambini che fanno ooooh davanti alla guerra. Inviati intemerati, davanti al loro hotel con l'elmetto PRESS a copertura dagli escrementi degli uccelli, che per convincerci della guerra mostrano lampi all'orizzonte e, da giorni, la stessa casa distrutta. 

Il top, però, è l'uso del video gioco ArmA3, del 2013, che il giornalista RAI  così commenta: "Questa è la contraerea ucraina che cerca di abbattere  uno degli aerei di combattimento di Putin".. Da Rainews24, del noto Pulitzer Andrea Vianello, invece, il video dell'esplosione a Tianjin in Cia, nel 2016, veniva presentato così: "Ecco il bombardamento russo dell'Ucraina", mentre  il  video "War Thunder" risultava sul TG2 "Pioggia di Missili su Kiev". Roba con cui sola una provetta Bilderberg, come la direttrice Monica Maggioni, ci può rallegrare.

Speculare, "il manifesto", per cinquantennale fobia, prima anticomunista, poi, ma da sempre, antirussa, per inventività di bufale, sparate waco, razzismo, allineamento con i nazisti ucraini del colpo di Stato USA, mosca zanzara di ogni campagna reazionaria e truffaldina dell'imperialismo più aggressivo. Si definisce "de sinistra", addirittura comunista, pensate. Sarà per questa connaturata opposizione agli abusi e inganni dei padroni, che si è fatta anche la più virulenta e granitica sostenitrice dell'operazione bacillo-siero e relativa cancellazione dei diritti fondamentali. Negli ultimi due giorni, con un'erezione da orgasmatico servilismo, ha soccorso la NATO e gli eredi del golpe di Obama a Maidan, in un'ammucchiata di pezzi, con una ventina di eiaculazioni su altrettante pagine. 


  "il manifesto"

Piena esenzione dalla verità a chi, a imitazione di illustri predecessori "de sinistra", come Riotta, Maiolo, Telese, Mieli, Annunziata e simili protagonisti del verbo che corre oggi, scrive male e piatto. Sarà perchè non crede a quello che scrive, deve ricreare la realtà su dettato, o è proprio minus habens ed è solo lì che lo fanno scrivere, sotto il ritratto con aureola di George Soros. Del resto, cosa aveva insegnato a Norma Rangeri, modesta autrice di pezzulli di critica televisiva, colei che ne aveva benedetto la nomina a direttrice? Ricordate Rossana Rossanda, vestale "de sinistra", quando impartì l'ordine di assaltare la Libia, valendosi, a sostegno dei jihadisti che già crocefiggevano i libici, di brigate internzionali sul modello spagnolo?


venerdì 25 febbraio 2022

UCRAINA-EUROPA, GLI AMERICANI TORNANO A “LIBERARCI”

 


BYOBLU, INTERVISTA, I PERCHE’ E I SE DELLA GUERRA 

Quello che caratterizza il gran trambusto attorno all’Ucraina è la continuità con gli eventi della Seconda Guerra Mondiale. Come allora si trattava di occupare il lembo europeo della grande Eurasia, per iniziare da lì la conquista del mondo, utilizzare quel lembo come base di partenza per abbattere l’orso russo. Una differenza però c’è ed è il pretesto della guerra al nazifascismo che oggi è diventato l’aperto utilizzo del nazifascismo risorgente, sia in forma dichiarata, come in Ucraina, sia nella sua evoluzione biotecnototalitaria (digitale e sanitaria) nel resto dell’Europa.

E’ vero che l’impero anglosassone e il suo mercenariato NATO, dopo la sconfitta in Afghanistan e vari, pesanti, contraccolpi subiti in giro per il mondo, dal Medioriente, all’America Latina, al sudest asiatico, ne ha subito un altro, durissimo, anche sul piano dell’immagine, in Ucraina. Contraccolpo nell’immediato grazie alla fine del sogno globalista unipolare che avrebbe dovuto sancire il potere assoluto anglosassone e finanzcapitalista sull’intero pianeta. Siamo testimoni della restaurazione del contropotere di Mosca. E’ tornato a risparmiarci la temutissima Terza Guerra Mondiale, atomica, attraverso il recupero del proprio ruolo geopolitico in Medioriente, Asia, America Latina e Africa e, in Ucraina, la propria assertività in Crimea, Donbass e ora nell’Ucraina tutta, uscita da un colpo di Stato americano realizzato e proseguito con operativi nazisti.

Di fronte a questa riconferma del diritto delle nazioni e dei popoli all’autodeterminazione e alla sovranità, una netta sconfitta dei globalisti, c’è però da non sottovalutare il successo conseguito dai neocon statunitensi, oggi ricompattatisi all’ombra del malfermo Biden, nel parossismo russofobo riattizzato in tutti i regimi criptototalitari e globalisti europei.

Per la Cupola globalista e gli Usa, suo principale strumento offensivo, il fine della strategia provocatoria in Ucraina era quello di troncare ogni inclinazione europea, soprattutto tedesca, francese e, in coda, italiana, a un riavvicinamento alla Russia, politico, economico, diplomatico, commerciale. Rapporto letale per il proposito di eliminare dalla scena geopolitica un concorrente dalla rinnovata forza, come la Russia e come ciò che, con la Cina, è diventato un blocco asiatico in grande divenire.

