Fulvio
Grimaldi con “Il ringhio del bassotto” in “Spunti di riflessione” di Paolo
Arigotti
La mazzata è terribile. Sia per l’
Asse della Resistenza che si vede decapitata e privata della direzione della
sua principale forza di combattimento; ma sia anche per il tumore sionista. Gli
azzeccagarbugli che si divertivano a definire il male maggiore, il male minore,
il bene e il male, si ritrovano seppelliti da un mostro terrorista, questo sì
epitome del male che cova nei recessi oscuri dei disumani, che ha superato ogni
forma di abominio in precedenza praticato. Qui si tratta di malvagità, nequizie,
scelleratezze, compiute effettivamente. Non a costruzioni della propaganda, o
della Storia manipolata e adulterata.
In questa trasmissione ci siamo
occupati di due concetti, destra e sinistra che, fin dai tempi di Giorgio Gaber
(uno acuto, ma anche un tantino qualunquista) andavano precipitando verso l’agonia
di senso. Agonia che, con l’ormai sistematica inversione dei rispettivi
significati, è oggi giunta alla fase finale.
Ecco, dunque, Israele, entità
celebrata su vasta scala come presidio di democrazia in una regione
formicolante di dittatori e integralismi. Questo, per una creazione di
laboratorio, del tutto artificiale, ladra di territorio, che ha consolidato il
suo forzato inserimento nella regione e su terra altrui a forza dell’ efferata
lotta di classe dall’alto di una cricca di colonialisti estremi, operativi della
massima potenza finanziaria mondiale. Un costrutto da scienziato pazzo che ha
perfezionato l’approccio razzista e crudamente dispotico, dalla pulizia etnica
e sociale fino al genocidio, di cui si andava affermando l’unicità assoluta, addossandone
l’esclusiva ai carnefici del ghetto di Varsavia e di Auschwitz.
Si era pensato, sperato, che questo
manicomio criminale, definito Stato democratico, avesse superato ogni limite di
umana depravazione con lo sterminio di un’intera popolazione mediante bombe,
fame, sete, epidemie, tortura. Di portata tale da oscurare, viste le misure e i
tempi in gioco, l’eliminazione dalla faccia della Terra dei nativi americani
praticata da spagnoli e anglosassoni con sicariato storico d’appoggio. Ma di
ancora più perversa vigliaccheria si deve parlare, di assassinio con il pugnale
brandito dall’ombra, alla vista degli strumenti adoperati in questi giorni nel
Libano contro chi si opponeva, generosamente, allo sterminio dei palestinesi,
con i suoi consapevoli e programmati effetti “collaterali” su civili inermi,
donne, bambini, bersagli particolarmente ambiti dal mostro.
Lo psicopatico ertosi alla guida
di un olocausto senza sopravvissuti, nel suo delirante discorso dell’odio (chi ne
censura l’uso, c’era?), ha mostrato due carte geografiche. Una, intitolata “benedizione”,
mostrava un ponte via mare e terra dall’Oceano Indiano a Israele che, con l’apertura
del Canale Ben Gurion inteso a far seccare il Canale di Suez in mano all’Egitto,
avrebbe fatto dell’abominio sionista il chiavistello militare e commerciale dei
traffici tra Est e Ovest. L’altra, “maledizione”, univa popoli e Stati
autoctoni, Iran, Iraq, Siria (di striscio Turchia), in una nera minaccia contro
l’unico popolato da allogeni (e con lo stivale sul collo dei nativi, alla George
Floyd). I primi, totalitari e sprofondati nell’oscurantismo integralista; l’altro,
bastione di democrazia e civiltà. Destra e sinistra…
Sono convinto che le azioni
innescate e le parole pronunciate da Netaniahu a New York, compresa la scenetta
da Dottor Stranamore di lui nella camera d’albergo che ordina la carneficina del
Libano, segnino il solidificarsi dell’inizio della fine di questo scandalo
chiamato Stato. Inizio della fine germogliato dal massacro dei propri concittadini
il 7 ottobre 2023 (qualitativamente assai simile a quello dell’11 settembre 2001,
pure esso celebrato in diretta da agenti israeliani) e arrivato al parossismo
con gli stermini a Gaza e nel Libano.
Destra-sinistra? Israele è
diventata il cattedratico supremo di una differenziazione che, oltre a menar il
can per l’aia, mena noi per i fondelli: ha ucciso perfino Il cartonato della classica
contrapposizione. Quello che, dopo l’uccisione delle ideologie, l’Occidente aveva
provato a mantenere in vita in forma adulterata. Da noi, si parva licet
comparare magnis, Schlein, Conte e tutto il sicariato di sguatteri e
chierichietti in fiera marcia nel corteo funebre condotto da Netaniahu e Biden-Harris. Con tutti i non
trascurabili pezzi di società che costoro si tirano dietro (vedi, in questi
giorni di vertici di orrore e di oceani di sangue, l’impennata del Likud del
premier sionista).
