lunedì 10 febbraio 2025

Pornografia, pornolalia, pornopraxis --- ALL’EGITTO CI PENSA AMNESTY --- Ma chi era Giulio Regeni?

 


Youtube canale di Fulvio Grimaldi https://www.youtube.com/watch?v=MS7l9qCHPDE

https://youtu.be/MS7l9qCHPDE

Sono passati 10 anni, ma l’Egitto non impara la lezione.

Giulio Regeni. Hanno fatto secco lui e fessi tutti noi. Ma il giovane, istruito nelle scuole dell’euro-élites, reali d’Inghilterra compresi, tragicamente perito quando Roma e il Cairo stavano concludendo l’affare del secolo, potrebbe tornare utile nel tempo dei 2 milioni di palestinesi da trasferire in Egitto. Visto che, con somma improntitudine antisemita, l’Egitto di Al Sisi, ha detto NO! Anzi ha proclamato una “linea rossa” e ha piazzato carri armati e cannoni a Rafah. Merita una lezione.

E allora ci pensa Amnesty International. Tempestivo il suo ennesimo Report sui misfatti di Al Sisi e sul terrore che imperversa nella terra del faraone. E vedrete che non mancherà Human Rights Watch e neanche Save the Children (quella del viagra di Gheddafi ai suoi soldati per stuprare donne libiche). Come per Saddam, come per Gheddafi, come per Assad, come per Chavez, come per Maduro., come per Milosevic. Come per Putin. Cose ovviamente mai dette per le democrature amiche, ricuperate ai “dittatori” a forza di guerra e golpe, tipo Honduras, o Perù, o Ucraina, o nuova Siria, o Italia dei Decreti Sicurezza…)

E come ci hanno pensato in Oxford Analytica tre maestri dello spionaggio internazionale, datori di lavoro di Giulio Regeni e, a Cambridge e al Cairo, due tutor accademiche di Giulio, entrambe della Fratellanza Musulmana spodestata in Egitto. Quelle che, poi, non hanno mai voluto dare agli inquirenti italiani soddisfazione di chiarimenti e trasparenze sulla tragica fine del ricercatore. Giovane che probabilmente credeva in quello che faceva. Visto le scuole che ha fatto e le persone per cui lavorava. E delle quali non era il caso di fidarsi.

Giulio Regeni si era diplomato, a colpi di 4.000 euro di retta ogni biennio (non 40.000, come dico nel video), alla scuola delle euro-élite, reali d’Inghilterra compresi: i “Collegi del Mondo Unito”, fondati e gestiti, fi da sotto Hitler, dal pedagogo tedesco Kurt Hahn, poi aggiornatosi nelle frequentazioni con comandi Nato e vertici della CIA.

Memorabile l’incontro con il padre nobile della CIA, Alan Dulles, al quale in piena guerra fredda offre le prestazioni dei suoi ragazzi per mobilitazioni anticomuniste e infiltrazioni in URSS.

Durante un incubo notturno, la Meloni ha sognato di rompere ogni rapporto diplomatico con l’USA del nuovo presidente immobiliarista, per motivo dei suoi contributi a genocidi, deportazione di popoli e riviere e grattacieli con fondamenta in sangue rappreso e in ossa frantumate. Svegliatasi in un bagno di sudore per la vergogna ha subito incaricato le sue camicie nere, travestite da clown, di rimediare al tremendo tonfo onirico con un’esplosione di pornolalia (dal greco “porné”= prostituta) a 360 gradi. Indirizzo da privilegiare, quello della Corte Penale Internazionale. Ovviamente la stessa vituperata da Trump.

L’invettiva pornolalica meglio riuscita non poteva che essere pronunciata, stavolta nel raduno di euro-fascistoidi a Madrid, da colui che a casa sua chiamano indulgentemente “bimbominchia”: “«Bisogna mettere in discussione la Cpi che mette sullo stesso piano i terroristi di Hamas e un premier democraticamente eletto come Netanyahu». Pornolalia pura.

I telegiornali l’hanno ribadito, i giornali l’hanno stampato, Mattarella ha preferito occuparsi della “feroce aggressione russa”, ma, nel rimbombare dei suoi luoghi comuni, ha prevalso quell’altra, di pornolalia.

E noi che arricciamo il naso sul porno degli almeno inoffensivi Rocco Siffredi e Moana Pozzi!

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