L’evidenza degli sviluppi di questi giorni, con le “sanzioni mai viste” dirette contro Mosca, dagli effetti dannosi, ma contenibili grazie alle ampie alternative che Putin vanta in Cina, Asia e negli altri continenti, ci dice che l’intera operazione ucraina di Washington con l’esito programmato delle sanzioni, aveva l’obiettivo di rioccupare e ricondizionare ogni mossa tattico-strategica dell’Europa.

Venne creata, per volontà statunitense, dopo la guerra per superare i prevedibili ostacoli di Stati europei indipendenti e sovrani e ridurli a componenti di un organismo uscito dal copia e incolla economico, sociale e culturale, del modello USA. Ma ora, con i tre Stati centrali del consesso che davano segni preoccupanti di interesse a proficui scambi con la Russia e con la Cina, primi partner commerciale e di investimenti, si trattava di drasticamente ridurne peso e capacità di iniziativa. In altre parole, mantenerla soggiogata, ma indebolirla e rischierarla, più allineata e coperta che mai, nel fronte dell’assoluto rifiuto di ogni intesa con i russi. E se ciò prima era riuscito con la rappresentazione del comunismo come peste bubbonica, oggi si basa sul presunto carattere autocratico di quel paese a fronte delle “liberali democrazie” occidentali.

Con l’azzeramento delle forniture di gas russo, già quasi metà del fabbisogno UE, a partire dal blocco del gasdotto North Stream 2, abbiamo in strada colonne di autotrasportatori esasperati dai prezzi e tutta una popolazione, con la qualità della vita già compromessa dallo strumento della pandemia, a rischio di crisi economica, se non di indigenza. Stesso discorso di coloro che davano un contributo al sostentamento nazionale attraverso le esportazioni, principalmente dell’agricoltura italiana, già punita pesantemente dalla politica agricola dell’UE e ora minacciata di obliterazione dal multinazionalismo feudatario del Grande Reset.

Quello che è stato combinato in Ucraina e dintorni dimostra che se l’Impero da un lato ci rimette in termini di globalizzazione unipolare e della riduzione della NATO a tamburino [F1] [F2] delle chiacchiere, dall’altro ci guadagna grazie al ridimensionamento e il ridisciplinamento dell’Europa. Poi vedremo cosa succede dopo. Da subito si può prevedere – auspicare – un rientro dei russi, una volta liquidati i quisling di Kiev, e una limitazione dell’intervento alla sola difesa del Donbass tutto intero. Donbass, ricordiamocene sempre, sacrosantamente difeso da Putin da un eccidio ininterrotto da otto anni, per mano di reparti dichiaratamente nazisti, con un'intensificazione feroce negli ultimi giorni. Nel silenzio del mondo.


 [F1]

 [F2]

giovedì 24 febbraio 2022

Contro il crack dell'Occidente --- SCIABOLE E ARCOBALENI


 
Intervista di "Io Penso"

versione integrale sulla piattaforma 

iopenso.eu/interviste/la-primavera-colorata

anteprima su youtube: https://youtu.be/tHWoMWiCYMU

anteprima su facebook: https://fb.watch/bkS_8dI6eQ/

 Ai link qui sopra troverete dei brevi frammenti di una lunga intervista al sito "Io penso", con la parte centrale dedicata alle rivoluzioni di velluto, o colorate, tutte rose e fiori (gelsomini, rose, aranci, tulipani....) e molto amate dai "sinistri" arcobaleno, a partire da quella di Otpor in Serbia, che ha poi istruito tutte le altre. Per la visione completa del video tocca abbonarsi a quella piattaforma.

 Precariato globalista finto sinistro

 Rivoluzioni colorate



Di questi tempi, in cui il cannibalico orso russo, lanciato contro l'Occidente della democrazia, dei diritti umani, della pace e della meravigliosa salvaguardia di ambiente e salute, si è lanciato nella sua ennesima conquista bellica di Stati, territori, popoli, date un'occhiatina nelle redazioni dei nostri media. 

Vi vedrete brulicare, richiamati in massa dalle missioni per la salvezza sanitaria, inebriati nugoli di personaggi, personaggetti, precari in affannata corsa sulle ginocchia, con tanto di improvvisati elmetti di carta a forma di barchetta e, sopratutto, avvitati in cinture esplosive di mortaretti. Servono a farsi disintegrare sulla carta o sugli schermi nel nome della deontologia professionale tipo trinità divina Molinari-Giannini-Mentan e a ulteriore contenimento delle orde barbariche slave guidate contro l'Occidente da Gengis-Zar Vladimir Putin. 


Decisivo il loro impulso pacifista alle mazzafionde con cui ai poveri battaglioni Azov tocca difendersi dal sanguinario espansionismo dei terroristi rossi  del Donbass, gente cui tocca immolarsi per la civiltà euroccidentale nel segno nobilitante dei vessilli con le immortali svastiche e la doppia S. Una missione umanitaria di valenza epocale che, dopo una breve interruzione di degenerazione parademocratica nella seconda metà del secolo, ha ricuperato alla grande il messaggio dell'Uomo Nuovo. 

Informazione a rovescio


Uomo Nuovo affermatosi nella prima metà del secolo scorso e sapientemente fatto scaturire da un primo olocausto mondiale imperial-industriale. E poi, sulla scia di una cinquantina di milioni di morti ammazzati, sostituito dall'Uomo Nuovissimo a cui, a forza di liberazioni di popoli e nazioni, ora  spetta il compito finale e globale: la "soluzione finale" dell'obliterazione  di ogni residuo di obsoleta identità umana.



