BULLSHIT
Sull’esplosione
di demenza, stavolta precoce, di Donald Trump relativamente all’occupazione di
Gaza per farne la Riviera del Medioriente (e, non detto, una prolifica fonte di
gas in mare da rapinare ai palestinesi), il governo saudita, per bocca del Ministro
degli Esteri, evidentemente ispirata dal principe ereditario bin Salman, ha
dichiarato:
“L’Arabia
saudita non cesserà il suo instancabile lavoro per assicurare la creazione di
uno Stato palestinese indipendente con per capitale Gerusalemme Est. Il Regno
non stabilirà reazioni diplomatiche con Israele senza che questo non si
verifichi…. Il regno condanna categoricamente la violazione dei diritti
legittimi del popolo palestinese mediante insediamenti di coloni, annessione e
deportazione… La comunità internazionale ha il dovere di alleviare la crisi
umanitaria che il popolo palestinese sta soffrendo, ma che non gli impedirà di
restare radicato nella sua terra con determinazione incrollabile”.
L’Arabia
Saudita è quella che è, ma la reazione di questo paese – dovuta? voluta? - in
perfetta sintonia con tutto il mondo arabo e islamico, nonché della metà del
mondo che si riconosce nei BRICS e, perfino, della solitamente conforme “comunità
internazionale”, ha fissato un altro chiodo nella bara degli Accordi di Abramo,
dopo quelli dell’Alluvione di Al Aqsa del 7 ottobre e dei 15 mesi di resistenza
vincente del popolo di Gaza e dei suoi combattenti.
Bullshit
è il termine felice che gli anglosassoni utilizzano per definire il colmo
assoluto della cretineria. Non male come esordio di MAGA.
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