Di
guerra in guerra, di resistenza in rivoluzione
LA POSTA
E’ L’UMANITA’
In margine a “Uno sguardo
dal Fronte” di Fulvio Grimaldi, curato da Leonardo Rosi
Grazie a Moreno Pasquinelli e a Claudio Messora per la
generosa partecipazione. Grazie agli amici ospiti che hanno avuto l’affettuosa
pazienza di ascoltarci. Grazie a Francesco Capo, de “Il Faro”, per l’intervista
nella quale mi ha permesso di volare sul libro e sulle vite che racconta.
.https://www.youtube.com/watch?v=S_13WzUY9zo&t=2428s
Guerre
vissute da bambino, guerre combattute da grande, guerre raccontate, guerre
senza armi, ma altrettanto violente e feroci, contro i cittadini che si
pretendono di governare e che si vogliono opprimere e anche sopprimere. E
guerre sacrosante di liberazione di popoli e classi, alzatisi in piedi, alla
faccia degli smussatori di spigoli, integralisti della nonviolenza, così spesso
utili idioti.
E un
bellissimo e confortante scambio di racconti, ricordi, suggerimenti,
approfondimenti, con una sala gremita di persone vive e donatrici di
intelligenza e affetto.
Vi abbraccio
e vi ringrazio. Marceremo insieme.
Approfitto
per una breve osservazione. Condivido quanto Il senatore Claudio Borghi, una
delle poche teste non squadrate della Lega, ha detto quando ha chiesto al
presidente Mattarella, già vicepremier del massacro della Serbia e oggi fautore
dell’alleanza guerrafondaia della NATO, di dimettersi per avere trasferito, nel
suo intervento il giorno della festa della Repubblica, la sovranità
costituzionale del popolo italiano e della sua forma di Stato, alla congerie
privatista e atlantista dell’Unione Europea.
Ursula von
der Leyen, appena reduce dal suo ennesimo plauso alla guerra d’aggressione
contro la Russia e contro la Palestina, e della celebrazione del governo
globale dei produttori di armi e morte, ringrazia.
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