 

Milizie naziste ucraine


Per tutto questo serve una guida etico-estetico-morale dall'integrità impeccabile. Quella che alla nostra info-paganda del copia-incolla, con la sua brava barchetta di coscritto sul capo, fornisce modi, contenuti e obiettivi. Ecco qualche esempio di lectio magistralis mediatica su quanto (non) accadeva alcuni giorni fa. Profeti un po' fuori tempo, hanno però avuto l'innovativa idea di negare quanto accadeva edi affermare quanto non accadeva, o sarebbe accaduto, forse, solo da lì a poco. Tanto che, al momento in cui scrivo, hanno creato un guazzabuglio tale di menzogne da non farci capire se forze russe siano già lì, nel Donbass, a fermare il genocidio in corso (Mosca non lo dice), o se i festeggiamenti dei cittadini di Donetzk festeggiano, non già il loro arrivo, o semplicemente il riconoscimento russo della loro indipendenza.

"Separatisti appoggiati dai russi, che hanno attaccato il governo ucraino per anni, hanno asserito, senza prove, che l'Ucraina stava preparando un'aggressione su vasta scala sul proprio territorio. (New York Times, 18 febbraio).

" Denis Pushillin presidente dell'autoproclamata Repubblica Popolare del Donetsk ha annunciato l'evacuazione di donne e bambini. Ha affermato, senza prove, che Kiev stava pianificando il proprio assalto alle regioni est del paese, dove i separatisti supportati da Mosca, combattono le forze governative, dal 2014" (NBC 18 febbraio)

"Il portavoce Price ha dichiarato che Gli Stati Uniti erano particolarmente preoccupati per quanto Vladimir Putin ha detto, senza prove, che nell'est dell'Ucraina del Donbass stava accadendo un genocidio" (Reuters, 17 febbraio)


 Non è Berlino 1939, è Kiev 2020. Guardia nazionale con incorporati i battaglioni nazi "Azov".


"Venerdì l'agenzia Tass ha riferito, senza prove, che il capo dell'autoproclamat oterritorio di Donetsk ha annunciato, senza prove, la scoperta di 130 fosse comuni di vittime dell'aggressione ucraina" (The Washington Post, 11 febbraio). Le immagini delle fosse comuni sono poi state pubblicate sui social.

"Ammassando truppe tutt'intorno all'Ucraina, esponenti russi hanno ripetutamente asserito, senza prove, che Kiev stava per attaccare la Russia, o i russofoni, nell'est ucraino, piuttosto che il contrario" /The Guardian, 4 febbraio). 

Dimitry Peskov, protavoce del Cremlino, ha affermato che la situazioni ai bordi dei confini russi può innescarsi a ogni momento, insistendo, senza prove, che le forze ucraine avevano preso azioni aggressive , intensificatesi negli ultimi giorni" ("Politico", 17 febbraio)

"Putin rastrellerà e torturerà tutti i gay" (Sito CIA, https://t.co/OJspZdz37Ppic.twitter.com/qPyhpHD1gp)

Gli Stati Uniti hanno informato l'ONU di avere attendibile informazioni che Mosca sta compilando liste di ucraini da uccidere o rinchiudere in lager. Putin sta programmando di catturare giornalisti e persone LGBT per farli torturare, uccidere, e scomparire, dopo aver invaso l'intero paese" (Washington Post, domenica 20 febbraio)

E ora che, grazie a queste lectiones magistrales fedelmente e ossequiosamente riprese dai nostri media, avete capito tutto e siete stati illuminati su quanto si sta svolgendo nel grande confronto, andate a dire grazie alla summenzionata sacra Trinità e a tutte le affini quadrità, pentità, sestità, eccetera, per come vi fanno stare in armonia con la realtà del mondo.

Ringraziateli anche in nome di questi bravi combattenti ucraini 

 


Il quotidiano (anti)comunista, tafano cocchiero

E, per non dimenticare, il "quotidiano comunista", da mezzo secolo nemico dei comunisti, ma soprattutto dei russi sia comunisti, sia no, va ringraziato pure quello. In questo caso, sia per voler salvare, al pari di Biden e in omaggio a Hitler, uno Stato fallito e sprofondato nell'abiezione coloniale, sia un regime nato da un golpe fascio-nazista di Obama-Hillary-Nuland ("Fuck Europe", ricordate?)  nell'Ucraina retta da un governo eletto democraticamente. Opera in questa direzione, sorvolando deontologicamente sui patrioti mandati a macellare il Donbass, come sui mercenari reclutati a questo scopo in Lituania, Georgia, Cecenia, e ora anche tra l'ISIS.

Sotto un titolone che si scandalizza per aver la Duma autorizzato l'impiego di truppe all'estero, il foglietto portavoce dell'impiego all'estero delle truppe USA, da Kennedy il Buono a Biden lo Scemo, fa tracimare da sotto la foglio di fico di un pezzo di Tariq Ali, gli elaborati gemelli di quanto sopra ho citato dal NYT e consimili..Fa distillare il suo livore contro tutto quanto è russo, che fosse comunista o putiniano, a due ronzini di razza come Luigi Di Biase o Sabato Angieri. Al primo la missione bideniana di sezionare tutte i crimini di una Russia che osa opporsi al democratico imperialismo militarista di USA e Nato; al secondo quello di farci unire le nostre alle lacrime di una "Kiev ferita da Putin" (sic!), cui tocca svegliarsi in un'alba livida che preannuncia ogni sorta di tragedia, come promesso dalla foto al centro dell'articolessa.

