Chi
ispira la nostra politica internazionale? Chi
fa l’animalista a favore della bistecca sintetica?
SOROS
DAPPERTUTTO
BYOBLU-MONDOCANE XXVIII
Domenica
20.30, lunedì 12.30, martedì 14.30, mercoledì 12.30, giovedì 14.30, venerdì
18.30, sabato 08.00
Fatti
i conti con un funerale di Stato, pari a un avvertimento mafioso, inteso, con
la polena Mattarella sulla prua della nave, a perpetuare quanto ancora dalla
bara si spande. facendo capire ai recalcitranti “attenti a voi!!”
Sopravvissuti,
nella masseria di Manduria, a un’alluvione di saliva più travolgente di quella
del Po in Romagna, nella quale, in nuoto sincronizzato, si sono fusi Potere
Unico e Quarto Potere (il sultanato meloniano e il Gran Cerimoniere
di Corte)…
Assistito
all’incenerimento di Bruno Vespa al solo apparire del cartonato di Julian
Assange…
Rimasti
incantati dal sistema giudiziaro elettivo statunitense, dove la legge per Trump
è una e quella per le coppie dinastiche Biden e Clinton è un’altra, anzi non
c’è proprio…
Constatato
come questa civilizzazione dello strumento giuridico, tarato su chi meriti e
chi no, si sia fedelmente ripercosso da noi con una riforma della giustizia che
ha fatto danzare nei rispettivi loculi, sia la mummia di Arcore, che un Al
Capone rianimato, come gli Abba, dai prodigi ologrammatici dell’Intelligenza
Artificiale….
Lasciamo
la frase sospesa, aperta a incalcolabili sviluppi visto l’incalzare degli accadimenti
nell’Italia del tempo del fascio littorio rispuntato dagli scavi tra Quirinale
e Palazzo Chigi. E passiamo a cose serie.
Chi
fa la politica estera italiana? Taiani? Come dire che il bimbetto col Lego sarebbe
un architetto. E allora Alfano? Di Maio? Mogherini? Giulio Terzi di Sant’Agata?
Frattini? Cartonati piazzati sui balconi
della Farnesina. Magari qualcosina avranno fatto D’Alema, Andreatta, Andreotti,
De Michelis, però sempre rigorosamente all’interno del recinto dei nanetti da
giardino.
Invece
a dettare la politica estera, a noi, ci sono dei prestigiosi privati che, considerati
dai nostri “partner” internazionali poco più che bottoni on-off da premere
quando occorre farci sapere cose dobbiamo pensare di noi e del mondo. Sono le
pomposissime ONG, zeppe di nomi, fornitori, sostenitori, sponsor, padrini e finanziatori
del giro che conta (da noi) e che dà affidamento fuori. Alcune del tutto
improvvisate, essenzialmente per fare scena nei talk. Altre dotate di conoscenza
e competenza, sanno di geografia e distinguono le Antille olandesi da quelle
britanniche, offrono corsi di studi, si vantano di preparare futuri diplomatici.
Sono
IAI, Istituto Affari Internazionali, di tale Nathalie Tocci, provetta
diplomatica appassionata di confronto, che boicotta e denuncia lo studio di
Floris, di Martedì, perché ci sono degli iconoclasti come il sottoscritto. Poi
c’è l’ISPI, Istituto di Studi Politici Internazionali, vicinissimo alle
intelligence occidentali attraverso presidente e direttore, rispettivamente già
capo del DIS, Dipartimento Informazioni Sicurezza, e responsabile italiano
della Trilateral. E Pensate che i soliti fratelli dell’apocalisse, Ford,
Rockefeller, Soros, non li tengano d’occhio? O non ne siano tenuti d’occhio? Si occupino d’altro? Scherzate? Si occupano di
tutto.
Ma
c’è anche, caro alla Sinistra, e pour cause, visto che sinistra è,
Limes, una rivista, fondata e diretta dal superbravo Lucio Caracciolo. Anche qui,
rispettabile conoscenza delle cose, dei luoghi, di direzioni e direttrici, di
passato, presente e prospettiva. Regolarmente, coerentemente, inquadrata nella
visione del mondo, del bene e del male, come dipintaci sullo schermo dei valori
occidentali dai Poteri che conosciamo. Per cui, tra le altre cose, è la Russia
che aggredisce ed è lei che ovviamente rapisce i bambini (russi).
Se
la Tocci va per farfalle a stelle e strisce, se l’ISPI è il bungalow nel giardino
dell’intelligence occidentale, Caracciolo,
ben (tra)vestito, è il più pericoloso.
Poi
c’è la storia dei maiali, anzi, dei porci. Già trattata nella puntata
precedente di “EcoMondocane”, ma qui portata alle sue sorprendenti conclusioni.
Denunciare l’obbrobrio degli allevamenti, le infamie dei trattamenti degli
animali! Ma che bravi! Peccato che il nobilissimo obiettivo abbia un movente
che ne è la negazione: basta carne di maiale, ma viva la carne da laboratorio!
Quella sintetica, quella di Bill Gates e di altri massacratori di tutte le
nostre buone cose di ottimo gusto. E’ l’eroica cronista che ha
affrontato per Report le intemperanze dei cattivoni allevatori? E’, dal 2008, nei
Radicali Italiani, embedded con Emma Bonino a sua volta embedded con George
Soros. Che è anche il finanziatore e padrino di Avaaz, ONG statunitense,
impegnata a fiancheggiare le guerre imperiali in giro per il mondo, con pause
per difendere gli orsi polari, o gli alberi del parco sotto casa. La cronista anti-allevamenti
di Report, sempre nel 2008, né è diventata la responsabile italiana.
Capito
mi hai? Tout se tien, dicono i francesi
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