L’Antidiplomatico
– Fulvio Grimaldi
DALL’ERITREA
AL SENEGAL, IL RISCATTO INIZIA DAL SAHEL
Di fronte
all’abisso morale, politico, sociale, militare e legale nel quale ci stano
trascinando i sempre più abietti e irresponsabili gruppi dirigenti dell’Occidente
politico, agevolati dalla passività popolare, si erge il modello salvifico dei
popoli dell’Africa.
Una fascia
che, comprendendo anche Senegal ed Eritrea, madre di tutte le rivoluzioni
vincenti africane, raggiunge i 4.000 km2 e 112 milioni di abitanti e contiene
alcune tra le maggiori ricchezze minerarie del mondo, a partire da uranio, oro,
ferro e idrocarburi,
Ispirati
dall’esempio della Libia di Gheddafi, dell’Eritrea di Isaias Afeworki, trionfante
sul colonialismo in una guerra di liberazione di trent’anni, dal ricordo di
eroi caduti come Lumumba e Thomas Sankara, tre rivoluzioni popolari guidata dai
giovani quadri intermedi degli eserciti nazionali, Niger, Mali, Burkina Faso, hanno
sostituito al potere i fantocci installati dai francesi. Francesi che, con le
forze militari e con il concorso NATO (anche italiano), si erano mantenuti fino
a ieri padroni coloniali e poi neocoloniali di questi paesi e delle loro
risorse.
Percorriamo,
sullo sfondo della rivoluzione eritrea che ho accompagnato dall’inizio alla
fine, le vicende che hanno portato al riscatto di questa parte del continente più
insanguinato e saccheggiato del pianeta e che ora ne caratterizzano il processo
evolutivo. Sul quale incombono tuttora i revanscismi occidentali con il solito
strumento del terrorismo islamico.
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