E’ il racconto attualissimo di un paese che, conseguita
l’indipendenza con una lotta di liberazione di trent’anni, difende gli obiettivi
di quella lotta contro i tentativi di ritorno di colonialismo e imperialismo.
Unico paese africano, dopo la caduta della Libia di Gheddafi, a rifiutare
presenze militari Usa-Nato e condizionamenti e interferenze del FMI e della
Banca Mondiale, l’Eritrea paga la sua autodeterminazione e il suo modello
sociale fondato sull’uguaglianza e sulla giustizia sociale con una violenta
campagna di diffamazioni da parte dei governi e media occidentali e con la
costante pressione bellica del potente vicino etiopico, regime cliente di Usa,
UE e Israele.
Il documentario ristabilisce la verità sulla nostra ex-colonia ed esamina
il quadro generale che vede una forsennata corsa militare ed economiche degli
Usa e delle ex-potenze coloniali europee ad accaparrarsi, con le buone o con le
cattive, le ricche risorse del Continente. Aspetto collaterale di questa
predazione è lo svuotamento dei paesi africani delle proprie popolazioni, con
gli strumenti della guerra, delle rapine delle multinazionali, dei disastri
climatici e dei ricatti di libero scambio. Sradicamento di milioni di africani
che da noi si traduce nell’arrivo di masse di migranti che si vogliono
accogliere senza se e senza ma, evitando accuratamente di denunciare cause e
obiettivi di questa gigantesca operazione di ingegneria politica e sociale
contro l’Africa (e il Medioriente) e contro il Sud Europa.
Fulvio Grimaldi
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