Si tratta di "diritti umani", il supremo valore che sta a cuore ai "compagni" del "manifesto". Ovunque si presentino con sul bavero un distintivo a stelle e strisce. 


martedì 22 febbraio 2022

1943-2022: A MOSCA SI RICORDA COME I RUSSI SANNO AFFRONTARE I NAZISTI. --- Oggi gli toccano quelli dell’era biotecnototalitaria


Quanto i sedicenti giornalisti nella colonia Italia oppongono all’impegno russo di salvare i russi del Donbass dal genocidio farebbe ridere i polli. Molinari (Repubblica) per tutti: “La Russia è allo sfascio economico, i cittadini non riescono nemmeno a trovare un paio di jeans… Putin ha tutta la società contro” (col 70% di consensi contro il 35% di Biden). Stesso discorso per il pollo Fassino cui la chiaroveggenza di questo regime ha affidato la presidenza della Commissione Esteri: “Sono passati i tempi del bipolarismo tra USA e URSS, siamo nel mondo nuovo dell’unico polo”.

Superando con disinvoltura l’assunto del geniale ex-sindaco torinese, Wladimir Putin ha ristabilito, con il recupero della Crimea russa e, ora, con la difesa dei martiri della democrazia in Donbass, il vitale bipolarismo geopolitico, garanzia del rifiuto atomico e della sovranità delle nazioni. Quelli che si sono assegnati la nuova etichetta di “popolo eletto” pretendendo un “Destino manifesto” di ammazzare popoli, disintegrare Stati e governare il globo, rimangono con un lunghissimo palmo di naso che, come è successo con gli uccelli a Pinocchio, gli viene rosicchiato un po' per volta dall'orso russo.

 


Tornerò sull’argomento, ma voglio esprimere subito la mia incondizionata ammirazione per come i nostri amanuensi hanno saputo elevare l’informazione in pratica dell’occultamento dei fatti sgraditi ai loro padroni. Tutto quello che va succedendo in merito all’Ucraina, ha la sua origine e motivazione in un cruento colpo di Stato attuato appena 8 anni fa, da Obama e Hillary, con sul campo l’operativa Victoria Nuland (“Vaffanculo Europa!”) e i cecchini reclutati in Lituania, Georgia e Cecenia. Procedimenti già collaudati in Libia, Siria, Myanmar, Egitto, Iran e tentati, in termini arcobaleno, qua e là.

Un presidio di partigiani della libertà e della democrazia non si è piegato al complotto e alle milizie neonaziste che da allora ne guidano e conservano l’esito. Le repubbliche di Donetsk e Lugansk pagano il loro rigetto dell’affossamento di libertà, democrazia e sovranità, venendo da otto anni aggrediti, bombardati, uccisi. Facendoli scampare al genocidio promesso, la Russia ha fatto ora il miracolo di accoglierne 700.000 civili tra donne e bambini, mandati al riparo dai loro padri, mariti, fratelli, figli, compagni..

I nostri copia e incolla del Dipartimento di Stato-CIA sono autentici maestri di un’altra qualità insita nel nuovo giornalismo. Nessuno come loro sa praticare la saggia formula del due pesi e due misure. Il Kosovo, messo nelle mani di un masskiller e trafficante di organi estirpati a prigionieri serbi, Hashim Thaci (”il Serpente”), staccato a forza di bombe all’uranio dal resto della sua nazione, è legittimo, anche se riconosciuto da appena 12 governi, appendici dell’Impero. Le manomissioni e i colpi di Stato finalizzati a “esportare la democrazia”, installando obbedienti ladroni autocratici, tipo Pinochet, Videla, in almeno tre dei cinque continenti, sono cosa buona e giusta. La scelta di restare in libertà e democrazia di fronte a un colpo di Stato e a una successiva guerra d’aggressione e di accettare la protezione contro chi fa, dal Vietnam in poi, una guerra all’anno, è cosa cattiva e ingiusta. 



Come quella di restare russi nel paese in cui la Russia è nata. Torneremo sull’argomento. Intanto ci tocca una cosa subito e senza né-né: stare con l’orso.

Non è la stessa, impeccabile e indiscutibile morale del destino sanitario assegnatoci? Visto che quelli che fanno questa cosa, fanno anche l'altra.


 




lunedì 21 febbraio 2022

MI HANNO EMIGRATO --- Fenomenologia di un’operazione globalista



https://www.byoblu.com/2022/02/16/mi-hanno-emigrato-fulvio-grimaldi-in-mondocane-storie-dal-pianeta/


Qual è il mantra? Disperati, fuggono da guerre e dittature, accogliamoli.

Siamo amici di dittature e dittatori e di coloro che li inventano, promuovono, impongono ai propri popoli e agli altri. Ah no? Ma chi è che ha organizzato un bel colpo di Stato contro il governo democratico in Ucraina e poi ha installato un governo in cui il ruolo cruciale lo svolgono partiti e forze armate dichiaratamente naziste, da allora impegnati nel genocidio contro i renitenti democratici del Donbass? Chi è che ha stretto alleanze strategiche, militari e finanzcapitaliste con le tirannie più repressive e aggressive del mondo in Medioriente. Chi sono i proconsoli negli autocratici e banditeschi protettorati latinoamericani, zeppi di basi, multinazionali, milizie e ONG mercenarie USA?  A quali governi euroatlantici si prostrano i despoti corrotti e sanguinari di gran parte dell’Africa?