Ci consola, sempre si parva
licet, che da noi le cose circa destra e sinistra sono state
definitivamente chiarite dalla ricomposizione in unità dei due contrari.
Abbiamo semplificato: c’è rimasta solo la destra. Tra mille, ne citiamo due
manifestazioni: La maggioranza, de sinistra, che vota le armi per colpire la
Russia e aprire all’armageddon finale; e il DDL detto “di Sicurezza”, passato
alla Camera e che, col parlamento de destra che ci ritroviamo, passerà al
Senato. Dei gesti criminali che ci verranno attribuiti, dopo i benefici a
lorsignori con regali tipo la corruzione legittimata dalla fine dell’abuso d’ufficio,
o la seconda arma, privata, ai pretoriani di regime fuori servizio, ne basta
citare un paio: i 7 anni di galera se resisti alle loro mazzate, o i cinque
anni di galera se metti il tuo corpo di traverso a una Grande Opera, tipo il
Ponte sullo Stretto, o a un tratto stradale occupato contro chi ti butta in mezzo
a quella strada.
Curioso il ricordo che mi
germoglia al leggere dei 7 anni da comminare allo sciamannato per essersi fatto
un Rave sul terreno, o nel capannone abbandonato, di un padrone. Quando gli
ex-neo-post fascisti della Meloni inflissero questo ukase ai partecipanti al
Rave Party di Modena e ai loro eventuali successori, mossi, in Mondocane su
Byoblu, un fiammante attacco ai questi antesignani delle successive operazioni
contro i filopalestinesi. La reazione dell’editore, Claudio Messora, fu
immediata e di duro rimbrotto: Ma come, questi debosciati, drogati che
devastano luoghi e forniscono un pessimo esempio ai giovani che invece
lavorano, si impegnano…
Destra? Sinistra? Oggi Byoblu
nella sua nuova veste, che ha disperso al vento Mondocane, ce lo spiega meglio…
Neonazi o disturbo al sistema
nazi?
Sulla vexata questio dei
due modi di guardare al mondo e di starci, un bell’approfondimento ce lo
forniscono le elezioni nella vecchia DDR, oggi componente del tutto
indisciplinata della Repubblica Federale. Arrivando primi in Turingia e secondi
per un punticino in Sassonia e Brandeburgo, assumendo una forza parlamentare
che può bloccare qualunque governo, con verdi e liberali eliminati dalla scena
e democristiani e socialdemocratici in forte affanno, quelli dell’AFD
(Alternativa per la Germania), spuntati dieci anni fa e cresciuti
vertiginosamente, sarebbero l’ultradestra. Anzi più coloritamente neonazisti. Al
punto che perfino la Corte Suprema tedesca ha voluto esaminarli, ricavandone la
proposta di un provvedimento di divieto al “ritorno del neonazismo”.
Proposta travolta dalla crescita
dell’assenso popolare (per quanto oggi eminentemente nell’Est tedesco, nell’Ovest
sono sopra il 10%) in quella che fu la DDR, poi depredata e letteralmente
spogliata del suo apparato produttivo e di welfare dopo l’Anschluss.
“Neonazisti” che diventano la
maggioranza assoluta nel voto dei giovani. Quelli invisi all’establishment in
Germania, più ancora che nel Regno Unito e negli USA, soprattutto per le scorribande
“antisemite” ce fanno a sostegno della Palestina e dei suoi abitanti originari,
questi sì semiti.
In parallelo ad AFD è comparsa, poco
dopo, la BSW (Alleanza Sahra Wagenknecht) che, sorta da una scissione del
partito “Linke” (Sinistra), era più difficile qualificare di neonazi, per
quanto di AFD dicesse più o meno le stesse cose. Solo un po’ più morbide su UE,
NATO, migrazioni orchestrate.
Quali sono queste cose? No alla
Germania Stato vassallo degli USA; no alla guerra USA-Ucraina alla Russia e dei
sionisti agli arabi; no a Ursula von der Leyen e alla su armata diretta dalle
lobby dei potenti (armamenti, farmaceutici, energetici, banchieri, ecc.); no
alla globalizzazione politica, economica, culturale, a favore delle oligarchie
occidentali e degli enti transnazionali; no all’immigrazione incontrollata,
manovrata a fini neocolonialisti e di destabilizzazione sociale. Sì ai rapporti
multilaterali, alla sovranità nazionale, all’amicizia con Russia e Cina, al
superamento dello sfruttamento neoliberista e via asserendo.
E’ gente che deraglia, è ovvio. Da
un po’ si è preso a chiamare terroristi tutti i popoli e Stati che non accettano
il giogo anglosassone ed eurocentrico. Ora si dà dell’ultradestra e del nazista
a chi esce dal quadro tratteggiato una volta per tutte nel 1945 e seguenti da
coloro che nel frattempo si sono evoluti da Hiroshima e Nagasaki a impero
globale della guerra perpetua. Guerra, come è sotto gli occhi di tutti, ai
propri popoli come a quelli altrui.
Ditemi voi: Destra? Sinistra?
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