Guido Cappelli, docente all'Università Federico II, dimessosi contro la tagliola Green, Circo Massimo 15 ottobre 22

Con (sotto) chi ci fanno stare

Siamo dalla parte di coloro che hanno raso al suolo l'Iraq facendo tre milioni di morti in due guerre sulla base di una bugia; che hanno massacrato la Somalia sulla base della bugia che si trattava di liberarla da terroristi islamici: che hanno annientato e insanguinato la Libia perchè "Gheddafi è un dittatore e bombardava il proprio popolo": che continuano da 11 anni a martirizzare una Siria perchè "Assad è un dittatore e uccide il proprio popolo"; che scatenano la propria quinta colonna e le guerriglie di narcotrafficanti contro il Myanmar perchè "c'è una dittatura militare" che ha rimosso la nostra fiduciaria Aung San Suu Kiy; che fanno colpi di Stato fascisti ovunque gli gira, dall'Ucraina all'Honduras, dalla Bolivia alla Costa d'Avorio; impongono sanzioni affamatrici a una trentina di paesi che pretendono di viaggiare per conto loro; che ora s'inventano un'invasione russa dello "zar" in Ucraina, dopo che il governo da loro nazificato, da 8 anni bombarda e macella la popolazione che è rimasta libera e democratica; quelli che, soprattutto, hanno squartato un grande paese, la Jugoslavia, e poi la Serbia, Stati sovrani dell'ONU, utilizzando la menzogna che qui il "dittatore Milosevic sta compiendo genocidio in Kosovo".

Ecco, questi sono i nostri padroni, duci, guru, che qualcuno, facendo capolino dal guano in cui sguazza, chiama "alleati". E sono esattamente gli stessi che vanno facendo un sacco di cose del campionario inflitti a tutti questi popoli e paesi.

Matrice unica e sinergica

 


Anzi, per la precisione, sono quelli che sono partoriti da illustri N.N. nelle banche e nei bordelli, primi ministri e "giornalisti" con l'unico compito di fare a pezzi la coscienza, la conoscenza, l'intelligenza, la salute, la giustizia, la libertà, dei rispettivi popoli. E' una matrice unica per tutte le grandi operazioni del Grande Reset. E' davvero l'ora di unire i punti e capirlo per vedere le tessere dell'unico mosaico: guerre, sanzioni, pandemie, terapie antivirali sfoltitrici dell'umanità, sradicamento e schiavizzazione di popolazioni, annientamento di identità, storia, memoria, radici, futuro. Depredazioni  ovunque ci sia da rapinare, a mano armata, colorata e ONG, cancel culture, deformazioni waco, corruzione del linguaggio, annichilimento dell'azione e della comunicazione dei corpi. Diritti umani invocati per stuprare i diritti umani. Frantumare e dividere identità, per riunire nell'uniformità, omologazione, amorfizzazione.

Siamo decerebrati e accecati da una milizia mercenaria, rispetto alla quale l'invasività e gli sconvolgimenti dell'ISIS sono sporadiche turbative, dello stesso indirizzo però. Una torma di jihadisti laici fondamentalisti che ha invaso e occupato le redazioni e ne ha fatto centrali di trasformazione della verità in menzogna e della realtà in contraffazione camorristica.

Questi del Covid e dell'Ucraina, dei Non Una di Meno e dei vandali di Black Lives Matter (finanziati da Soros), delle ONG di complemento e dei fregnaccioni colorati, di Greta e Fridays for Future, di Amnesty e HRW, tentacoli del Dipartimento di Stato, dei chimici e telematici, sono tutti la copertura del rossetto sul muso del maiale. Amano l'Ucraina fattasi russofoba e nazista grazie al golpe obamian-hillaryano. Intimano a Kiev di meritare il suo ingresso nella NATO, nel ruolo di capro espiatorio, maciullando la parte migliore della propria nazione, senza che si debba spettinare un solo Marine.

Sono, i nostri giornali e le nostre televisioni, tutti abitanti della camera dell'eco della CIA e del Dipartimento di Stato. Così sperano di sopravvivere e, magari, quei pochi, di prosperare, ottenendo un ciglio commiserevole dalla Cupola.

 


https://www.youtube.com/watch?v=1KSfDiW6I6Y  mio intervento al Circo Massimo, manifestazione 15 ottobre 2022. Da 1:05:50  a  1:14:12 

Il link conduce a un mio intervento del 15 febbraio alla manifestazione della gente come noi al Circo Massimo di Roma. Quanto sopra vi è detto in misura meno verbosa.


domenica 20 febbraio 2022

L'INVERSIONE DI SCARDOVELLI



CARO MAURO, MA LA DISCRIMINANTE CATEGORICA NON ERA L'OPPOSIZIONE AL CERTIFICATO GREEN?

Mi riferisco a quanto altri già hanno commentato in merito al comunicato indirizzato a vari suoi interlocutori (me incluso) circa il prossimo convegno di Mauro Scardovelli in un albergo, per la quale ora ha reso noto che chi vuole partecipare deve presentare il passaporto di Draghi-Speranza.

L’invito e la condizione per la quale si viene ammessi al convegno seguono di poche settimane un altro stupefacente comunicato di Scardovelli, nel quale annunciava il suo proposito di presentarsi come candidato presidente della Repubblica Italiana e invitava i cittadini a votarlo.

Alla mia risposta, nella quale mi complimentavo con lo psicoterapeuta, molto presente sulle piattaforme che osteggiano l’attuale politica del governo e i suoi riflessi globali, specialmente in merito alle procedure sanitarie, per la brillante boutade, che mi era sembrata una spiritosa provocazione, Scardovelli specificava che si trattava di una proposta simbolica. Cosa che non risultava del tutto chiara dai suoi successivi interventi nei quali la proposta veniva presentata in termini dettagliati e del tutto realistici.

Lo sconcerto che tutto questo suscitava nei numerosi conoscitori della persona e del suo operato, non può che essersi accentuato, alla notizia della richiesta del "Permesso di vivere", negli aderenti al fronte politico-culturale che Scardovelli frequenta. Dato che si tratta di uno schieramento che, con parole, iniziative, manifestazioni, studi e campagne d’informazione, si batte contro l’incredibile, antiscientifico, obbligo surrettizio del trattamento sanitario in atto, da molti scienziati e medici messo pesantemente in discussione, l’uscita di Scardovelli è apparsa a molti improvvida e di netto abbandono delle precedenti posizioni assunte da lui e, collettivamente, da milioni di italiani.

Senza necessariamente mettere in dubbio buona fede e buone intenzioni di questo attivissimo "compagno di strada", molti non riusciranno a spiegarsi   questa, del tutto estemporanea iniziativa . Ma non credo che fosse anche del tutto imprevedibile. Una lunga esperienza di crisi acute che hanno inciso sulla vita delle società, insieme alle testimonianze fornite dalla Storia in situazioni analoghe a quella che stiamo vivendo e subendo, dovrebbero fornire una chiave di lettura.

 


Quando una società versa in situazioni difficili, impreviste, che turbino profondamente il rapporto delle persone tra di loro e con la realtà e con chi la gestisce, è ricorrente che appaiano sulla scena personaggi dotati di carisma e capacità persuasive che si presentino come guide spirituali e morali per un possibile superamento della crisi. Perlopiù si tratta di “maestri” che indicano una via d’uscita diversa, o complementare, dalla crisi. Alternativa che attenui, o diversifichi il naturale istinto a battersi con corpo e mente contro chi questa crisi governa e la utilizza a proprio non dichiarato vantaggio. Per Scardovelli e i suoi seguaci questa alternativa, o integrazione, consiste nella ricerca in se stessi di un'elevazione-illuminazione del proprio io, vagamente ispirata a teorie teosofiche e filosofie orientali..

E’ comprensibile che questa proposta sia gratificante. Induce a concentrare la volontà di liberazione su se stessi e a ritenere che la soluzione stia nella penetrazione nel proprio profondo, finalizzata a una più elevata conoscenza e coscienza. Conquista individuale  che superi i condizionamenti e lo  stato di subalternità che viene dal “maestro” affermato e dal soggetto sofferto. Vi si può anche rilevare uno spostamento da una realtà percepita come ingiusta e insopportabile a un’ attenzione su se stessi,  vagamente solipsista, ma gratificante e consolatoria su se stessi, come soggetto dalla cui elevazione spirituale e un po' misterica tutto dipenda.

 


Il consenso alle teorie e alla persona “maestro” che tale suggestione induce, anche perché accoppiata alle giuste denunce di almeno parte della ingiurie e del disagio sofferti, possono anche contribuire a un falso senso di sicurezza e a una sovraconsiderazione di sé da parte del “maestro” stesso. Nel contempo i suoi interlocutori o “seguaci” possono smarrire la consapevolezza dei veri termini della crisi e rischiare di farsi distrarre dalle priorità di una lotta individuale e collettiva. Non dico che questo sia avvenuto nel caso di cui ci occupiamo, ma molti precedenti di "maestri spirituali" lo farebbero sospettare.

Vi ci fa pensare la proposta della propria incongrua e velleitaria candidatura a Capo dello Stato, con relative paraphernalia estremamente concrete, è l’imposizione  di una condizione di ammissione - il superpass - in netto contrasto con quanti fin qui sostenuto. Il pericoloso corollario si questa inversione a U rischiano di essere smarrimento, contagio e imitazione, a dispetto di quanto milioni di persone hanno pagato per il loro coraggioso impegno, in termini di diffamazione, vessazione, esclusione e punizione.

Mi auguro che Mauro Scardovelli rientri da questo che appare uno smisurato concetto della propria chiaroveggenza, e ritorni dalle alte sfere e dal mantra fuorviante e molto astratto  dell’ ”amore universale per tutti”. L'alto senso morale fin qui manifestato e che ha suscitato un corrispondente impegno contro truffe e inganno da parte del regime, dovrebbe indurlo a tale rettifica.  Anche perchè a questo punto e in questo mondo sul punto di rottura, la priorità esige, più che uno sguardo nel proprio insondabile profondo, uno sguardo lucido e realistico sui crimini di un nemico che si propone di annichilirci..


venerdì 18 febbraio 2022

EL CAMINO DEL SOL --- A Cuba è rimasta la rivoluzione verde


https://www.byoblu.com/2022/02/14/el-camino-del-sol-cuba-ecologia-di-necessita-virtu-fulvio-grimaldi-in-o-green-o-verde/ 


Che fine ha fatto Cuba?

Il titolo di questo mio intervento nella rubrica "O Green o Verde" su Byoblu sembra implicare che a Cuba, a parte una rivoluzionaria attenzione per l'ambientalismo e la difesa e cura degli ecosistemi, dell'eredità della rivoluzione di Fidel, del Che e di Cienfuegos, ci sia rimasto poco. E comunque meno di altri paesi latinoamericani che si sono dati un obiettivo di cambiamento radicale rispetto al neoliberismo e alla sottomissione all'imperialismo yankee, come Venezuela, Nicaragua, Bolivia, il Messico di Obrador e, ora, l'Honduras di Xiomara Castro.

In effetti, dall'osservazione attenta di Cuba e dalle mie frequentazioni negli ultimi trent'anni, dagli ultimi della vita di Fidel e dai primi e drastici cambi economico-sociali di Raul, dalla massiccia penetrazione delle sette evangeliche amerikane a cui ha provato di rispondere la visita dei papi cattolici, è difficile negare che moltissimo sia cambiato e non in meglio.


 
Con la dissoluzione dell'Unione Sovietica nei primi anni '90 era terminata l'era in cui Cuba poteva fare affidamento quasi totale sugli aiuti - connessi al padrinaggio (lamentato da Che Guevara) - dell'URSS. Questi l'avevano tenuta in una specie di letargo produttivo. Impreparata alla nuova situiazione, Cuba ha fatto fatica a rimediare con iniziative economiche alla sua dipendenza e al suo nuovo isolamento. Governo, amministrazione, autorià locali, imprenditori statali, mancavano delle competenze e di un'iniziativa rimasta sopita grazie al sostegno sovietico e agli aiuti internazionali.

 Quest'ultimi inquinati all'arrivo da fenomeni crescenti di una corruzione che agevolava i quadri dello Stato e - anche per colpa della scandalosa doppia moneta, tuttora in corso - deprivava e impoveriva la popolazione e tornava a determinare una divisione di classe. Divisione che offriva la sua deprimente visibilità nella distanza tra le villette dei burocrati sulle verdi colline dell'Avana e lo sfacelo sottoproletario di un'Avana nei suoi quartieri non riservati ai turisti.

Tutto questo veniva giustificato, in buona parte a ragione, con il trentennale embargo, il bloqueo, degli Stati Uniti che i governi dell'alleanza occidentale opponevano nel voto all'ONU, ma a cui obbedivano sul piano materiale. In parte una foglia di fico sugli arretramenti, ma anche il corollario di un'ininterrotta campagna di terrorismo che è costata a Cuba migliaia di morti, condotta insieme alla destabilizzazione politica mediante l'infiltrazione di elementi anticubani e facendo leva sul malessere di ceti colpiti dalla povertà, o ansiosi di "democrazia" capital-mercatista.

 


Il socialismo rivoluzionario si riduceva lentamente a demagogia patriottica, mentre protagonisti politici, come il bravissimo ministro degli Esteri Perez Roque, venivano allontanati e sostituiti da elementi meno rigidi, per non dire coerenti. Con papi agitprop  capaci, come gli evangelici, di reclutare masse e minare alla base la cultura rivoluzionaria, e con Raul che omaggiava presidenti americani in visita, tra i più bellicosi e infingardi (Obama, definito da Raul Castro "uomo onesto", alla faccia delle sue sette guerre d'aggressione e dei suoi assassinii extragiudiziali di "sospetti"), Cuba cercava di rimediare a una crisi sociale ed economica inarrestabile.

Ne traeva, l'isola, benefici minimali in termini di investimeni privati, soprattutto statunitensi, flussi di turisti americani prima banditi e che ambivano ai piaceri corruttori dei tempi del dittatore Batista, maggiori rimesse dalla cosiddetta mafia cubana di Miami e anche un tentativo di costruire un'imprenditorialità autoctona attraverso leggi che promuovevano l'iniziativa privata. In mancanza storica di un'imprenditorialità statale efficiente e moderna, questa privatizzazione restava affidata ai "cuenta propistas", famiglie povere la cui "impresa" si riduceva a banchetti di biscotti e bibite realizzati in casa. Concessione dello "Stato Socialista" all'economia di mercato che, in mancanza di sostegni finanziari per iniziative di più larga e sostanziosa portata, mancavano del respiro necessario per qualsiasi forma di ripresa economico-sociale.

Sotto Trump e Biden, Cuba si è vista privare nuovamente delle aperture degli Stati Uniti. Gli alberghi tornano vuoti, le campagne sono ridotte all'arretratezza tecnologica, una industria di base  e le infrastrutture deperiscono, anche per il venir meno dei combustibili offerrti a prezzi minimi da un Venezuela sotto assedio USA.

In questo contesto di crescente disfacimento ideologico ed economico e di un autoritarismo mirato a contenerlo, si potenziano le voci dei dissidenti, sempre più sostenute da masse sincere, nostalgiche della fioritura dei primi decenni della rivoluzione.e che ormai la vedono riflessa essenzialmente nei murales col Che sugli edifici.

 


Rimangono i servizi sociali fondamentali, una sanità e un'istruzione assicurati a tutti e senza pari nel continente. Rimangono le brigate dei bravissimi medici cubani che accorrono ovunque vi sia una carenza di efficienza sanitaria, tipo da noi. Rimane "El camino del sol" del geniale ambientalismo cubano, raccontato in questo video. Ma basta, di fronte alla perdita di un faro per gli oppressi e sfruttati dell'umanità?




mercoledì 16 febbraio 2022

GUARDANDO NEL FONDO DEL POZZO --- E rovistando tra i detriti di una Ex-Repubblica Parlamentare



 

https://comedonchisciotte.org/sancho-special-intervista-al-prof-cappelli-discussione-sulle-istituzioni/

https://www.youtube.com/watch?v=vcSoqBXw7jw


   


DRAGHI HA VINTO O HA PERSO?  COSA SIGNIFICA LA PERMANENZA DELLA COPPIA DI VERTICE ALLA GUIDA DEL PAESE? ATTORI E STRATEGIE DELLA GLOBALIZZAZIONE BIO-TECNO-TOTALITARIA  

Dibattito su quanto è successo, va succedendo e succederà nella combine Palazzo Chigi - Palazzo del Quirinale, tra Fulvio Grimaldi e Guido Cappelli, professore di letteratura italiana all'Università Federico II di Napoli

lunedì 14 febbraio 2022

Guerre di armi, di genere, di tratta, di clima, di classe.... --- --- I VA E VIENI DEL PIFFERAIO MAGICO


https://youtu.be/OwXjpWepEpw 

https://comedonchisciotte.org/sancho-20-ii-stagione-fulvio-grimaldi-alla-conquista-del-mondo/

https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003:f/sancho-20-ii-stagione-fulvio-grimaldi:6


 



Ucraina: il mercenariato a chiacchiere della cialtroneria politico-mediatica si manifesta sull'Ucraina a pancia in fuori e culo stretto. Il classico "armiamoci e partite" degli scagnozzi mediatici di regime. Da uno di questi, quello di "Radio anch'io", la Quartapelle, una strillona in uniforme del PD, strepita “contro l’aggressività russa non basta la diplomazia”. Appunto, come tutti nostri regimi, democratici o fascisti, armiamoci e partite. Ma questi sono nettamente peggio, perché volontari a gratis del servilismo, dei media e dei federali fascisti alla vigilia della guerra nazifascista. Qualcuno dei quali ci andò, pure, in guerra. Vedi Montanelli o Balbo

Per quanto molto citata, la storia del pifferaio magico, la conoscono in pochi. Eppure è una delle più belle favole dei Fratelli Grimm, fortunatamente tutte politicamente scorrette. Viene assoldato un giovane pifferaio dalla città di Hameln perché liberi la città dei ratti e se li tiri dietro verso il burrone. Il pifferaio esegue alla perfezione, ma i pur ricchi notabili gli rifiutano il compenso promesso. Allora il giovane musicista si vendica e, soffiando il suo flauto, incanta i bambini e ragazzi della città e, facendosi seguire, porta anche loro a precipitare nello sprofondo. Metafora di certi canti, cantilene, giaculatorie e suoni obnubilatori di oggi? 

Noi prendiamo questa storia e la rovesciamo. Manterrà tutto il suo significato. Prima, dietro compenso di Pfizer, il pifferaio venuto dal paese di Metaverso e armato di siringhe, raduna, a forza di musiche vaccinare, bambini e ragazzi della città e se li porta tutti via, in quel buco nero in cui nulla si vede se non lo schermo dello smartphone che gli ha appeso addosso. Indi, suonando la stessa musica, ma all’incontrario, va a prendersi gli stessi ricchi notabili che gli avevano dato il piffero e commissionato il lavoro. 

Fuori metafora, quello del piffero rappresenta i propagandisti, autonominatisi giornalisti, suonando e ballando avevano prima trascinato alla rovina chi quella musica l'aveva interpretata come un viatico ad allegria, salute, e salvezza da ogni guaio. Poi, scoperto da quelli con un orecchio migliore che quelle note non erano altro che brutti strepiti cacofonici sfonda-cervello, il pifferaio si è rivolto ai commissionanti fraudolenti e ne ha esibito, su carta e schermi, i pentimenti, le ceneri sul capo, "la terza dose è dubbia, le mascherine non servono, dai lockdown non sono venuti che miseria e onanismo, le terapie domiciliari vanno benissimo".....

 



E’ il contrappasso, del quale se siamo svegli, riusciamo a vedere i primi prodromi nella fuga dei topi virologi dalla nave vaxinara indirizzata  contro l’iceberg delle rivelazioni degli scienziati e informatori onesti e della conseguente rivolta popolare.

Ma niente paura, ragazzi. Si riprenderanno. Hanno già trovato lo svincolo dalla statale all'autostrada. "Basta un po' di zucchero e la pillola va giù, la pillola va giù, la pillola va giù", cantava Mary Poppins e il nuovo farmaco, miracoloso davvero stavolta, una pillola appunto, o magari il nuovo vaccino universale, onnipotente e annuale, torniamo a farcelo sparare nel corpo (infatti gli effetti sono quelli di uno sparo). Gli esiti saranno quelli noti: la depopolazione, ma col rossetto sulle labbra, come la classica scrofa.

 



E visto che nella puntata di SANCHO abbiamo parlato di sinergie, ecco che le nuove salvezze (dalla vita) si affiancano agli altri strumenti del nuovo mondo: la guerra, le deportazioni di popolazioni, l'imperversare di nemici degli uni e degli altri, come maschi e donne, gli LGBTQAI+, i bambini untori, il politically correct, lo schwa, l'orso russo e il drago cinese, il sole che ci incenerisce e, presto o tardi, di nuovo il terrorismo... la grande, grandissima, pandemia.............